LEAL continua a seguire le vicende degli orsi del Trentino da M49 a JJ4 e il team di LEAL si sta battendo per difendere i plantigradi dalle aggressioni delle istituzioni locali. Dopo le richieste di accesso agli atti ai quali non abbiamo mai avuto risposte, le diffide e la denuncia a Fugatti per JJ4 per la quale è stata anche richiesto il sequestro cautelativo, si è aggiunta l’evasione di M49 che non ha deluso i milioni di sostenitori. Mentre è ancora in essere l’ordinanza di abbattimento per JJ4 la scorsa notte un’orsa con le caratteristiche di JJ4 e con tre cuccioli è stata catturata e radiocollarata con GPS e rilasciata. Si teme per la vita dell’orsa e per la sorte dei suoi cuccioli se le analisi genetiche disponibili tra pochi giorni dovessero provare che si tratta di JJ4. Anche M49 è radiocollarato dopo la cattura il che rende individuabile la sua posizione. L’orso è inseguito dalla forestale e dai cani antiorso e il fatto di sentirsi braccato gli causa sicuramente un grandissimo stress.
Stiamo cercando difendere al massimo il suo diritto ad una vita libera, soprattutto dopo le dichiarazioni rese alla stampa dall’ex assessore provinciale competente Michele Dallapiccola che attribuisce il diniego di ingresso al Casteller da parte della consigliera provinciale Lucia Coppola al fatto che fosse rinchiuso in un cubo di cemento visibile grazie alle riprese dall’alto. La diffida di abbattimento di M49 da parte del legale rappresentante di LEAL avvocato Aurora Loprete e da parte del penalista Aldo Truncé alla Provincia di Trento è stata subito inviata completa di richiesta di informazioni e accesso ai documenti. Non manca l’ipotesi reati di maltrattamento nei confronti di M49.
TESTO DELLA DIFFIDA
Con la presente, alla luce della recente fuga dell’orso M49 Vi formulo nuovamente richiesta dell’autorizzazione rilasciata illo tempore alla struttura del Casteller nonché documentazione che ne attesti l’idoneità e la compatibilità della stessa con la detenzione degli orsi. In merito alla fuga di M49, Vi significo che la stessa non può essere ascritta a colpe dell’esemplare ma ad una mala gestione da parte della Provincia di Trento che ancora oggi non riesce a gestire detti esemplari se non rinchiudendoli o abbattendoli (siamo tutti memori di Daniza, KJ2 e dell’avventata ordinanza di abbattimento – sospesa – di JJ4). È palese che si tratti di una gestione scriteriata quella della convivenza tra uomo ed orso nel territorio trentino, giacché solo in detto territorio si assiste all’adozione di provvedimenti così restrittivi e comunque palesemente lesivi del benessere animale. Si precisa che l’ordinanza di cattura di M49 intervenne perché ritenuto dannoso, omettendo però di considerare che l’orso M49 è solo un esemplare condizionato al cibo umano poiché si è nutrito di rifiuti, a causa di una gestione umana dei rifiuti non adeguata. Quindi a chi dei due le colpe: orso o uomo? Nel caso che ci occupa si è pure ritenuto di procedere con la castrazione chimica dell’orso M49, misura questa nemmeno prevista dalle norme vigenti in materia e senza nemmeno conoscere quali siano le ragioni e le valutazioni alla luce delle quali sia stato deciso di procedere con detto intervento che non è neanche dato sapere se temporaneo o permanente. Non è nemmeno dato sapere in quale zona del Casteller M49 sia stato detenuto, cosa gli venisse somministrato per alimentarlo, quali generi di farmaci o mangimi complementari gli siano stati somministrati, né si conosce il reale stato di salute dello stesso. Si precisa che la sottoscritta, in qualità di legale delle associazioni succitate ha avuto modo di esaminare tutta la documentazione ottenuta a seguito di regolare istanza di accesso agli atti e relativa al periodo pre cattura e post cattura e successiva fuga dell’orso M49 ed è curioso leggere in merito all’ascrivibilità degli eventi dannosi lamentati dagli allevatori quanto segue: “da tale documentazione è possibile evincere la maggior parte delle informazioni per le quali è richiesto l’accesso, in particolare i danni provocati dall’esemplare di orso denominato M49 gli indennizzi versati per gli stessi, nonché i tentativi di intrusione nelle strutture. Si precisa, peraltro, che non è possibile trasmettere i singoli verbali di accertamento dei danni con l’individuazione delle responsabilità in capo a M49, come da Lei richiesto. I verbali infatti non riportano l’indicazione dell’esemplare autore degli stessi, né questa notizia è presente nei provvedimenti che concedono l’indennizzo”. Vi è stato, inoltre, richiesto di precisare quali siano stati le misure di protezione che i soggetti indennizzati hanno adottato per proteggersi dagli orsi ma nulla è stato detto sul punto. Vi sono poi altre incoerenze sulle quali ci si riserva di adire le autorità giudiziarie competenti ma che a umile parere del sottoscritto procuratore renderebbero poco chiaro l’iter seguito per poi procedere con la cattura dell’orso. Res sic stantibus, in via preliminare si rinnova la richiesta di rilascio di quanto segue:- copia dell’autorizzazione che attesta la regolarità del Casteller; – tutta la documentazione medico veterinaria relativa all’esemplare di orso M49 nonché dell’altro esemplare ivi detenuto; – esatta collocazione dell’orso M49 all’interno del Casteller; – documentazione medico veterinaria relativa a tutti i farmaci e mangimi complementari che sono stati somministrati all’orso M49, ivi compresa pure quella relativa all’alimentazione somministrata all’esemplare; – relazione sullo stato della rete che si ritiene essere stata divelta dall’orso e degli interventi di manutenzione effettuati nel corso degli anni sulla struttura. Contestualmente vi si invita e diffida a non adottare ulteriori provvedimenti che possano pregiudicare lo stato di libertà dell’orso, la cui fuga potrebbe anche essere causata da una potenziale situazione di maltrattamento non necessariamente ascrivibile alla sua voglia di libertà. Si invita, ancora, il Ministero che legge in copia a voler intervenire inibendo alla Provincia di Trento di adottare provvedimenti che potrebbero ripercuotersi sul benessere di M49, ciò a mente della circostanza che gli orsi rientrano tra le specie particolarmente protette. Non è sufficiente chiedere via social di lasciare libero l’esemplare per ottenere la libertà dello stesso. Con espresso avvertimento che laddove dovessero verificarsi eventi lesivi di qualsivoglia natura ai danni dell’orso M49 si provvederà a sporgere querela denuncia per i reati di maltrattamento ex art. 544 ter e per ogni e qualsivoglia altro reato che dovesse essere ravvisato. In caso di accoglimento della riproposta richiesta di documentazione, la stessa potrà essere inviata via pec all’indirizzo della scrivente indicato in epigrafe.
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