Venti di guerra per chi ha da sempre difeso gli animali da qualsiasi abuso a partire dalla vivisezione. Dalla XIV Commissione Politiche Europee della Camera qualcuno ha deciso di vanificare una nostra grande vittoria: la sospensione dei test cosmetici sugli animali costata anni di lotte animaliste. La grande conquista che salvò la vita a milioni di animali fu ottenuta nel 2004 quando l’Unione Europea vietò i test animali per i cosmetici finiti per poi estendere nel 2013 il divieto di testare sugli animali anche i singoli ingredienti in essi contenuti.
Ora, dopo decenni di battaglie, l’Echa e la Commissione Europea hanno stabilito che persino gli ingredienti utilizzati esclusivamente nei cosmetici possono venire testati sugli animali ai sensi del Reach (il Regolamento registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) in caso di esposizione dei lavoratori durante il processo di fabbricazione.
Esistono alternative sicure ai test cosmetici
Non si riesce a capire la ragione di questa retrocessione visto che già esiste una estesa e solida conoscenza della tossicità dei numerosi ingredienti utilizzati nella formulazione dei cosmetici. È impensabile tornare a torturare gli animali sottoponendoli a crudeli test di irritazione cutanea e oculare, studi sull’ingestione forzata e sulla dose letale per stabilire l’eventuale pericolosità degli ingredienti. Esistono alternative sicure costituite dai modelli in vitro, modelli di pelle umana ricostruita o metodi che sfruttano applicazioni informatiche di grande precisione. Ci rifiutiamo di tornare ai laboratori degli orrori anche per la cosmesi!
A → questo link l’interessante intervento del 29 novembre 2020 del professore Marco Mamone Capria, presidente della Fondazione Hans Ruesch, dal titolo “Cavie. Possiamo fare a meno della sperimentazione animale?”.
LEAL PER L’ABOLIZIONE DELLA VIVISEZIONE