PERCHÉ CHIEDERE LA CHIUSURA DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI È COME CHIEDERE LA LUNA? PERCHÉ I VEGETARIANI SONO “PERICOLOSI”? PERCHÉ LA CARNE COLTIVATA NON È SINTETICA E POTREBBE SALVARE GLI ANIMALI E IL PIANETA?

PERCHÉ CHIEDERE LA CHIUSURA DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI È COME CHIEDERE LA LUNA? PERCHÉ I VEGETARIANI SONO “PERICOLOSI”? PERCHÉ LA CARNE COLTIVATA NON È SINTETICA E POTREBBE SALVARE GLI ANIMALI E IL PIANETA?

 
In occasione del Cop27 viene lanciata Compassion in World Farming (CIWF) una petizione globale: «O si arriva a #finecorsa per l’allevamento intensivo, o la fine sarà la nostra», petizione che ipocritamente chiede di porre fine all’allevamento intensivo e di passare a “sistemi alimentari” più equi e giusti. In un sondaggio internazionale commissionato da CIWF, il 75% degli italiani pensa che l’allevamento intensivo anteponga il profitto alla cura del clima e dell’ambiente (gli animali non sono stati contemplati). Mentre uno studio di YouGov, condotto in 13 Paesi, rivela che la popolazione italiana adulta ritiene che gli allevamenti intensivi antepongono i profitti al benessere degli animali (77%) e alla salute dei consumatori di prodotti d’origine animale (71%).
Qualcosa però non torna, in queste velleitarie intenzioni di stop allevamenti intensivi, no cage e altre proposte welfariste: la contraddizione sta nei numeri e nei fatti.
Stando alle ultime stime, nel mondo ci sono 100 milioni di vegani e 800 milioni di vegetariani. Vegani, vegetariani, categorie salutistiche e simili rappresentano circa il 14% della popolazione mondiale, che come riportato lo scorso 15 novembre ha superato gli 8 miliardi.
Pur contemplando un fisiologico incremento di vegani e fatto salvo il 14%, tutto il resto degli abitanti del Pianeta è carnista o vegetariano. Quest’ultima categoria, solo apparentemente inoffensiva, perpetua a livello globale un consumo di latte, formaggi e uova in ragione di decine di migliaia di tonnellate.
Gli allevatori per soddisfare questa costante richiesta dei vegetariani, vanno necessariamente ad incrementare il numero delle “macchine” da latte e da uova: gli animali non hanno via di scampo e il loro welfare passa velocemente dal mattatoio. L’unico benessere è quello economico degli industriali dei comparti della carne latte e uova.

LA SOLUZIONE
L’Iniziativa dei cittadini europei “End the Slaughter Age” (ETSA), di cui LEAL è supporter ufficiale, ha tre obiettivi:
Togliere i sussidi agli allevamenti intensivi.
Spostare i sussidi verso alimenti vegetali.
Puntare a carne cellulare o carne coltivata ma anche uova, latte, formaggi e pesci coltivati per salvare la vita a 170 miliardi di animali ogni anno.
Nove allevatori su dieci hanno ricevuto circa 50mila euro a testa direttamente dai fondi pubblici della PAC (Politica agricola comune europea) creata per tutt’altro fine, perché sulla carta: «Sostiene gli agricoltori e garantisce la sicurezza alimentare dell’Europa». Greenpeace ha scavato a fondo sui sostegni della PAC, trovandosi faccia a faccia con una spinosa realtà. Proprio negli ultimi anni di osannata urgenza di transizione ecologica, i sussidi indirizzati agli allevamenti intensivi sono addirittura aumentati.

Firma per gli animali, il pianeta e la tua salute: https://eci.ec.europa.eu/025/public/#/screen/home

Per informazioni sito Etsa
https://www.endtheslaughterage.eu/it/

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TUTTO IL BUONO DEL NATALE: ANTIPASTI VEGAN PER LE FESTE

TUTTO IL BUONO DEL NATALE: ANTIPASTI VEGAN PER LE FESTE

Si avvicinano le feste e inizia la ricerca di ricette facili, originali e gustose da alta scuola di cucina vegana! Per divertirvi in cucina LEAL vi suggerisce un tris di antipasti leggeri e sfiziosi che completeranno il vostro menù vegetale all’insegna del rispetto!

Cous cous di Natale

ricetta di Giulia Giunta

foto di Andrea Tiziano Farinati  

Ingredienti per 6 persone

200 g di cous cous integrale

300 g di brodo vegetale saporito

½ cucchiaino di curcuma in polvere

200 g di lenticchie cotte e ben scolate

1 scalogno

1 foglia di alloro

1 manciata di prezzemolo

1 melograno 

1 grappolo d’uva (bianca, rossa o entrambe)

scorza di limone bio qb

olio evo qb

sale qb

Procedimento

Portate il brodo a bollore, scioglietevi la curcuma e poi versatelo sopra il cous cous all’interno di una ciotola capiente. Coprite e lasciate che i cereali assorbano il brodo per cinque minuti circa, quindi sgranateli con una forchetta.

Tritate quindi lo scalogno e stufatelo in padella con l’alloro e un po’ d’olio evo. Unite le lenticchie e lasciatele insaporire pochi minuti aggiungendo solo alla fine il prezzemolo lavato e tritato. Sgranate il melograno; lavate e tagliate i chicchi d’uva in due rimuovendo i semi. Condite il cous cous con le lenticchie, i chicchi di melograno, gli acini d’uva, la scorza di limone grattugiata e un filo d’olio evo.

Cavolo rosso con mele e tempeh in agrodolce

Ricetta di Giulia Giunta

Foto di Andrea Tiziano Farinati

Ingredienti per il tempeh per 6 persone

300 g tempeh

2 cucchiai abbondanti di tamari 

2 cucchiai abbondanti di succo di limone

1 cucchiaio di sciroppo d’acero o agave

olio evo qb

granella di pistacchi qb

Ingredienti per il cavolo

400 g cavolo cappuccio rosso pulito

1 cipolla rossa

1 mela media non molto dolce

4 cucchiai di aceto di mele

sale alle erbe qb

olio evo qb

Procedimento

Tagliate il tempeh a fettine e lasciatelo marinare per circa un’ora con tamari, succo di limone, sciroppo d’acero e olio evo.

Nel frattempo affettate la cipolla e stufatela in padella con un cucchiaio d’olio e una presa di sale, quindi aggiungete il cavolo tagliato a striscioline e non appena si sarà ammorbidito unite la mela a fette sottili. Cuocete versando un filo d’acqua, se si asciuga troppo. A fine cottura insaporite con il sale alle erbe e l’aceto. Ungete leggermente una padella, versate quello che resta della marinatura e fate rosolare le fettine di tempeh da entrambi i lati fin quando saranno dorate. Adagiate il cavolo con le fettine di mele sul fondo del piatto e sopra il tempeh e la granella di pistacchi.

Insalata russa in bianco 

Ricetta di Giulia Giunta

Foto di Andrea Tiziano Farinati

Ingredienti per le verdure per 6 persone

200 g di finocchio pesato pulito

200 g di cavolfiore bianco pesato pulito

250 g di topinambur

sale alle erbe qb

Ingredienti per la maionese

200 g di bevanda di soia al naturale (con almeno 8% di soia)

240 g di olio di vinaccioli

2 cucchiai di aceto di mele

sale qb

Procedimento

Pelate il topinambur con un pelapatate e tagliatelo a cubetti, quindi cuocetelo a vapore per trenta minuti circa nella vaporiera oppure nell’apposito cestello posizionato su una pentola. Tagliate il finocchio a dadini e il cavolfiore in cimette piccole, dopodiché cuoceteli a vapore insieme per una ventina di minuti o finché saranno morbidi. 

Preparate la maionese: versate la bevanda di soia nel contenitore del frullatore a immersione, aggiungete l’aceto e il sale, quindi frullate mentre unite l’olio a filo, muovendo il frullatore su e giù per incorporare aria fino a quando la maionese non si sarà addensata. Aggiustate eventualmente di sale e aceto.

Ponete le verdure cotte completamente raffreddate in una ciotola e conditele con il sale alle erbe, poi versate la maionese e amalgamate. Lasciate riposare in frigo alcune ore prima di servire.

Per scoprire tutto il piacere della cucina vegetale, la grande varietà di ricette, la ricchezza di menù realizzati anche con ingredienti semplici e per imparare tutti i segreti dei vegan chef più famosi Academy.funnyveg.com scuola di cucina vegana e accademia di cucina vegetale.


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ANIMALISMO – BIKE FOR ANIMALS CON LEAL CONTO ALLA ROVESCIA PER LA PARTENZA DA TORINO A FERRARA PER IL VEGAN FESTIVAL

ANIMALISMO – BIKE FOR ANIMALS CON LEAL CONTO ALLA ROVESCIA PER LA PARTENZA DA TORINO A FERRARA PER IL VEGAN FESTIVAL

Aderite all’evento di Bike for Animals: Torino Ferrara, in bicicletta al vegan festival Ferrara.

In occasione del vegan festival di Ferrara, Paolo Barbon, leader e fondatore di Bike for Animals assieme a LEAL Lega Antivivisezionista, organizza un viaggio ciclistico aperto a tutti, volto a promuovere la causa vegan e la raccolta firme per il Referendum per l’abolizione della caccia che partirà il 1 luglio.
RIcordiamo che il Tour Torino Ferrara farà delle una sosta a Cremona e Piacenza per fare informazione contro la caccia e favore della causa vegan.


Link all’evento di BIKE FOR ANIMALS

LEAL INCONDIZIONATAMENTE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

LEAL CAMBIA FIBRA E PASSA A VEGAN E’ ANCHE AL RISTORANTE! HAI UN RISTORANTE, UN BAR E VUOI OFFRIRE ALTERNATIVE VEGAN? RICHIEDI LA LOCANDINA

LEAL CAMBIA FIBRA E PASSA A VEGAN E’ ANCHE AL RISTORANTE! HAI UN RISTORANTE, UN BAR E VUOI OFFRIRE ALTERNATIVE VEGAN? RICHIEDI LA LOCANDINA

LEAL ha presentato la campagna Cambia Fibra Passa a Vegan con l’intento di coinvolgere anche le attività commerciali che decidono di inserire o opzioni 100% vegetali propri menù per allargare la propria fascia di clienti e offrire piatti sani e rispettosi degli animali, del pianeta e della salute. Ricordiamo che “Cambia Fibra Passa a Vegan” diventerà quindi anche una pubblicità che apparirà sui social e sui media perché tutti insieme possiamo contribuire a fermare la strage quotidiana di miliardi di animali.

Chi desidera richiedere la locandina da affiggere alla porta del proprio locale contribuirà a celebrare con LEAL l’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura inaugurato dalla Fao inteso a “migliorare la nutrizione, ridurre le emissioni di gas effetto serra e allentare le pressioni sulle risorse idriche e del suolo”.Richiedete la locandina scrivendo a: segreteria@leal.it

LEAL SCEGLIE E DIFFONDE UNO STILE DI VITA VEGAN

LEAL RICETTE VEGANE: GLI AUGURI DI LEAL CON IL DOLCE DI NATALE VEGAN!

LEAL RICETTE VEGANE: GLI AUGURI DI LEAL CON IL DOLCE DI NATALE VEGAN!

Danubio Vegan albero di Natale con creme pasticcera e al cioccolato

Pasticcera per caso, Tatiana Valtorta è vegana da più di otto anni ed è attivista per i diritti degli animali. Si è appassionata con straordinari risultati alla preparazione di dolci vegani. L’entusiasmo della sfida creativa e i risultati eccellenti le hanno anche fatto maturare la decisione di iscriversi ad un corso professionale con l’intento di convertire sempre più persone ad una scelta di vita senza crudeltà. Scegliere un’alimentazione vegetale è un passo meno impegnativo di quanto si possa pensare se alla base c’è una forte motivazione etica; e possiamo scegliere tra tante preparazioni squisite e golose che ci conquistano.

INGREDIENTI PER L’IMPASTO:

  • 550 g farina manitoba
  • 270 ml latte di soia (o altro latte vegetale)
  • 50 g di olio di semi di girasole
  • 35 g zucchero di canna
  • 40 g di amido di mais 
  • 5 g lievito di birra fresco (o 2 grammi di lievito secco)
  • mezzo bicchiere di acqua
  • mezza fialetta di aroma all’arancia
  • mezzo cucchiaino di sale
  • per spennellare:2 cucchiai latte vegetale
  • per decorare:zucchero a velo

INGREDIENTI PER LA CREMA AL CIOCCOLATO:

  • 500 ml latte di soia 
  • 60g zucchero di canna
  • 60 g amido di mais
  • 100 g cioccolato fondente
  • mezza fialetta di aroma all’arancia

INGREDIENTI PER LA CREMA PASTICCERA: 

  • 400 gr di latte soia 
  • 30 gr di amido di mais
  • 80 gr di zucchero di canna
  • 1 baccello di vaniglia
  • la scorza di un limone biologico
  • 4 gr di curcuma in polvere
  • un pizzico di sale

PROCEDIMENTO PER L’IMPASTO:

Scaldate leggermente il latte di soia e scioglietevi dentro il lievito di birra (Il latte deve essere tiepido non bollente!)

Mettete nella ciotola dell’impastatrice la farina, lo zucchero (precedentemente messo in un mixer per togliere eventuali grumi), l’amido di mais, il pizzico di sale e azionate l’impastatrice e unite il latte a filo dove avete sciolto il lievito , l’olio, l’acqua, l’aroma  e continuate ad impastare per circa 10 minuti fino a che vedrete che l’impasto si sarà staccato dalle pareti. Poi continuate a impastare con le mani per altri 10 minuti (se non avete l’impastatrice fate tutto a mano).

Mettete a riposare l’impasto in una ciotola capiente coperto da un canovaccio per circa due ore, in un luogo più caldo rispetto all’ambiente (ad esempio vicino a un termosifone).Trascorso il tempo di lievitazione riprendete l’impasto, sgonfiatelo con le mani e staccate tante palline di 75 gr l’una (11-12 palline).

Se volete farcire il Danubio albero di Natale potete mettere all’interno di ogni pallina un cucchiaio di crema pasticcera o crema al cioccolato (vedi sotto procedimento per le creme).Per la farcitura delle palline stendete l’impasto di ogni pallina aiutandovi con un mattarello, riempite con la crema e richiudete a libro cercando di ricreare la pallina.(Io ho farcito 5 palline con crema al cioccolato e 6 palline con crema pasticcera e le ho disposte in modo alternato).

Mettete tutte le palline su un tegame con carta forno in modo da formare un albero di Natale e lasciate lievitare nuovamente per un’ora coprendo con un canovaccio nel forno spento.Quando il Danubio albero di Natale sarà lievitato spennellate con due cucchiai di latte vegetale e cuocetelo in forno preriscaldato ventilato a 160°per circa 25/30 minuti (fino a quando le palline avranno preso una colorazione leggermente biscottata).

Sfornate il Danubio albero di Natale e fatelo raffreddare completamente poi spolverizzate con abbondante zucchero a velo e decorate a piacere (nella preparazione delle foto sono state usate ciliegie candite)

PROCEDIMENTO PER LA CREMA AL CIOCCOLATO:

Con un coltello ben affilato tagliate a piccoli pezzi la cioccolata fondente. In un pentolino mettete l’amido di mais, lo zucchero, mescolate con cura ed unite gradatamente il latte a cui avrete aggiunto l’aroma sempre mescolando in modo che non formi grumi (utilizzate una frusta).Mettete poi sul fuoco e fate scaldare leggermente e aggiungete il cioccolato fondente facendolo sciogliere. Continuate a mescolare finché non addensa  e fate cuocere un paio di minuti sempre mescolando. Una volta addensata , togliete la  crema dal fuoco e versatela  in un contenitore e copritelo con pellicola trasparente in modo che non faccia la crosticina dura che poi non renderà omogenea la crema. Fate raffreddare a temperatura ambiente (conservare in frigorifero).

PROCEDIMENTO PER LA CREMA PASTICCERA:

In un pentolino mettete l’amido di mais, lo zucchero, mescolate  con una frusta. Mettete il pentolino sul fuoco ed unite gradatamente il latte evitando la formazione di grumi. Quando il composto sarà fluido aggiungete il sale, la scorza di limone, la vaniglia e la curcuma mescolando velocemente. Quando il composto bollirà e lo vedrete denso mescolate ancora per un minuto e togliete dal fuoco. Coprite con pellicola trasparente e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Successivamente conservate in frigorifero.

NB. La quantità delle creme è volutamente maggiore rispetto a quella necessaria per la farcitura del Danubio albero di Natale perché potete anche scegliere di non farcirlo prima della cottura e servirlo accompagnato dalle creme oppure decidere di farcirlo successivamente. 

Buon Natale Vegan a tutti!

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