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Regione Lombardia dalle proposte ai fatti: caccia alla volpe approvata. Un colpo di mano in velocità

Nov 29, 2018 | LEAL informa, Legislazione, Proteste e Incontri

Sono passati solo 15 giorni da quando il 15 novembre le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia “La Lega vorrebbe aprire la caccia alla volpe in Lombardia. Durante la riunione della commissione Agricoltura del Consiglio regionale della Lombardia del 15 novembre si è votato il parere alle modifiche al regolamento di attuazione sulle norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria. In questa occasione la Lega ha avanzato una proposta di modifica con l’obiettivo, appunto, di aprire la caccia alla volpe”.
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APPROVAZIONE DA CENTROMETRISTI I PRO CACCIA HANNO VOTATO: abolito il limite delle 55 giornate di caccia in Lombardia. La novità è stata introdotta dalla regionale di semplificazione 2018 che allinea la normativa lombarda a quella nazionale. La stessa legge – approvata a maggioranza dal Consiglio regionale – prevede diverse modifiche alla disciplina lombarda sull’attività venatoria. Tra le principali – rende noto l’Ansa – c’è l’ampliamento del periodo della caccia alla volpe fino al 31 gennaio, ossia un mese in più di quanto già previsto, equiparando tale specie al cinghiale. Altre novità sono state introdotte da alcuni emendamenti del consigliere Floriano Massardi (Lega). Uno dei più importanti riguarda l’esame di abilitazione venatoria, che potrà essere sostenuto al compimento dei 17 anni (e non più 18), fermo restando che il rilascio della licenza di fucile al neocacciatore non potrà avvenire prima della maggiore età. Le altre modifiche riguardano il tesserino (che sarà spedito a casa del richiedente), l’annotazione dei capi e la misurazione e il calcolo delle distanze tra capanni ed edifici. Approvato anche l’emendamento dell’Assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, che introduce l’obbligo di indossare giubbini e copricapi di colori “ad alta visibilità” per chi pratica la caccia al cinghiale nelle forme collettive della braccata, della girata e della battuta. Incommentabili le dichiarazioni di Rolfi: “Meno burocrazia e meno vincoli per i cacciatori che esercitano con responsabilità una attività fondamentale per l’ecosistema lombardo. Abbiamo ascoltato le richieste del mondo venatorie e degli enti deputati al controllo”.


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