LEAL risponde alle dichiarazioni di Papa Francesco in cui si afferma che: “Si ha pietà per cani e gatti e si è indifferenti verso i bisognosi”.
Anche questa volta gli animali vengono chiamati in causa come termine di paragone, come un amore alternativo di cui si potrebbe e si dovrebbe fare a meno. Eppure a proposito di amore abbiamo molto da imparare dagli animali ed ogni giorno milioni di creature innocenti subiscono il martirio degli uomini.
L’incitamento del Pontefice che porta il nome di Francesco deve essere quello di amare, non quello di diminuire l’amore verso qualcuno per indirizzarlo altrove. L’incitamento deve essere quello di fare del nostro meglio e non quello di farlo solo in alcune direzioni. Non esistono direzioni vietate all’amore e al concetto del “fare”. Ma esiste un amore universale che coinvolge il nostro prossimo insieme a tutto quello che ci circonda.
Il nostro prossimo è l’umanità sofferente. Il nostro prossimo è l’ambiente violentato e oltraggiato dall’essere umano, ma in questo “prossimo”, che è un “tutto”, ci sono anche gli animali più fortunati nostri compagni di vita, e tutti quelli sfortunati che abusati, oltraggiati, derisi, violentati, vivono in un quotidiano dolore.
Avevamo già letto con stupore la dichiarazione in cui il Pontefice affermava che tagliare la carne è un’opera d’arte, l’avevamo presa come la testimonianza innocua di un lontano sogno di bambino. Condividiamo quindi le nostre riflessioni e ribadiamo che la vera opera d’arte è la capacità di amare tutto e tutti nessuna forma di vita esclusa.
LEAL Lega Antivivisezionista Onlus