19 Giu, 2025
Sabato 21 giugno, alle ore 14.30, AVI Associazione Vegani Internazionale, Cadapa, Fronte Animalista, LEAL Lega Antivivisezionista, NoMattatoio Milano organizzano un corteo che partirà dalla stazione FS di Olgiate Molgora, per denunciare la crudeltà della vivisezione e l’attività della Charles River Laboratories in Italia.
Charles River Laboratories s.r.l., filiale italiana di una multinazionale presente in decine di Paesi nel mondo, è la più grande azienda al mondo coinvolta nella vivisezione.con un fatturato globale di oltre 4 miliardi di dollari annui (dato stimato sui risultati recenti), ed è la più grande azienda al mondo coinvolta nella vivisezione.
La sua sede operativa italiana si trova a Calco (Lecco), dove si allevano e si modificano geneticamente animali da laboratorio di varie specie, come ratti, topi, conigli e altri, sottoponendoli a gravi sofferenze in ogni fase della loro breve vita. Gli animali vengono manipolati per sviluppare malattie che non esistono nella loro specie e, al termine degli esperimenti, vengono uccisi spesso con metodi crudeli e dolorosi.
Le associazioni in una nota congiunta sottolineano: “Ogni essere vivente è unico. Per questo, la sperimentazione su specie diverse dalla nostra non può fornire risposte valide né realmente predittive per le malattie umane. Questa realtà è profondamente inaccettabile, poiché rappresenta uno sfruttamento senza scrupoli, finalizzato unicamente a generare profitti per le multinazionali coinvolte nel settore della vivisezione.
In un’ottica di progresso scientifico ed etico, è fondamentale ribadire che esistono già validi metodi sostitutivi alla sperimentazione animale. Tecnologie all’avanguardia come gli organoidi, le colture cellulari 3D e le simulazioni al computer si stanno dimostrando non solo etiche, ma anche significativamente più predittive per la salute umana. Investire e promuovere queste alternative rappresenta la via per una scienza più avanzata, compassionevole e, soprattutto, efficace”.
La mobilitazione vuole essere un momento di denuncia e di sensibilizzazione per fermare la vivisezione e sostenere la difesa dei diritti degli animali.

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11 Giu, 2025
11 giugno 2025
LEAL esprime delusione in seguito all’udienza di ieri, 10 giugno, presso il TAR del Lazio riguardante i beagle destinati all’azienda farmacologica Aptuit di Verona.
Il presidio organizzato davanti alla sede del Tribunale, per impedire la deportazione dalla Francia a Verona di 1600 beagle da destinare alla sperimentazione, ha visto la partecipazione di LEAL e di numerose associazioni e attivisti.
All’interno dell’aula, il presidente di LEAL, Gian Marco Prampolini, era presente insieme a pochi altri rappresentanti delle associazioni.
Mentre si attende una decisione che potrebbe ridurre il numero dei cuccioli coinvolti da 1.600 a 800, la sentenza è attesa entro 45 giorni, una rivelazione gravissima ha scosso gli attivisti e le associazioni presenti: Aptuit ha richiesto e ottenuto la possibilità di riutilizzare gli stessi beagle, già provati da precedenti test di farmacocinetica, in nuovi “progetti traslazionali”.
Ciò avverrebbe anche per animali in stato di sofferenza o prossimi alla morte, con la sconcertante giustificazione che la loro soglia del dolore sarebbe stata classificata come “moderata”.
LEAL disapprova fortemente il riutilizzo degli animali da testare e respinge categoricamente i metodi di definizione della soglia del dolore che consentono tali pratiche. Gian Marco Prampolini commenta con amarezza: “Sentire che la soglia del dolore di creature in agonia venga definita ‘moderata’ è un’aberrazione etica e scientifica. Non esiste alcuna ‘tutela’ quando si parla di tortura. Questa arroganza umana nel giudicare e monetizzare la sofferenza altrui è inaccettabile e profondamente vergognosa.
La pretesa di riutilizzare questi animali, già costretti a subire esperimenti invasivi e dolorosi, è per LEAL un abominio morale. La scienza moderna offre alternative valide che consentono di superare l’obsoleta e crudele sperimentazione animale. La decisione di Aptuit di proseguire con l’impiego di questi beagle, già mantenuti e trasportati a caro prezzo, dimostra una preoccupante disconnessione dalla scienza etica”.
L’atteggiamento dell’Aptuit, si inserisce in un sistema più ampio di lobby farmaceutiche che, operando talvolta nella “legalità” permessa da normative lacunose come la Direttiva 2010/63/UE, possono arrivare a perpetrare abomini sugli animali sottoposti a sperimentazione.
La passività delle istituzioni e la preferenza per nuove “fasi sperimentali” a discapito delle sospensive precedentemente accordate a numerose associazioni, inclusa LEAL, evidenziano un risultato inaccettabile.
Roberto Brognano, responsabile LEAL Maltrattamento e Randagismo rimarca: “L’impegno di LEAL è per un futuro senza vivisezione e una ricerca senza turtura. Non possiamo accettare che un “delirio di onnipotenza”, legittimato anche in ambito di ricerca medico scientifica lasci spazio a risultati che penalizzano la vita e la salute umana e animale e nel frattempo continueremo a monitorare la sorte dei beagle”.



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30 Mag, 2025
La tutela degli animali è un tema che continua a guadagnare importanza nell’opinione pubblica italiana. Lo conferma con chiarezza il 37esimo Rapporto Italia dell’Eurispes che ha dedicato ampio spazio alle opinioni degli italiani riguardo a pratiche che coinvolgono gli animali, evidenziando un forte sentimento contrario a forme di sfruttamento e maltrattamento. Infatti vivisezione, caccia, pellicce e circhi ricevono un netto rifiuto da parte degli italiani.
Come possiamo notare, secondo il Rapporto, una larga maggioranza degli italiani si dichiara contraria a diverse pratiche che implicano sofferenza o sfruttamento degli animali.
Vivisezione: il 78,7% degli intervistati si oppone all’utilizzo degli animali per esperimenti scientifici che comportano dolore o danno. Caccia: il 68,3% degli italiani è contrario alla caccia, considerata una pratica non più accettabile in una società moderna e sensibile. Pellicce: il 79,4% si oppone all’uso delle pellicce animali nella moda, sottolineando una crescente attenzione verso alternative cruelty-free. Animali nei circhi: il 76% degli intervistati è contrario all’impiego di animali negli spettacoli circensi, una pratica sempre più criticata per motivi etici e di benessere animale.
Il Rapporto Eurispes ha ampliato la sua indagine evidenziando anche nuove frontiere di sensibilità: allevamenti intensivi e gestione della fauna selvatica: allevamenti intensivi per uso alimentare: il 71,4% degli italiani si dichiara contrario a questa pratica, spesso associata a condizioni di vita stressanti e crudeli per gli animali. Abbattimento di animali in sovrannumero: anche questa pratica incontra un’opposizione significativa, con il 66% contrario all’abbattimento in aree extraurbane e il 60,1% contrario quando riguarda animali in sovrannumero vicino o all’interno di aree urbane.
LEAL, commenta: “I dati del 37esimo Rapporto Italia evidenziano innegabilmente un cambiamento culturale profondo e diffuso: gli italiani non solo sono più consapevoli delle condizioni in cui vivono gli animali, ma esprimono anche una chiara volontà di promuovere pratiche più etiche e sostenibili. Questa sensibilità crescente rappresenta un importante stimolo per istituzioni, legislatori e imprese affinché si adottino politiche e comportamenti rispettosi del benessere animale, a dimostrazione che il lavoro instancabile di sensibilizzazione di associazioni come LEAL, dei media e degli attivisti sta ottenendo risultati concreti e tangibili”.
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7 Apr, 2025
La professoressa Arti Ahluwalia, ingegnere biomedico e docente presso l’Università di Pisa, è una figura di spicco nella promozione di modelli alternativi agli esperimenti sugli animali. Grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale (IA) e di tecnologie avanzate.
Come ha dichiarato ai media in occasione di sue recenti interviste, uno degli obiettivi principali del lavoro della professoressa Ahluwalia è ridurre l’uso degli animali nella sperimentazione scientifica e l’intelligenza artificiale gioca un ruolo cruciale in questo ambito, permettendo di analizzare enormi quantità di dati derivanti da esperimenti precedenti per evitare test inutili. Ad esempio, algoritmi di machine learning possono prevedere la tossicità di nuove sostanze chimiche, riducendo la necessità di test preclinici sugli animali.
Progetti come il DataBrain, coordinato dalla professoressa Ahluwalia, utilizzano tecniche avanzate come la microscopia confocale e algoritmi matematici per mappare in 3D le strutture neuronali. Questi dati possono essere utilizzati per stampare in 3D neuroni artificiali, consentendo agli scienziati di studiare malattie come il Parkinson senza ricorrere a modelli animali.
LEAL ricorda che il gruppo di ricerca della professoressa Ahluwalia presso il Centro Enrico Piaggio già sviluppa modelli in vitro e in silico che replicano fedelmente i tessuti umani. Questi sistemi biomimetici permettono di studiare malattie, testare farmaci e valutare la tossicità in modo più etico ed efficace rispetto ai tradizionali esperimenti sugli animali.
Questi metodi sostitutivi alla ricerca con animali non solo migliorano l’accuratezza dei risultati scientifici, ma rispondono anche alla sempre più insistente richiesta di una ricerca etica che escluda l’uso degli animali nei laboratori.
LEAL sottolinea come l’approccio della professoressa Ahluwalia rappresentI un esempio virtuoso di come scienza ed etica possano coesistere. L’intelligenza artificiale non solo accelera i progressi scientifici, ma offre anche soluzioni più umane ed efficienti per affrontare le sfide globali della ricerca biomedica. La sua visione illumina un futuro in cui la tecnologia diventa alleata della vita, umana e animale e conferma che una ricerca più umana ed efficace sia concretamente possibile.
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27 Mar, 2025
“Accade spesso che le madri decapitino i loro piccoli nel corso dei trasporti.
In tedesco si definisce con Affenliebe — amore scimmiesco — un amore materno esagerato. Ci si può immaginare a che punto di disperazione deve trovarsi una scimmia prima di uccidere il proprio figlioletto. Ma essa è evidentemente abbastanza intelligente da capire che per lui è meglio non arrivare vivo a destinazione.”
(…)
Julie Mario, infermiera diplomata di Brigantine, New Jersey, ha dichiarato al Sunday Bulletin di Filadelfia (26-8-1973):
«Preferirei fare ammazzare il mio cane da un macellaio piuttosto che vederlo finire in mano ai ricercatori scientifici. Costoro si travestono da persone civilizzate, ma hanno cuori e mani da barbari. Qualunque sia il mezzo impiegato, per quanto macabro sia un esperimento, affermano che il risultato lo giustifica. La vita di questi individui ruota intorno a rane eviscerate, conigli scottati, gatti decerebrati e cani smembrati. Voi non dovreste scrollare le spalle: tra poco potrebbe toccare a voi»
tratto dal libro: IMPERATRICE NUDA di Hans Ruesch, al capitolo IL CALVARIO.
Imperatrice Nuda, pubblicata nel 1976, è la documentata accusa di Hans Ruesch, scrittore svizzero e attivista contro la vivisezione, che svela l’orrore delle pratiche di sperimentazione sugli animali, offrendo uno sguardo inquietante sulla crudeltà inflitta in nome della scienza.
Il messaggio di Ruesch è chiaro: la vivisezione non solo infligge sofferenze indicibili, ma si basa su argomentazioni scientifiche discutibili. LEAL sottolinea l’urgenza di un cambiamento radicale nella percezione degli animali nella ricerca scientifica. La vivisezione rappresenta una violazione dei diritti degli animali e un fallimento etico e scientifico. È tempo di abbandonare queste pratiche inumane e adottare metodi sostitutivi, basati su tecnologie avanzate e rispettose della vita. La lotta per i diritti degli animali e per l’abolizione della vivisezione è una battaglia che LEAL porta avanti da decenni e che richiede un impegno collettivo per modificare le leggi che ancora legittimano la vivisezione e una vera scienza che tuteli ogni forma di vita.
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