LEAL E LA SCELTA VEGAN: L’IMPRONTA AMBIENTALE E ETICA DEL MANGIARE LE UOVA

LEAL E LA SCELTA VEGAN: L’IMPRONTA AMBIENTALE E ETICA DEL MANGIARE LE UOVA

Nel 2023 gli italiani hanno consumato 12 miliardi 652 milioni di uova (-2,6% sul 2022), pari a 214,5 uova a testa (13,5 chili pro-capite).

Cresce il numero di uova da galline allevate a terra e diminuisce quello da allevamenti in gabbie arricchite. Secondo i dati dell’Anagrafe Nazionale, la quota di uova provenienti da galline in gabbie arricchite è scesa del 25,5% tra il 2019 e il 2024, risultando notevolmente inferiore alla media europea (39,2%) mentre aumenta la quota di quelle a terra (+3,7% sul 2022). A fine 2023, il 55,6% dei capi in deposizione è stato allevato “a terra”, il 34,5% in allevamenti con “gabbie arricchite”, il 5,1% in allevamenti all’aperto e il 4,8% in allevamenti biologici. Cresce la produzione di uova nel 2023, garantita da circa 42 milioni di galline ovaiole detenute in circa 2.900 allevamenti: in totale le uova prodotte sono 12,3 miliardi (+6,8% rispetto al 2022), pari a circa 776 mila tonnellate.

Questa “produzione” a grandi numeri è ottenuta sfruttando animali detenuti in condizioni non compatibili con la loro natura. E questa è una delle ragioni per cui i vegani non mangiano le uova che sono molto più impattanti per gli animali e per l’ambiente di quanto si possa pensare.

Le galline selvatiche come tutti gli altri uccelli non depongono uova ogni giorno, L’antenato del pollo domestico, il pollo rosso della giungla, depone solo circa 25 uova all’anno. Mentre le galline domestiche allevate industrialmente possono arrivare a deporre fino a 260 uova all’anno. Questo per via della selezione genetica e le condizioni dell’allevamento intensivo che hanno portato a questo enorme aumento della produzione di uova delle galline ovaiole. In natura le galline depongono uova solo durante il loro ciclo riproduttivo in primavera, per poi covare e accudire i pulcini e non fanno un uovo al giorno come comunemente creduto, ma solo una covata di 7-8 uova alla volta. Questo perché il loro corpo non è fatto per una produzione continua di uova, ma solo per la riproduzione stagionale. Sottrarre continuamente le uova alle galline le costringe a deporre più uova di quanto il loro corpo sia naturalmente predisposto a fare, causando loro stress e problemi di salute. Durante la deposizione, il calcio necessario per la formazione del guscio proviene principalmente dall’assorbimento intestinale e dal rimaneggiamento del tessuto osseo midollare. Le galline sfruttate per la produzione giornaliera di uova e negli allevamenti compensano attingendo dalle riserve di calcio contenute nelle loro ossa. Questo processo porta a una perdita di massa ossea e a una diminuzione della densità minerale delle ossa, rendendole fragili e suscettibili a fratture.

(*) Fonte Unaitalia

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DIRTY WORKS, UCCIDERE GLI ANIMALI NEI MATTATOI: QUANTA ATROCE SOFFERENZA OGNI GIORNO NEI MATTATOI DEL MONDO? GLI ANIMALI PIANGONO E NOI CON LORO

DIRTY WORKS, UCCIDERE GLI ANIMALI NEI MATTATOI: QUANTA ATROCE SOFFERENZA OGNI GIORNO NEI MATTATOI DEL MONDO? GLI ANIMALI PIANGONO E NOI CON LORO


LEAL per una scelta vegan e uno stile di vita senza crudeltà

Ascoltare le testimonianze della sofferenza degli animali al mattatoio o vedere i video della mattanza è doloroso e devastante. I mattatoi sono luoghi creati al solo scopo di uccidere e in cui il dolore e la sofferenza sono una costante e hanno odore acre di sangue e di feci degli animali terrorizzati. Gli animali sono trattati come merci, non come esseri capaci di provare dolore e paura. A volte ci si chiede come sia possibile che degli esseri umani possano uccidere con crudeltà e infliggere tanta violenza agli animali.

La dottoressa Annamaria Manzoni, psicoterapeuta e autrice di vari libri, ha descritto come i lavoratori dei macelli siano spesso immigrati e sottopagati, e come la loro sensibilità comune venga gradualmente dissolta per sopportare la violenza e la sofferenza che essi stessi infliggono agli animali. Questo processo di dissociazione può portare a comportamenti violenti anche contro gli esseri umani. Una donna inglese che aveva lavorato per sei anni in un mattatoio dove venivano uccisi 250 bovini ogni giorno raccontò alla bbc come il lavoro fosse atroce e avesse riportato traumi mentali. “I nuovi assunti – spiega all’intervistatore- spesso svenivano al loro primo passaggio nel mattatoio, e solo col tempo imparavano a dissociarsi per diventare insensibili alla morte e alla sofferenza”. Un lavoratore africano testimoniò un suo incubo: “E di notte, quando chiudo gli occhi e cerco di dormire, a volte vedo ancora centinaia di occhi che mi fissano.”
Purtroppo in ogni mattatoio non si contano gli abusi sono incentivati dalla mancanza di controlli severi e di conseguenze penali concrete per i responsabili.

Già in vita negli allevamenti intensivi gli animali sono costretti a sofferenze e crudeltà di ogni genere, prima di giungere al macello. Non è più possibile rimanere indifferenti a questo orrore. Chi ancora mangia carne e derivati potrebbe guardare con occhi diversi ciò che nasce da violenza e crudeltà. Gli animali hanno diritti, il primo quello di vivere la loro vita libera. Eliminare la carne e i prodotti di origine animale dalla propria alimentazione dovrebbe diventare un preciso e irrimandabile impegno etico di sempre più persone.

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LEAL INFORMA: IL NO DEL GOVERNO ALLA CARNE COLTIVATA

LEAL INFORMA: IL NO DEL GOVERNO ALLA CARNE COLTIVATA

Una decisione che penalizza la tutela degli animali, dell’ambiente e persino la salute dei consumatori. La carne coltivata (che non è sintetica perchè non è sintetizzata ma si ottiene riproducendo cellule esistenti) avrebbe un potenziale enorme anche sulla produzione di alimenti per cani e gatti. LEAL continuerà a sostenere a promuovere la carne coltivata ritenendola l’unica via percorribile per salvare centinai di milioni di vite.

Approvati oggi alla Camera diventano legge i divieti di produzione e commercializzazione di carne coltivata e il meat sounding per le carni vegetali, ovvero l’utilizzo di termini come “salame” o “bistecca” per prodotti a base di proteine vegetali. La legge prevede sanzioni da 10.000 a 60.000 euro per ogni violazione.

Determinanti al NO e ai divieti le assenze di parlamentari: PD in 47,06%, Azione – Italia Viva 42,86% e M5S 25%.

l disegno di legge è passato ma in realtà questa sarebbe una procedura d’infrazione nei confronti dell’Unione Europea. Questo perché va in contrasto con il diritto internazionale e le regole europee: non si può vietare preventivamente uno scambio commerciale tra gli Stati membri.

Il disegno di legge è passato ma in realtà questa sarebbe una procedura di infrazione nei confronti dell’Unione Europea perché va in contrasto con il diritto internazionale le regole europee: non si può vietare preventivamente uno scambio commerciale tra stati membri.

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LEAL È VEGAN E SUPPORTER DI END THE SLAUGHTER AGE”. ABBIAMO SUPERATO LE 100.000 FIRME PER LA FINE DEI MACELLI!

LEAL È VEGAN E SUPPORTER DI END THE SLAUGHTER AGE”. ABBIAMO SUPERATO LE 100.000 FIRME PER LA FINE DEI MACELLI!

L’impegno attivo di LEAL e di tutti i supporter a portato ad un importante traguardo grazie alla collaborazione di tantissimi cittadini. Grazie anche alla tua firma e all’impegno che ci hai messo per far firmare chi ti sta vicino.

Siamo più di 100.000 voci a chiedere di smettere di finanziare gli allevamenti e di promuovere una produzione alternativa, che sia più sostenibile e sopratutto, più etica.

Ma la corsa non è finita, serve arrivare ad 1.000.000 di firme per far sì che la Commissione Europea deliberi sulle nostre richieste.

Continua a far firmare su www.ETSA.info e festeggia con noi condividendo questa buona notizia!

L’Iniziativa dei cittadini europei “End the Slaughter Age” (ETSA) ha tre obiettivi:
Togliere i sussidi agli allevamenti intensivi.
Spostare i sussidi verso alimenti vegetali.
Puntare a carne cellulare o carne coltivata ma anche uova, latte, formaggi e pesci coltivati per salvare la vita a 170 miliardi di animali ogni anno.
Nove allevatori su dieci hanno ricevuto circa 50mila euro a testa direttamente dai fondi pubblici della PAC (Politica agricola comune europea) creata per tutt’altro fine, perché sulla carta: «Sostiene gli agricoltori e garantisce la sicurezza alimentare dell’Europa». Greenpeace ha scavato a fondo sui sostegni della PAC, trovandosi faccia a faccia con una spinosa realtà. Proprio negli ultimi anni di osannata urgenza di transizione ecologica, i sussidi indirizzati agli allevamenti intensivi sono addirittura aumentati.
https://www.endtheslaughterage.eu/it
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I GRATTACIELI DI MAIALI IN CINA ESISTONO: 26 PIANI DI MORTE. LA SOLUZIONE SI CHIAMA CARNE COLTIVATA IN LABORATORIO

I GRATTACIELI DI MAIALI IN CINA ESISTONO: 26 PIANI DI MORTE. LA SOLUZIONE SI CHIAMA CARNE COLTIVATA IN LABORATORIO

Da ottobre è operativo in Cina un secondo girone infernale di 26 piani riservato all’allevamento di maiali, lo chiamano “Pig Palace”. Una “fabbrica di carne” destinata a diventare il più grande allevamento di suini al mondo, di proprietà della società Hubei Zhongxin Kaiwei Modern Animal Husbandry, coprirà un area di 400 mila mq. Un vero e proprio grattacielo della morte situato ad Ezhou a circa 80 km da Wuhan.
Questa fabbrica di carne di maiale sarà in grado di far nascere e mandare al macello almeno 1 MILIONE E DUECENTO MILA suini ogni anno, dalle ultime stime risulta che la sola Cina consuma annualmente 52 milioni di tonnellate di carne di maiale ma le proiezioni prevedono un aumento di decine di tonnellate entro i prossimi dieci anni.

A quanti piani di vite e sofferenze vogliamo arrivare? Appurato che non ci sono più limiti al degrado per l’umanità e che solo una piccolissima parte di popolazione mondiale è disposta a rinunciare ad un cibo per questioni etiche di tutela animale e/o ambientale.
La soluzione radicale a questo problema di sarcofagia diffusa e in aumento in tanti Paesi del mondo esiste: si chiama carne coltivata, pensata idealmente per i carnisti irriducibili. “End the Slaughter Age” è l’Iniziativa dei cittadini europei sottoscritta da LEAL e che, in questo caso all’Unione Europea chiede di spostare le sovvenzioni destinati agli allevatori alle alternative vegetali e alla carne coltivata in laboratorio. Ad oggi la diffusione di carne coltivata è l’unica soluzione concreta che eliminerebbe l’uccisione dei 67 miliardi di animali mandati a morte per farne cibo, una possibilità che si rivolge a consumatori che nelle scelte alimentari non si pongono problemi di etica e morale.

🔴 Firma per gli animali, il pianeta e la tua salute: https://eci.ec.europa.eu/025/public/#/screen/home

LEAL SCEGLIE E DIFFONDE LA SCELTA VEGAN

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