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Il caso dell’orsa Daniza finisce sotto i riflettori di Bruxelles.

Ott 1, 2014 | LEAL informa

La denuncia presso la Commissione Europea, in relazione al caso di Daniza , è stata depositata da Edoardo Gandini, giurista internazionale e membro dello European Enforcement Network of Animal Welfare Lawyers and Commissioners, e da Monica

Frassoni, coordinatrice di Green Italia e co-Presidente del Partito Verde Europeo, in collaborazione con Massimo Tettamanti, Green Italia, Federazione dei Verdi e le associazioni per la protezione degli animali Leal, Associazione Animalisti e Oipa.

L’azione promossa da Edoardo Gandini, in collaborazione di Massimo Tettamanti e l’adesione dei soggetti sopracitati, porta all’attenzione della Commissione UE il fatto che le Istituzioni italiane, in merito alla vicenda dell’orsa Daniza, abbiano agito in evidente violazione della Direttiva 92/43/CEE e della Direttiva 2000/60/CE in relazione alla protezione dell’orso bruno, alla conservazione degli habitat naturali e alla tutela dei corpi idrici di superficie”.

 IL COMUNICATO UFFICIALE È, DUNQUE, LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA RILASCIATA DA EDOARDO GANDINI E MONICA FRASSONI. ED È IL SEGUENTE:

“La vicenda dell’orsa Daniza – dichiarano Gandini e Frassoni – è emblematica di un sistema che si è creato a livello locale e poi avallato, o ignorato, a livello ministeriale. Al di là della singola questione di Daniza e dei suoi cuccioli, gravissima in quanto bisogna ricordare che era un essere senziente e aggravata in quanto le Istituzioni avrebbero dovuto proteggerla secondo le normative europea ed italiana, si aggiunge il fatto che per anni le autorità locali, i loro partner e tutto il Trentino hanno beneficiato di ingenti fondi europei ed ora che li hanno ricevuti non vogliono rispettare i patti. Su un totale di progetti completati o in itinere il contributo finanziario da parte dell’Unione Europea arriva a quasi 8mln di euro. Con questa iniziativa ci auguriamo che la Commissione Europea e la Corte di Giustizia vorranno prendere le giuste misure sanzionatorie. Se così fosse toccherà poi al Governo scegliere se applicare una legge dello Stato e rifarsi sui singoli soggetti che hanno violato le normative europee oppure lasciare che siano i cittadini a pagare le pesanti sanzioni economiche”.

COMUNICATO ANSA 1 ottobre 2014

 A depositare una denuncia alla Commissione europea nei confronti dell’Italia sono Monica Frassoni, coordinatrice di Green Italia e co-presidente del partito Verde europeo, e Edoardo Gandini, dello European enforcement network of animal welfare lawyers and commissioners, in collaborazione con Massimo Tettamanti, esperto di metodi alternativi alla sperimentazione animale, i rappresentanti di Green Italia/Verdi Europei e delle associazioni per la protezione degli animali LEAL, OIPA e Associazione Animalisti. L’accusa nei confronti del “ministero dell’Ambiente, Provincia autonoma di Trento e ogni altro eventuale organismo e/o ente pubblico la cui responsabilità dovesse sussistere”, riferisce una nota, si basa sul fatto che la Provincia di Trento abbia violato due direttive europee, “in particolare per la protezione dell’orso bruno, la conservazione degli habitat naturali e la tutela dei corpi idrici di superficie”. Per Frassoni e Gandini la vicenda dell’orsa Daniza “rivela una totale contraddizione fra il programma europeo per la reintroduzione dell’orso bruno e il comportamento delle autorità della provincia di Trento, che sempre più spesso, dopo avere incassato i soldi, non sono in grado di mantenere gli impegni previsti nel progetto stesso: obblighi di protezione non solo degli orsi, ma anche dei loro habitat”. Si parla di “ingenti fondi europei (quasi 8 milioni di euro)” e quindi di “un chiaro caso di spreco del denaro dei contribuenti europei che deve esser sanzionato”, concludono Frassoni e Gandini. (ANSA)

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