LA RECLUSIONE A VITA DI UN ANIMALE DIETRO LE SBARRE NON HA NULLA DI NATURALE, NÉ DI EDUCATIVO.
Associazioni, gruppi e singoli attivisti, sono invitati a partecipare al presidio programmato per domenica 18 Gennaio 2015, presso lo Zoo di Napoli alle ore 10 del mattino.
Leal Lega Antivivisezionista parteciperà!
ADERISCONO: Antispecisti Partenopei, ALBA – Associazione Libertà e Benessere degli Animali, Anpana Onlus – Sezione Territoriale Napoli, Amedeo Senatore (Venganch’io Cavese), Irriducibili Toscani_Liberazione Animale, Leal Lega Antivivisezionista, Feder F.I.D.A. ONLUS – Federazione Italiana Diritti Animali, Italia Animalista in Movimento Onlus, Fronte Animalista.
*(IN ATTESA DI CONFERMA: Sorci Verdi Collettivo Antispecista, Comitato Civico Posillipo, Ass. Ambiente e Fauna.)
La lista è aperta ad ulteriori adesioni.
Ancora una volta vogliamo dare voce agli animali non umani reclusi nella struttura, portando le nostre istanze alla conoscenza del pubblico pagante (e finanziatore) di quello che, contrari ad ogni forma di sfruttamento degli animali, riconosciamo come un vero e proprio
CARCERE PER CONDANNATI SENZA COLPA.
Gabbie e recinti sottodimensionati, impossibilità di avere comportamenti normali per la specie (come lo spostamento lungo grandi distanze) oppure di assecondare i più naturali istinti. Isolamento sociale, regimi alimentari innaturali, mancanza di stimoli, stress, comportamenti stereotipati, autolesionismo, nevrosi.
Anche nel migliore degli zoo, ogni animale è un ergastolano esposto agli sguardi del pubblico, e la struttura che si trova nella nostra città non è certo tra le “migliori”, anzi! Lo Zoo di Napoli, nonostante il goffo tentativo di pulizie e rilancio dei mesi scorsi, non è ancora uno zoo autorizzato secondo legge dal Ministero dell’Ambiente e non rispetta nemmeno i criteri minimi stabiliti dall’UE!
Non abbiamo dimenticato e non vogliamo dimenticare la triste storia dell’elefantessa SABRINA, che ha “vissuto” da sola (nonostante sia notorio che gli elefanti sono animali sociali), è stata per decenni reclusa in uno spazio privo totalmente di vegetazione e con un esiguo acquitrino ed è morta prigioniera. Anche lei non ha avuto modo di ripararsi dagli sguardi dei visitatori da cui la separava una sorta di recinzione fatta di punte acuminate. Ed anzi è stato documentato a più riprese che di giorno le si negava l’accesso al piccolo rifugio, così che potesse essere sempre esposta al pubblico, in perenne violazione della normativa in vigore.
Adesso lei è libera, ma noi siamo chiamati a lottare per i diritti di quegli animali che ancora sono prigionieri: e dobbiamo farlo nel migliore dei modi. Per questo abbiamo adottato un preciso.
CODICE DI COMPORTAMENTO
Sappiamo benissimo quanto possa essere difficile mantenere la calma, ma è un presupposto indispensabile per poter essere ascoltati.
Per esperienza sappiamo che, ai fini di una corretta comunicazione, è necessario tenere i toni bassi, non rispondere alle provocazioni, se e quando verranno lanciate, non provocare e non creare situazioni di tensione. NON DOBBIAMO PASSARE DALLA PARTE DEL TORTO.
Le forze dell’ordine saranno presenti sul luogo per tutelarci e sarà compito loro (non nostro) reagire ad eventuali azioni scorrette nei nostri confronti.
VI CHIEDIAMO INOLTRE DI PARTECIPARE SENZA ALCUN SEGNO DI RICONOSCIMENTO POLITICO. Dunque no loghi/sigle su eventuali volantini, bandiere, spille o slogan che siano riconducibili a partiti politici.
EVITIAMO OGNI RIFERIMENTO A RELIGIONI. Sia in positivo che in negativo.
Metteremo a disposizione dei partecipanti: volantini, cartelloni, striscioni, bandiere, etc. Potete scegliere liberamente se usare il nostro materiale e/o portarne altro, l’importante è che lo stesso non sia rivolto contro persone fisiche specifiche o gruppi di persone, non sia riconducibile a partiti politici e non vi siano contenuti offensivi (ergo strumentalizzabili) o riferimenti alle religioni.
IL NOSTRO ANTAGONISTA RIMANE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE L’ISTITUZIONE “ZOO DI NAPOLI”.
– I DIPENDENTI DELLA STRUTTURA NON SONO NOSTRI NEMICI: il nostro obiettivo è superare la logica e la pratica degli animali in gabbia per sostenere, al contrario, il potenziamento della vocazione ambientale e naturalistica di tutta l’area in cui sorge lo Zoo di Napoli, attraverso la promozione di percorsi naturalistici e ambientali da svolgere in un parco godibile da parte di tutti i cittadini. Una soluzione che potrebbe facilmente assorbire gli attuali dipendenti dello zoo.
Vogliamo un parco di tutti e per tutti. Senza prigionieri.
– I VISITATORI NON SONO NOSTRI NEMICI: resta fondamentale parlare con il pubblico pagante informandolo – con volantini, parlando, lanciando messaggi – sulle condizioni degli animali e sulle incongruenze di un’istituzione che si pone come educativa, ma che a nulla può educare se non all’arroganza di togliere la libertà per motivi stupidi ed egoistici. Ciononostante sappiamo benissimo che solo una percentuale minima di persone deciderà di non entrare allo zoo. Possiamo invitare tutti gli altri a guardare con occhio critico la situazione degli animali rinchiusi nella struttura che andranno a visitare, tuttavia NON SARANNO ASSOLUTAMENTE TOLLERATI ATTACCHI E FORME DI COMUNICAZIONE OFFENSIVE.
Fiduciosi nella vostra adesione a queste semplici regole di condotta, vi invitiamo a diffondere e condividere questo evento, ad utilizzare l’hashtag #fuorituttidallozoo per i vostri post, ma soprattutto ad ESSERCI!
Perché se davvero vogliamo che cambi qualcosa, la sola volontà non è abbastanza: DOBBIAMO AGIRE!