Si è tenuta il 13 aprile a Napoli l’udienza battimentale davanti al giudice monocratico del poliziotto che il 12 luglio 2019 uccise un giovane pitbull Rocky a colpi di arma da fuoco. LEAL con altre associazioni animalista aveva sporto denuncia nei confronti dell’agente per uccisione di animale, articolo 544 bis del codice penale.
Rocky fu ucciso a colpi di pistola in via Rosaroli a Napoli durante l’intervento delle delle forze dell’ordine riguardante il proprietario del cane che si trovava agli arresti domiciliari.Questa morte aveva suscitato indignazione e sollevato molte polemiche a causa della apparente gratuità del gesto. Esiste un video portato agli atti da un testimone che mostra il cucciolo che sceso in strada per seguire il proprietario ed agitato dal trambusto, dalle sirene delle auto e dalla folla di curiosi si avvicina ad un poliziotto in borghese mentre un collega in divisa gli spara volutamente ad una zampa. Nel mentre il cane sofferente e, come mostra il video, zoppicante per la ferita riportata si allontana passando tra due macchine il poliziotto senza motivo gli punta la pistola al torace e fa partire un altro proiettile.
Il cane nonostante la presenza di 5 volanti della polizia non viene soccorso immediatamente e una volontaria animalista si offre di portare il cane gravemente ferito da un veterinario ma le viene impedito e viene strattonata a terra da un agente. Solo dopo 15 minuti un agente porta il cane presso la Asl veterinaria di Frullone dove il cane decedeva a causa dell’emorragia. La storia di Rocky avrebbe potuto essere migliore e la sua morte ha suscitato nell’immediato e nei mesi successivi indignazione e partecipazione. Anche oggi è doloroso ricordare e rivedere nel video i suoi ultimi momenti di vita. Oggi un giudice deciderà se chi lo ha ucciso è colpevole o no, LEAL, ammessa al processo come parte civile, si aspetta giustizia, lui era solo un cane, poco più di un cucciolo. Al dibattimento in aula per LEAL la legale rappresentante Aurora Loprete.