Il rapporto degli abitanti del Trentino con gli orsi non è tra i migliori e a fronte di qualche ferito si contano molti più martiri tra gli orsi. Non a caso la Provincia ha le idee chiare sul da farsi: l’approvazione della norma di attuazione con la possibilità di rimuovere i soggetti pericolosi dal territorio. Si rischia il caso di Daniza, morta per eccesso di sedazione.
Nella serata di sabato 22 luglio in Trentino, in località Predera, Terlago, un settantenne è stato aggredito da un orso. Non ha riportato gravi ferite e se l’è cavata con delle medicazioni. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’aggressione, tuttavia il fatto ha già innescato le polemiche del caso e come in passato puntualmente si richiede la revisione del progetto Life Ursus (il progetto europeo per la salvaguardia dell’orso bruno), mentre la Provincia lamenta le spese per risarcire allevatori e agricoltori. In queste ore si stanno facendo gli esami del DNA per capire se si tratta dell’orsa KJ2 “rea” di una aggressione nel 2015 e rilasciata con radiocollare. Il mondo animalista teme il solito giustizialismo dell’ultimo minuto che ha fatto tante vittime animali, come nel caso degli orsi Jurka e Daniza e indirettamente dei loro cuccioli.
Gian Marco Prampolini, presidente di LEAL, sottolinea: “È importante la sicurezza degli abitanti e dei turisti che sono in zone popolate dagli orsi, ma ricordiamo che questi animali sono il più delle volte vittime di decisioni e provvedimenti affrettati e di soluzioni che non contemplano il loro diritto alla vita e un ancor più inviolabile diritto alla libertà. LEAL vigilerà sulla vicenda auspicando la massima tutela dell’orso”.
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