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ABOLIAMO L’OBBLIGO DEI TEST SUGLI ANIMALI

LEAL REPLICA ALL’ARTICOLO GAZZETTA DI PARMA SUL CASO MACACHI

Nov 27, 2020 | LEAL informa, Proteste e Incontri, Vivisezione

→ GAZZETTA DI PARMA 22 novembre 2020: CASO MACACHI “Difendere la ricerca dalle ideologie antiscientifiche”#gdp

Replica di Mirta Baiamonte
Consulente Scientifico LEAL LEGA ANTIVIVISEZIONISTA

Gentile Direttore della GAZZETTA DI PARMA

Dopo la lettura dell’articolo citato, le dico con estrema sincerità che la LEAL LEGA ANTIVIVISEZIONISTA avrebbe contro – titolato: “CASO MACACHI. Perseverare nell’errore di pensiero sulla ricerca scientifica”. Vedere ancora oggi l’incaponirsi da parte di Senatori a Vita nel pensare che la sperimentazione animale sia violentata nella sua espressione per malcapitati animalisti che hanno fatto ricorso a Tribunali e Tar per stoppare esperimenti su animali come i macachi, facendo un torto a due Università, quella di Parma e Torino, vincitrici di Bandi Europei, è letteralmente sconcertante e inaudito. Purtroppo sfugge il dato che il blocco di un presunto progetto denominato LIGHTUP, svolto da Professori psicologi che dinanzi a pareri scientifici diversi rispondono con intenti di denigrazione e ilarità, spesso rivolti a singoli soggetti o a intere realtà scientifiche, votate all’esclusivo metodo di ricerca human based, ha trovato finalmente scelte di natura scientifica ed etica nel reale significato dei due termini, a differenza di quanto dichiarato nell’articolo citato.

Il fatto che venga dichiarato che i responsabili dello studio siano oggetto di una campagna di disinformazione dei movimenti animalisti è sinceramente sconfortante, nella misura in cui oggi sarebbe determinante e dignitoso avere il coraggio di cambiare radicalmente metodo di approccio allo studio di patologie umane, specificatamente umane, accentuando l’interesse sulla ricerca human based in un paese che non è il Paese di Stamina (come cita la Senatrice Cattaneo), ma è la Nazione che ha varato un decreto legge che consente finalmente la donazione del cadavere post mortem (uno, e non soltanto, dei metodi per potere studiare l’uomo per le SUE patologie), lasciando gli esseri senzienti quadrupedi svolgere la propria esistenza, senza inutili torture basate sul nulla delle motivazioni scientifiche.

Oggi evidentemente sfugge che la ricerca human based sia l’unica a rappresentare l’elemento unificante dell’Europa e del mondo, al contrario di quanto venga dichiarato nell’articolo. Invito piuttosto ad effettuare l’appello al Presidente Bourguignon nel NON proseguire nell’accordo sul Quadro finanziario pluriennale dell’Unione, nelle trattative sul budget disponibile per la ricerca e sulla sua distribuzione tra i tre pilastri del programma Horizon 2021-2022, ma piuttosto di invitare tutti i Ministeri della Salute di tutte le Nazioni europee ad effettuare tavoli tecnici di rete internazionale con esponenti della ricerca human based per trovare da subito le strade finanziarie per far nascere definitivamente ed esclusivamente progetti basati sulla ricerca human based per tutte le patologie del SNC, per tutte le forme di carcinoma, per tutte le forme di diabete, per citare le maggiori protagoniste attuali della condizione di “malattia” della specie animale UOMO, estremamente differente per genetica, stile di vita, alimentazione e assetti neuroendocrini consequenziali, dalle altre specie animali.

Augurandoci che la sperimentazione animale possa definitivamente terminare il suo errato ruolo da protagonista in ambiti di ricerca dove non si ha più da tempo la consapevolezza del metodo.

Mirta Baiamonte
Consulente Scientifico
LEAL LEGA ANTIVIVISEZIONISTA

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