COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ANIMAL AMNESTY, ANIMALISTI 2.0, AVI, COORDINAMENTO LIFE FOR URSUS, GAIA, LAC, LEAL, LIDA, LIMAV ITALIA OdV, OIPA, ORSI DELLA LUNA
Ci appelliamo ancora al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che si è già espresso in favore della tutela dell’orso, affinché blocchi un’ordinanza brutale e priva di ogni fondamento, e permetta a M49 di vivere libero, nel suo habitat, come peraltro previsto dal progetto Life Ursus, che ha riportato gli orsi in Trentino oltre 20 anni fa.
25 luglio 2019
LIFE FOR URSUS
L’orso identificato con la sigla M49 è stato avvistato mercoledì mattina da una escursionista.
Il plantigrado era stato catturato il 14 luglio scorso, ma era riuscito a fuggire immediatamente dal recinto del Casteller, in Trentino, dove era stato rinchiuso. Da allora sono nate favole e leggende su un orso in grado di scavalcare una recinzione elettrificata alta 4 metri, esemplare violento pronto ad attaccare chiunque. Più probabilmente era dotato di teletrasporto.
Accusato di essere pericoloso per l’uomo e di fare razzie in pascoli e allevamenti, l’orso ha in realtà causato danni ridicoli, quantificati in circa 13.000 euro, avendo predato 6 animali da reddito, su oltre 100.000, nell’arco di 5 mesi.
L’ultima ordinanza emessa dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, datata 22 luglio, condanna a morte il plantigrado, definito ormai pericoloso per l’uomo, e autorizza i forestali a sparare per uccidere l’orso.
Due giorni fa una escursionista si è imbattuta nell’animale; la donna si è fermata e ha fatto alcuni passi indietro, comportamento responsabile di chi sa muoversi per i boschi: M49 l’ha ignorata e ha proseguito per la sua strada.
Questo semplice fatto è sufficiente a smontare le motivazioni dell’ordinanza di Fugatti, fondata su una pericolosità presunta ma non avvalorata dai fatti, che al contrario la smentiscono.
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