Un’operazione condotta dai Carabinieri, dall’ASL e dalla Procura di Ivrea ha portato al sequestro di 500 mucche presso la Mellano, un’azienda agricola di Rivarolo Canavese, nota per le sue pratiche all’avanguardia. Gli animali sono stati trovati in condizioni precarie, malnutriti e, in alcuni casi, deceduti. La situazione è stata denunciata da segnalazioni recenti che hanno fatto scattare i controlli. Oltre ai maltrattamenti, gli inquirenti stanno indagando sulla possibile violazione delle norme di sicurezza alimentare e sull’uso improprio di fondi pubblici destinati alla gestione dell’azienda.
Un’azienda modello sotto accusa. La Mellano era considerata un esempio di eccellenza nell’agricoltura biodinamica. Il proprietario, Dino Mellano, presidente dell’associazione Demeter Italia, aveva spesso promosso metodi di allevamento basati sul benessere degli animali. Tuttavia, una crisi economica avrebbe compromesso la gestione quotidiana del bestiame, svuotando i magazzini di foraggio e causando gravi problemi. Nonostante il sequestro, gli animali sono rimasti nell’azienda sotto la supervisione del sindaco Martino Zucco Chinà, che ha garantito il monitoraggio costante della situazione con l’aiuto dei veterinari e delle autorità competenti.
LEAL esprime profondo biasimo per l’accaduto e sottolinea che, laddove si effettuano controlli, si riscontrano casi di maltrattamento. Le autorità hanno accertato condizioni inaccettabili per gli animali. LEAL presenterà una denuncia formale al fine di garantire che i responsabili siano perseguiti. Il benessere degli animali non può essere sacrificato per ragioni economiche e sollecita una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici destinati alle aziende agricole.
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Lo scorso 7 gennaio, a Sparone, due mucche che erano fuggite per mesi sono state abbattute per garantire la sicurezza pubblica. Gli animali erano scappati a settembre durante il rientro dall’alpeggio di Ribordone e, nonostante i tentativi di cattura da parte del proprietario e delle autorità, avevano eluso ogni intervento rimanendo in fuga e libere eludendo ogni tentavo di cattura. La sindaca di Sparone, Anna Bonino, ha difeso la decisione come necessaria per la sicurezza dei cittadini, spiegando che la sedazione non era praticabile senza rischi. Le autorità sanitarie hanno sottolineato la necessità di un intervento tempestivo per evitare potenziali incidenti.
LEAL ha condannato fermamente l’abbattimento delle due mucche in quanro l’uso della narcosi avrebbe potuto garantire la sicurezza pubblica senza ricorrere a una soluzione letale.
LEAL evidenzia inoltre la necessità di rivedere le procedure di gestione degli animali in fuga, sottolineando che esistono approcci più umani e rispettosi del benessere animale. La decisione di abbattere gli animali è stata giustificata dalle autorità come necessaria per la sicurezza della comunità. LEAL rimarca come sia necessario avviare un dibattito sul tema degli animali in fuga e considera che metodi tradizionali di contenimento avrebbero potuto essere efficaci. Questo intervento che si è concluso con un atto violento ovvero con l’uccisione dei bovini avrebbe dovuto essere gestito con maggiore attenzione e rispetto per la vita anche in considerazione dei tanti cittadini che hanno criticato con forza la soppressione delle due mucche.
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L’anello antisucchio è uno strumento di tortura per l’industria del latte, è stato progettato, prodotto e viene venduto agli allevatorper in quanto è utilizzato per evitare che i vitelli succhino il latte delle mucche da latte. Se il vitello con l’anello antisucchio tenta di avvicinarsi alla mammella della mucca per alimentarsi causa un dolore atroce alla madre che non può fare altro che allontanarlo.
Le mucche, come tutti i mammiferi, producono latte solo ed esclusivamente dopo aver dato alla luce un vitello e senza gravidanza e parto non lo produrrebbero, proprio come tutti i mammiferi, umani compresi.
È falsa l’idea che la mucca produca latte sempre e che se non munta possa soffrire! Il latte viene infatti prodotto solo una volta dato alla luce il vitello, con il solo ed unico scopo di nutrire e crescere il suo piccolo.
LEAL diffonde la scelta vegana, a differenza della vegetariana, è l’unica che contrasta lo sfruttamento di animali e ambiente. Sostituire latte, formaggi e tutti i derivati dal latte con le alternative vegetali è una scelta etica e responsabile che non ci rende complici di sofferenza e morte.
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La prima mucca transgenica capace di produrre latte con insulina umana è stata creata da un team di ricercatori brasiliani dell’Universidade de São Paulo e dell’Università dell’Illinois. L’intento è rivoluzionare la produzione di insulina, eliminando la scarsità di questo farmaco destinato ai diabetici, riducendone anche i costi.
Le ghiandole mammarie di questa mucca sono state geneticamente modificate per produrre insulina umana nel latte, attualmente non ancora in commercio perché deve superare ulteriori test e l’approvazione della Food and Drug Administration americana.
LEAL sottolinea come creare animali transgenici per fini utilitaristici umani sollevi di fatto importanti questioni etiche anche in merito allo sfruttamento animale. Gli animali non sono “fabbriche biologiche” e non conosciamo l’impatto di queste pratiche sull’equilibrio naturale degli animali coinvolti, nonostante che i ricercatori riferiscono che le mucche transgeniche producano insulina umana nel latte senza che questa circoli nel loro sangue o nei tessuti. Non si vuole demonizzare la ricerca scientifica che ha lo scopo di portare a benefici significativi per l’umanità, ma non è più concepibile pensare a una ricerca moderna che debba sperimentare o sfruttare animali per ottenere sostanze biologiche o fare sperimentazione.
Le “terapie mediche prodotte da animali” sono in controtendenza nel momento in cui sempre più persone in tutto il mondo stanno optando per una scelta vegan che esclude tutti i prodotti di origine animale e quindi anche il latte e i prodotti caseari. Scelte etiche assecondate da molte aziende che offrono alternative plant-based destinate a tutti coloro che scelgono un’alimentazione più sostenibile per l’ambiente e rispettosa degli animali.
LEAL PER UNA SCIENZA ETICA E UNA RICERCA SENZA ANIMALI
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Hanno ottenuto il Marchio di Certificazione "Coniglio Nero" di LEAL
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