Quattro lupi sono stati trovati morti sabato 1 febbraio a Levico, Trento, e l’ipotesi più probabile è che siano stati avvelenati, come denunciato dai Carabinieri Forestali. LEAL stigmatizza un atto che non solo è illegale, ma anche estremamente dannoso per l’ecosistema locale, sottolineando l’inefficacia delle misure di protezione e la mancanza di azioni preventive contro il bracconaggio, soprattutto per quanto riguarda lupi e orsi, un fenomeno in crescita in tutto il territorio. LEAL attribuisce la guerra ai selvatici al conflitto con gli interessi di alcune categorie, come allevatori e agricoltori, che, avendo antropizzato in modo arrogante il territorio, mal tollerano la fauna selvatica che vive e “intralcia” le attività umane. L’ultimo gravissimo episodio dei quattro lupi uccisi evidenzia come il bracconaggio sia anche la longa manus di chi gestisce attività e interessi economici sul territorio. Da tempo immemore, LEAL critica la gestione della fauna selvatica in Trentino e chiede urgenti riforme per garantire una protezione adeguata degli animali in un territorio dove il conflitto tra uomo e fauna selvatica sembra destinato ad aumentare, così come la spirale di tensione che ne consegue, culminando spesso in illeciti come l’uccisione di specie protette.
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