E’ stato pubblicato il 14 marzo in Gazzetta ufficiale il decreto legislativo 4 marzo 2014 n.26 “Attuazione della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”, firmato nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica.
Le norme entreranno in vigore decorso il termine ordinario di 15 giorni, cioè il 29 marzo. Si chiude così l’iter per il recepimento della direttiva, ma il testo approvato non soddisfa a pieno le associazioni animaliste, che annunciano ricorsi. “E’ un passo avanti, ma non ci accontentiamo. Siamo soddisfatti del divieto di aprire allevamenti di animali per la vivisezione in Italia. Tuttavia è innegabile che il problema non sarà risolto fino a che non ci sarà anche il divieto di importare animali vivi da laboratorio dall’estero, destinati a strutture di ricerca poste sul territorio nazionale” ha dichiarato Gian Marco Prampolini, Presidente Leal. “E’ evidente che per noi sarà una vera vittoria solo quando in tutta la Unione Europea sarà vietato qualsiasi tipo di esperimento di laboratorio su animali vivi. Per questo continueremo a portare avanti la nostra battaglia attraverso Stop Vivisection”. L’iniziativa popolare, nata per chiedere alla Commissione Europea di emanare una direttiva contro la sperimentazione animale, ha raccolto oltre un milione di firme in diversi Paesi europei, e ha visto il nostro Paese fare la parte del leone con oltre 700 mila firme, oggi al vaglio degli organi competenti. “La partecipazione avuta alla nostra protesta dimostra che gli italiani non si accontenteranno di questa legge, ma che vorranno andare fino in fondo, e vincere la battaglia contro la vivisezione” ha concluso il Presidente di Leal.