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ELEZIONI ABRUZZO – LEAL CONTRO POLITICI ABRUZZESI , SOLDI PUBBLICI PER MARCHETTE ELETTORALI AI CACCIATORI.

Mar 9, 2024 | Ambiente, Animalismo

SANITÀ E SICUREZZA UMANA E ANIMALE ALLO SBANDO, LETTERA APERTA AI CANDIDATI

Apprendiamo con sgomento da pubblicazione su Bollettino regionale dell’elargizione a fondo perduto da parte della Regione Abruzzo di ben 115 mila euro ad associazioni per la caccia. Come già evidenziato da una nota dei colleghi del WWF, soldi pubblici dedicati anche alla ristrutturazione di sedi e ad acquisto di attrezzature per il mondo venatorio.
Tutto questo in un Regione in cui si sta smantellando la sanità umana con la chiusura di quei centri medici di cure primarie a cui tutti i cittadini fanno riferimento per ottenere assistenza dal proprio medico di base; in una Regione in cui bambini con disabilità e disturbi del neurosviluppo in particolare nello spettro autistico devono attendere anni di liste d’attesa e budget limitati prima di ottenere interventi mirati che se non erogati tempestivamente perdono di ogni utilità, causando danni esistenziali enormi ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, che ricadono su tutta la comunità.

Inoltre si continua a spacciare per caccia di selezione a ogni ora della giorno e della notte un massacro di varie migliaia di cinghiali senza distinzione di sesso né di età, andando così a perturbare l’equilibrio dei gruppi e causando al contrario un’amplificazione della problematica con un aumento esponenziale della prole per autodifesa naturale, come già ampiamente attestato a livello scientifico.

Si millanta quindi come soluzione ciò che invece è la principale causa dell’incremento di animali perseguitati e spaventati nel loro habitat, costretti pertanto a spostarsi a volte anche a gran velocità alla ricerca di cibo e luoghi tranquilli in cui stare, ma comunque oggetto di investimenti stradali per assenza di messa in sicurezza, barriere di contenimento e valichi di attraversamento; così come sono oggetto di persecuzione da parte di alcuni agricoltori per lo più ignoranti o resi ignari delle reali cause dei danni subiti per responsabilità del mondo venatorio con cui spesso inspiegabilmente solidarizzano, che sembrano ignorare anche che la Regione sia tenuta a reperire finanziamenti per tutti i rimedi preventivi possibili già ampiamente adottati al nord e in altri territori (come solide recinzioni , dissuasori incruenti e coltivazioni di sbarramento, quali ad esempio il mais, sgradite ai cinghiali che altrove ottengono efficacemente esiti di deterrenza).

Gruppi di agricoltori di dubbia competenza che inneggiano a carneficine, ben distanti dall’esperienza e dall’etica di reali contadini amanti della terra e dei suoi prodotti che hanno fatto grande il nostro Abruzzo, che di certo non ignorano i danni delle monocolture (anche pluricertificate) all’impoverimento del terreno, né ignorano come il cinghiale sia una specie chiave sul territorio nazionale e non solo, soprattutto in una regione che si dichiara “regione verde” e che su questo requisito basa la propria economia turistica; ciò significa che eradicare questa specie porterebbe a disequilibri che comporterebbero cambiamenti drastici anche per la nostra stessa specie. Come ogni altra specie chiave ha la capacità di dare equilibrio all’ambiente generando benessere per tutti, anche per l’uomo: l’azione di grufolamento (scavo del terreno) è molto importante in quanto permette alle zolle di terra di staccarsi e lasciar passare l’acqua (piovana o costituita dalla rugiada), di infiltrarsi sotto terra e quindi alle piante di germogliare e crescere. Inoltre, arando il terreno vengono alla luce semi e vermi e altri insetti che costituiscono una discreta percentuale del cibo dell’avifauna, quello stesso cibo che la pratica di sfalcio toglie agli animali stessi.
Mentre dunque da una parte “a fondo perduto” attingendo alle tasche di tutti i cittadini si fornisce sempre più materiale da carneficina all’elettorato venatorio e al sempre più esiguo numero di agricoltori compiacenti – amplificando il numero dei capi e il problema invece di risolverlo, con compromissione della sicurezza umana minata da gente a mano armata che si muove senza alcun controllo anche in zone abitate -, dall’altra si stanziano ZERO EURO per l’unico Centro di Recupero Fauna Selvatica presente nel nostro territorio ; e come già sperimentato durante vari recuperi di animali selvatici in difficoltà da parte di nostri volontari che prestano gratuitamente tempo, soldi ed energie per sopperire a carenze culturali e strutturali generate dal basso livello della classe politica che si avvicenda in questa Regione, il protocollo per l’intervento su animali selvatici e la consegna agli enti deputati come CRAS e ASL risulta soltanto un faldone cartaceo privo di reale organizzazione, strutturazione, competenze e azioni specifiche e monitorate.

Per non parlare del lavoro di tutti i volontari delle varie associazioni, i cui appelli vengono puntualmente ignorati da tutta la classe dirigente, lavoro gratuito che consente alle amministrazioni un RISPARMIO DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO; nel recupero, nel mantenimento, nello stallo e nell’organizzazione di affidi e adozioni di animali cosiddetti da compagnia come gatti (per cui non è presente nemmeno un gattile in tutta la Regione che possa garantire assistenza e una prassi consolidata e monitorata di stallo e adozione) e cani, ostaggi di un randagismo incontrollato anche per ignoranza di una popolazione mantenuta volutamente tale e raramente oggetto di interventi sanzionatori da parte delle competenti autorità invano interpellate.

Animali detenuti in canili, oggetto di business privati e raramente pubblici, con cibo di bassa qualità fornito anche dalle nostre amministrazioni in strutture con carenza di personale e di veterinari, dove l’impegno di tutte le risorse umane risulta impagabile per il grande carico di lavoro gestito.
In una Regione pubblicizzata come “regione verde d’Europa”, in cui si privilegia un esiguo elettorato venatorio che prosciuga soldi pubblici invece di stendere tappeti rossi ai volontari animalisti che di soldi pubblici ne fanno risparmiare al confronto ben oltre un fattore 100, si è nella situazione in cui il livello di gestione della tutela della salute umana e animale, di prevenzione e valutazione dei rischi tutti, compreso quello sismico, risultano argomenti tabù che ormai non vengono più sciorinati nemmeno in campagna elettorale, tale è stato il livello di inadempienza eclatante in chi ha pensato di cavalcare l’onda nei precedenti appuntamenti elettorali.

E dunque forse sarebbero necessarie dimissioni trasversali, non ulteriori candidature che inneggiano a presunti livelli di eccellenza raggiunti, dato che la popolazione non connivente, non dipendente da elargizioni elettorali e che autonomamente rappresenta la vera ricchezza di questa regione in progressivo spopolamento, la vostra politica eccellente non riesce proprio a percepirla.

LEAL PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA

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