L’essere umano, incapace di compromessi e di pensare a una pacifica convivenza con il Creato, refrattario a concepire il rispetto delle altrui vite nei suoi deliri di antropocentrica onnipotenza fa in modo di gestire la Natura a suo tornaconto. Imbraccia il fucile per ammazzare qua e là: vero “Sterminator” del pianeta. Ora è la volta dei lupi che ritiene a suo insindacabile giudizio in sovrappiù e troppo predatori, come sta facendo contro i cinghiali, gli orsi, le nutrie e molti altri. Giù con le pallottole verso tutto quello che si muove senza che umano voglia.
Altra emergenza contingente, dopo costose politiche di ripopolamento dei lupi in Italia e dopo che negli primi anni ’70 questa specie rischiò l’estinzione, si presenta ora il pericolo che la Conferenza Stato-Regioni dia il via in Italia all’uccisione legalizzata di un massimo di 60 lupi l’anno. È quanto contenuto nel Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, in discussione al Ministero dell’Ambiente con le Regioni. Dopo le proteste sollevate da associazioni animaliste e privati cittadini che hanno portato a una interrogazione parlamentare, la Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati prevede di avviare un confronto sia con le associazioni di tutela degli animali, sia con i portatori di interesse, quali sono gli allevatori. Solo successivamente, il piano verrà presentato per opportuna condivisione, in sede di Conferenza Stato-Regioni.
LEAL si unisce alle altre associazioni per i diritti degli animali e chiede al Ministro dell’Ambiente di stralciare quella parte contenuta nell’ultima bozza del “Piano di Gestione del Lupo”, dove si fa riferimento alla possibilità di autorizzare uccisioni di lupi, di cani vaganti e randagi in aree rurali, compresi i meticci cani-lupo. Non possiamo abbassare la guardia e permettere che cacciatori, bracconieri e allevatori che già uccidono una media di 300 lupi l’anno si sentano legittimati a una strage. Per questo anche LEAL chiede al Ministro dell’Ambiente Galletti e al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, un deciso ripensamento rispetto alle linee guida presenti nel Piano. (Silvia Premoli)
→ firma ora la petizione “Salva il lupo”!
NO VIVISEZIONE
ABOLIAMO L’OBBLIGO DEI TEST SUGLI ANIMALI