Asti, settembre 2013. Piove parecchio quel 15 settembre. Eppure il Palio si corre lo stesso. O meglio, si dovrebbe correre. Sono quasi le 5 del pomeriggio, i cavalli e i fantini sono ai nastri di partenza, è la prima delle tre batterie in cui si sfidano i 21 rioni e borghi di Asti e della provincia: il cavallo di Santa Maria Nuova, uno stupendo purosangue, inciampa nel canapo, cade battendo la testa e muore, disarcionando il fantino.
Rimane a terra immobile. Il suo corpo viene coperto prima con dei teli, poi portato all’esterno della pista: la manifestazione viene sospesa fino al giorno successivo.
Gli animalisti nei giorni precedenti avevano contestato fortemente il Palio, e a buona ragione: prima di questo incidente già 12 cavalli erano morti. Alcuni sostengono che la partenza del Palio di Asti sia fra le più pericolose, ma è evidente che non è la sola, dato gli accadimenti della Giostra dell’Orso a Pistoia lo scorso 25 luglio.
Il fantino è Jonathan Bartoletti, soprannominato “Scompiglio”, pistoiese, classe 1981, vanta dieci esperienze al Palio di Siena, di cui due vittorie. Un uomo di una certa esperienza in fatto di corse.
Eppure il cavallo inciampa sul canapo. Per questo Leal lo cita in giudizio nel processo che comincerà a breve presso il Tribunale di Asti.
Secondo il Pubblico Ministero è imputato per avere in veste di fantino del cavallo Mamuthoned incitato l’animale per effetto di energiche nerbate a lanciarsi in corsaprima che i purosangue fossero tutti pronti per la partenza e così prima che si desse avvio alla gara attraverso l’abbassamento del canapo da parte del mossiere, è inciampato – per l’effetto – sulla corda ancora issata, cadendo al suolo, urtando violentemente la testa con conseguente immediato decesso.
L’accusa mossa del P.M. è quindi quella di aver spronato il cavallo a partire prima del tempo, provocando la caduta e conseguentemente la morte. Reato che sarebbe configurabile come maltrattamento di animale (art. 544-ter) in quanto, senza necessità, avrebbe cagionato la morte del cavallo.
“Ci chiediamo quanti altri animali debbano morire in queste manifestazioni prima che si intervenga per vietarle. Siamo consapevoli degli interessi economici che ruotano intorno a palii e giostre ma questi incidenti danneggiano solo l’immagine del nostro Paese.” ha commentato il nostro presidente Gian Marco Prampolini.