11 giugno 2025
LEAL esprime delusione in seguito all’udienza di ieri, 10 giugno, presso il TAR del Lazio riguardante i beagle destinati all’azienda farmacologica Aptuit di Verona.
Il presidio organizzato davanti alla sede del Tribunale, per impedire la deportazione dalla Francia a Verona di 1600 beagle da destinare alla sperimentazione, ha visto la partecipazione di LEAL e di numerose associazioni e attivisti.
All’interno dell’aula, il presidente di LEAL, Gian Marco Prampolini, era presente insieme a pochi altri rappresentanti delle associazioni.
Mentre si attende una decisione che potrebbe ridurre il numero dei cuccioli coinvolti da 1.600 a 800, la sentenza è attesa entro 45 giorni, una rivelazione gravissima ha scosso gli attivisti e le associazioni presenti: Aptuit ha richiesto e ottenuto la possibilità di riutilizzare gli stessi beagle, già provati da precedenti test di farmacocinetica, in nuovi “progetti traslazionali”.
Ciò avverrebbe anche per animali in stato di sofferenza o prossimi alla morte, con la sconcertante giustificazione che la loro soglia del dolore sarebbe stata classificata come “moderata”.
LEAL disapprova fortemente il riutilizzo degli animali da testare e respinge categoricamente i metodi di definizione della soglia del dolore che consentono tali pratiche. Gian Marco Prampolini commenta con amarezza: “Sentire che la soglia del dolore di creature in agonia venga definita ‘moderata’ è un’aberrazione etica e scientifica. Non esiste alcuna ‘tutela’ quando si parla di tortura. Questa arroganza umana nel giudicare e monetizzare la sofferenza altrui è inaccettabile e profondamente vergognosa.
La pretesa di riutilizzare questi animali, già costretti a subire esperimenti invasivi e dolorosi, è per LEAL un abominio morale. La scienza moderna offre alternative valide che consentono di superare l’obsoleta e crudele sperimentazione animale. La decisione di Aptuit di proseguire con l’impiego di questi beagle, già mantenuti e trasportati a caro prezzo, dimostra una preoccupante disconnessione dalla scienza etica”.
L’atteggiamento dell’Aptuit, si inserisce in un sistema più ampio di lobby farmaceutiche che, operando talvolta nella “legalità” permessa da normative lacunose come la Direttiva 2010/63/UE, possono arrivare a perpetrare abomini sugli animali sottoposti a sperimentazione.
La passività delle istituzioni e la preferenza per nuove “fasi sperimentali” a discapito delle sospensive precedentemente accordate a numerose associazioni, inclusa LEAL, evidenziano un risultato inaccettabile.
Roberto Brognano, responsabile LEAL Maltrattamento e Randagismo rimarca: “L’impegno di LEAL è per un futuro senza vivisezione e una ricerca senza turtura. Non possiamo accettare che un “delirio di onnipotenza”, legittimato anche in ambito di ricerca medico scientifica lasci spazio a risultati che penalizzano la vita e la salute umana e animale e nel frattempo continueremo a monitorare la sorte dei beagle”.
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