Estratto dall’ultimo numero della nostra rivista, da leggere e sfogliare online → “La Voce dei Senza Voce” n. 110
Se cerchiamo sul vocabolario la parola “giocare” viene descritta sinteticamente come dedicarsi a un gioco per ricreazione o passatempo. Per scoprire il vero significato però, bisogna scavare un po’ più a fondo e trovare quelle parole che ne fanno comprendere il reale valore quali complicità, affetto, fiducia, felicità, attenzione, concentrazione, riflessione, soddisfazione, serenità, apprendimento, emozione, condivisione. Ingredienti fondamentali per spiegare al meglio il concetto di gioco, proprio perché da questa divertente attività svolta insieme al nostro cane nasce e si rafforza la relazione, la nostra affinità reciproca.
Certamente occorrerà valutare l’individualità del soggetto per poter impostare al meglio ogni sessione ludica e non standardizzare le modalità di insegnamento senza tenere conto del carattere e delle reazioni del cane con cui ci approcciamo nel gioco, che comunque deve essere fatto con delle regole chiare e comprensibili, in un clima disteso e di allegria, in modo da evitare fraintendimenti e confusione: sentimenti che non lascerebbero un bel ricordo al cane del nostro tempo condiviso.
Una buona base di partenza però può essere definire uno start di inizio per attirare la sua attenzione, come un “Pronto?!” e uno stop di fine gioco per far capire al nostro cane che il momento ludico è terminato, come un “Finito”. Utile è quindi dare delle indicazioni vocali al cane come anche il “Vai” quando lanciamo una pallina, il “Prendi” quando gli offriamo una treccia o il “Lascia” quando chiediamo al nostro cane di cederci il suo gioco. Tante volte, senza accorgercene, accompagniamo tali richieste con la gestualità (come il braccio che si alza per lanciare l’oggetto, il braccio che si tende per proporre la treccia o il dito puntato verso terra quando chiediamo che lasci il gioco); tali gesti sono molto utili al nostro cane per comprendere chiaramente le nostre richieste e permettergli di collaborare facilmente nelle interazioni.
Palline e trecce sembrano essere i giochi maggiormente proposti ai nostri amici a 4 zampe. Ma come si possono gestire correttamente questi oggetti affinché si possa rendere il momento ludico anche costruttivo?
– LA PALLINA: consiglio di averne sempre due identiche in modo da impostare un gioco gratificante per il cane nell’inseguire una preda (la pallina) ma anche un gioco educativo con il proprio partner a due zampe (lo scambio). Se il cane ci starà lontano con la pallina in bocca, dovremo essere così bravi da rendere la nostra molto più interessante ai suoi occhi: lanciandola in aria, facendola suonare o usando toni allegri. Dovremo sempre guardare le sue risposte e non appena lascerà la sua pallina per venire da noi, gli lanceremo subito la nostra dalla parte opposta a dove ha lasciato l’altra, premiando la sua decisione.
– LA TRECCIA: consiglio sempre di scegliere la lunghezza e lo spessore adatto alla fisicità del cane con cui giocheremo in modo da impostare, non solo un gioco gratificante dal punto di vista fisico e competitivo (quante volte abbiamo osservato due cani contendersi pacificamente un legnetto?) ma anche perché gli permetteremo di usare la bocca per giocare con noi grazie ad un oggetto. Lo svolgimento corretto è quello di proporre al cane di afferrare la treccia che gli offriamo agitandola a terra e, una volta presa, effettuare una trazione lenta e calibrata alla stretta mandibolare del cane, esattamente come fanno tra simili. In questo gioco bisogna osservare molto attentamente i suoi movimenti per cercare di riproporli fedelmente ed evitare di fargli e di farci male. È un gioco di calma e concentrazione. Una competizione dove potrebbe vincere il cane ma anche il partner umano; in questo secondo caso il gioco dovrebbe proseguire lanciandogli ugualmente la treccia per concludere il gioco senza una sua reale sconfitta. Terminare il gioco facendo sì che il nostro cane ne esca spesso vincente è utile per mantenere la sua stabilità emotiva. In questo modo infatti, continuerà a credere nelle sue capacità e a provare piacere giocando insieme perché sarà contento di poter competere con noi senza che nasca un gioco negativo di sola forza.
Sia il gioco con la pallina che il gioco con la treccia sono molto utili per aumentare le capacità collaborative nel cane e per far crescere la fiducia e la complicità nel nostro rapporto, ma anche per abbassare il livello di possessività e di competitività che rischierebbero di sfociare in spiacevoli incomprensioni reciproche. Con entrambi è possibile giocarci oltre che in casa anche all’aperto, ma attenzione! nella stagione estiva, per salvaguardare la salute del nostro cane, è preferibile evitare gli orari centrali della giornata scegliendo invece le prime ore del mattino o del tardo pomeriggio; in presenza di altri cani nelle aree a loro dedicate, evitiamo nel modo più assoluto di giocare con qualunque oggetto per evitare litigi dettati dalla competizione, lasciando spazio alle interazioni intraspecifiche; per i cani anziani o con delle problematiche fisiche meglio orientare il momento ludico in attività di ricerca olfattiva o di problem solving per mantenere accesa la loro riflessività mentale senza sovraccaricare la struttura fisica.
Nel gioco non si deve mai richiedere una performance al cane: non avere aspettative è il segreto per rendere i momenti insieme, dei momenti speciali; si gioca per divertirci, per condividerci. Quindi non arrabbiamoci se il nostro cane riportandoci una pallina la lascia distante, ma premiamo anzi il fatto di averla lasciata per continuare a giocare con noi; non offendiamoci se una volta che il nostro cane, vincendo la treccia con cui stiamo facendo il tira e molla, si allontana per sdraiarsi trionfante lontano da noi ma sediamoci semplicemente accanto a lui dimostrandogli così che non siamo dei rivali ma dei compagni di gioco senza dover temere il “furto” della sua finta preda, acquisendo così ulteriore fiducia ai suoi occhi.
Infine, è un bene smettere di giocare con il nostro cane quando ci sembra soddisfatto e appagato pur senza essere eccessivamente stanco e, una volta messi via i giochi, dedicarci del tempo per riposare insieme ed insieme godere di quella sensazione di pace e benessere restando accanto a lui.
È il momento giusto per scambiarci delle coccole rilassanti, una parte importantissima della fine del gioco; quella del semplice far nulla, dello starsi vicini e del sentirsi l’uno per l’altro. Non c’è attimo migliore per ritrovarsi nell’unicità di una relazione speciale.
testo Francesca Di Biase
educatore e formatore cinofilo
→ ABC DOG Team A.S.D.
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