A Quartu Sant’Elena durante la Festa di San Giovanni Battista, una delle tradizioni più vecchie dell’intera Sardegna, è prevista anche una processione molto partecipata, con carri e calessi, trainati da cavalli, riservati alle personalità e agli organizzatori.
Se per festeggiare e commemorare si utilizzano animali la festa si trasforma in abuso e sopraffazione. E quest’anno lo sfruttamento animale si è trasformato in un grave maltrattamento quando un cavallo sfinito dal caldo torrido e dai chilometri percorsi trascinando un pesante carro carico di persone si è accasciato a terra. Il malessere non era previsto per l’andamento della cerimonia ed ecco che il cavallo è stato preso a calci senza pietà e con violenza per farlo rialzare. L’episodio, riportato anche dai quotidiani locali, è avvenuto sotto gli occhi di tutti, compresi bambini e turisti, e sicuramente rimarrà una terribile pagina di violenza per la città e per gli organizzatori.
Gian Marco Prampolini, presidente di LEAL, si appella al Sindaco di Quartu, Stefano Delunas, e all’assessore alla Cultura e alle Tradizioni Popolari, Lucia Baire, e li invita ad individuare i colpevoli del maltrattamento per denunciare il reato e fare una riflessione sul senso di quanto accaduto, sul concetto di sfruttamento di viventi, in questo caso i cavalli, per una festa che si dovrebbe svolgere senza abusi.
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