Con il decreto 74 di ieri 7 settembre il Presidente della Provincia di Trento Fugatti ha emesso ordinanza al “prelievo, quale misura di sottrazione all’ambiente naturale, tramite uccisione dell’esemplare di orso F36”.
L’orsa si era resa responsabile di un falso attacco lo scorso 30 luglio quando due escursionisti l’avevano colta di sorpresa mentre dormiva con il suo cucciolo.
In data 6 agosto l’orsa si stava per avvicinare a una coppia che l’aveva messa in fuga gridando e agitando i bastoncini da trekking. Ricordiamo che l’orsa non è mai stata problematica e non si è mai resa responsabile di aggressioni.
Nel decreto si giustifica il prelievo e l’uccisione dell’orsa con la motivazione che al Casteller non vi è spazio disponibile per altri orsi e che si vogliono evitare rischi di future aggressioni. Si esclude inoltre che il radiocollare possa servire a prevenire le intenzioni del plantigrado che, secondo Fugatti, ha le ore contate. Una questione di ore visto che secondo il quotidiano locale Il Dolomiti, a seguito di una ricerca, aveva diffuso la notizia che F36 fosse già stata radiocollarata senza che la PAT lo rendesse noto.
Gian Marco Prampolini Presidente LEAL anticipa: “I nostri legali stanno provvedendo a notificare il ricorso al TAR di Trento contro questa assurda condanna a morte. Se confermato il sospetto che F36 è già stata radiocollarata sarà facile raggiungerla ed ucciderla. Ci auguriamo che il Tar possa accogliere il nostro ricorso e salvare la vita all’orsa”.
Opacità e strategie per cercare di uccidere più orsi e lupi possibile stanno caratterizzando l’agito di questa Giunta, probabilmente quella con aspirazioni maggiormente stragiste nei confronti della fauna selvatica che il Trentino abbia mai avuto fino ad oggi.
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