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CHIUDIAMO TUTTI I MACELLI E LASCIAMO VIVERE GLI ANIMALI “END THE SLAUGHTER AGE”

Nov 2, 2022 | Ambiente, LEAL informa, Progetti speciali, veganismo

Non possiamo accettare che ancora oggi ci siano ancora miliardi di animali condannati a una vita infernale negli allevamenti per poi essere macellati a scopo alimentare! La nostra speranza è quella di lottare fintanto che tutto questo un giorno possa finire. LEAL aderisce e sostiene l’iniziativa dei Cittadini europei (ICE) “End the Slaughter Age” per dire basta alle efferate esecuzioni di animali nei macelli e per fermare i sussidi pubblici alla zootecnia.

🔴Vuoi aiutarci a fermare questo incubo? La tua firma conta!

https://eci.ec.europa.eu/025/public/#/screen/home

Per approfondimenti consigliamo la puntata che RadioVeg.it ha dedicato all’Ice End the Slaughter Age lo scorso 10 ottobre sul suo canale Telegram dove Grazia Cominato ha invitato Nicolas Micheletti promotore dell’Ice “End The Slaughter Age”. Di seguito un abstract della puntata che è possibile ascoltare integralmente al link https://t.me/RadioVegit/219.


🔴 Nicola Micheletti ha lanciato l’iniziativa “End the Slaughter Age” con tre obiettivi: togliere i sussidi agli allevamenti intensivi , spostare i sussidi verso alimenti vegetali e puntare a formaggi e pesci coltivati.

Moltissime persone non vogliono rinunciare alla carne, pertanto l’alternativa può essere la carne coltivata che permette di non uccidere animali e di non deturpare il pianeta. I vegani nel mondo sono solo l’1% della popolazione e la richiesta di carne nel mondo è in costante aumento. Siamo perciò lontani dalla liberazione animale ma può diventare nel tempo l’alternativa.
La carne coltivata o carne cellulare è vera carne. Esistono anche start-up di carne coltivata per gli animali domestici (es. in Inghilterra).
Per produrre carne coltivata non si devono tenere gli animali in gabbia, come molti sostengono. È sufficiente prelevare le loro cellule. Si devono prelevare cellule di alta qualità perciò l’animale deve essere in salute e stare bene.

COME SI PRODUCE LA CARNE IN LABORATORIO? COSA SI SOMMINISTRA? CHI CONTROLLA?
Nella prima fase della sperimentazione non si somministra più il siero fetale bovino che ha costi alti (perciò costerebbe molto anche la carne coltivata) ma dal 2014 si usa un sostituto vegetale del tutto cruelty free, il siero vegetale. La carne coltivata, prodotta in vaschette di vetro, viene alimentata quindi da un bio-reattore (in Inghilterra si parla infatti di green meat). Parlare di carne sintetica è dispregiativo perché si tratta di carne coltivata, di coltura di tessuti. Il risultato è vera e propria carne. Nella carne coltivata (chiamata anche clean meat) non sono presenti antibiotici, microplastiche, additivi. Si tratta quindi di un aspetto importante per tutelare anche la salute delle persone. I batteri sono sempre più resistenti agli antibiotici somministrati agli animali negli allevamenti e ciò è la premessa per la diffusione di zoonosi (malattie infettive degli animali trasmissibili agli uomini) e di pandemie.

Ricordiamo che l’industria della carne è indissolubilmente legata a quella farmaceutica con tutti gli interessi ed i profitti che ne derivano. In quanto ai controlli, i laboratori dove si coltiva la carne cellulare sono attrezzati con vetri in modo che tutti, controllori in primis, possano osservare le varie fasi, mentre gli allevamenti sono fuori dagli occhi ed orecchie delle persone. Bill Gates ha investito dagli anni ’70 nella carne cellulare per far fronte all’alimentazione degli astronauti della Nasa. Leonardo di Caprio ha investito nel settore per ragioni etiche. La presenza di privati in questo settore diventa fondamentale. Tra i governi, quello indiano ha investito nella carne coltivata.


IL SILENZIO DEI MEDIA

Il silenzio dei media e dei social sul tema della carne coltivata è enorme. La giornalista Sabrina Giannini aveva realizzato una coraggiosa puntata sulla carne coltivata ma per questo è stata molto criticata dalle lobby della carne. Bisogna anche dire che i giornalisti che vorrebbero scrivere articoli sul tema, vengono bloccati dagli editori che temono critiche e danni economici. Per questo “End the Slaughter Age” chiede a tutti di contattare giornalisti coraggiosi, persone note ed influencers disposti a parlare dell’iniziativa europea. Al Rifugio Hope, per esempio, se ne è parlato alla presenza di alcuni influencers.

SONO PREVISTI SUSSIDI PER LA TRANSIZIONE DAGLI ALLEVAMENTI ALLA PRODUZIONE DI CARNE COLTIVATA?

La Commissione europea ha risposto che non è sua competenza e ci devono essere dei piani di occupazione nazionale per creare lavoro a coloro che lo perderebbero in seguito all’avviamento di progetti di carne coltivata.


QUALI SONO I COSTI DELLA CARNE COLTIVATA?

La carne coltivata avrà costi alti all’inizio (come per tutti i nuovi progetti) ma i costi scenderebbero se, come chiede “End The Slaughter Age”, i finanziamenti venissero spostati dagli allevamenti a chi produce alimenti vegani e surrogati. Non dimentichiamo che l’uomo è un primate perciò gli alimenti vegetali gli sono decisamente più consoni. È significativo il fatto che, per esempio, attualmente il latte vegetale viene tassato al 22% mentre il latte vaccino solo al 4%. Ad oggi tutti noi, vegani compresi, finanziamo l’industria della carne tramite le tasse che paghiamo e che vengono destinate agli allevatori. Gli scienziati ritengono che in futuro ci saranno macchinari dedicati per produrre direttamente a casa la carne coltivata che si intende consumare.Ciò potrà significare anche la diffusione del consumo di proteine nei paesi meno ricchi, in tutto il mondo. Per quanto riguarda il nuovo governo italiano, il Presidente del Consiglio Meloni si è già incontrata con Coldiretti per firmare un manifesto contro la carne coltivata. La lobby della carne sta facendo una dura battaglia contro l’iniziativa, anche in silenzio. Nicolas Micheletti aggiunge che l’iniziativa europea potrebbe non aver successo ma bisogna comunque parlarne ed informare la collettività che ci sono le alternative alla carne “tradizionale”.
Bisogna combattere con una visione realistica dei fatti ma anche con ottimismo. Per firmare l’iniziativa c’è tempo fino al 5/6/23. Servono un milione di firme da presentare all’Unione Europea. In seguito il Parlamento Europeo dovrà deliberare. Molti firmatari sono onnivori contrari ai maltrattamenti e sofferenze presenti negli allevamenti intensivi, pertanto bisogna parlarne coinvolgendo il maggior numero possibile di persone.

🔴Video italiano
https://fb.watch/gnQtUASL6h/?

🔴Sito https://endtheslaughterage.eu/it/

LEAL INCONDIZIONATAMENTE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

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