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ORSI: LA PROVINCIA DI TRENTO CONOSCE SOLO UNA STRADA QUELLA DELLA SOLUZIONE FINALE E UCCIDE L’ORSA KJ1.

Lug 30, 2024 | Ambiente, Animalismo

 

NOI
COSA POSSIAMO FARE? LA PAROLA A CRISTIANO FANT RESPONSABILE LEAL FAUNA SELVATICA

Dopo due ordinanze di abbattimento bloccate dalle istanze cautelari di LEAL, la Provincia di Trento è riuscita nel suo intento. Dopo un decreto di abbattimento immediato firmato dal presidente Fugatti i Forestali hanno ucciso l’orsa KJ1: la politica del sangue ha vinto ancora una volta. Hanno dunque vinto l’estremismo che tanto deploriamo, la violenza che sempre condanniamo, l’ignoranza che sempre combattiamo.

Hanno vinto la pochezza d’animo e la crudeltà, la stupidità e l’incapacità di guardare oltre alla propria mancanza di cultura, alle alternative possibili; si, perché le alternative c’erano così come ci sono in molte altre parti del pianeta. La differenza è che da altre parti vengono considerate ed applicate mentre in Trentino non ne hanno l’intenzione (non dirò mai che non ne sono capaci). La politica di sangue del Trentino è spaventosa non solo perché hanno ucciso una madre senza che fosse necessario ma anche perché queste azioni programmate da tempo, decise a sangue freddo, a tavolino sono un pessimo insegnamento per le nuove generazioni che vengono educate ad ammazzare senza considerare l’atto in sé.

Non intendo dimenticare in questa disamina gli organi che avrebbero potuto impedire l’ennesima uccisione; l’ISPRA sembra essere diventato un ente al servizio della politica anziché dell’ambiente, le guardie forestali il cui compito è tutelare l’ambiente dimostrano di non aver capito molto del proprio lavoro se si accontentano di eseguire gli ordini, seguendo tristi esempi del passato e questo governo ha confermato quanto già dimostrato sinora, alla luce delle decisioni prese in favore della distruzione della biodiversità.

Questi enti, oggi più che mai dannosi, tentano di consegnare ai nostri figli un mondo nel quale uccidere risulta semplice, a tratti persino soddisfacente facendo dimenticare loro che l’uccisione di un animale fondamentale come l’orso è una tragedia per la natura, per l’ambiente quello stesso ambiente che questi politici dicono di difendere dimostrando di avere un’unica visione delle cose, una visione specista, limitata, arrivista.

La morte di un’orsa, che già rappresenta una tragedia in sé ha un valore che non può essere calcolato dall’uomo attento sempre e solo al guadagno personale, disposto a tutto pur di accumulare denaro e potere ma indifferente ai veri valori che dovrebbe difendere.

Basti pensare alla capacità di mantener e in equilibrio l’ambiente del plantigrado e di contro, alla capacità distruttiva dell’essere umano e non serve che io porti esempi di qualche tipo; i fatti parlano da soli.

Nemmeno la presunta aggressività, scusa che verrà sicuramente usata da qui in avanti dalla politica trentina e non solo per abbattere i grandi predatori presenti sul territorio, può giustificare l’atto di uccidere un animale che non si dimostra mai aggressivo ma che si tutela e tutela i propri piccoli come farebbe ogni altro essere del pianeta.

In una società civile ed evoluta uccidere dovrebbe essere sempre l’ultima ratio, quel gesto che non lascia nessun altra speranza perché definitivo, non correggibile. Quando questo gesto diventa la prima scelta è evidente che la civiltà e l’evoluzione sono morte e sono state rimpiazzate dall’ignoranza e dalla sete di violenza, dall’ipocrisia e dall’arrivismo, dal servilismo per convenienza.

Dal punto di vista naturalistico, ambientale la vita di un orso ha un valore effettivo molto maggiore di quella di un essere umano perché laddove un plantigrado sa gestire e regolare l’ambiente nel quale vive, l’uomo quello stesso ambiente lo devasta, lo inquina, lo contamina. Mi rendo conto che questo paragone possa apparire orribile ma guardo al bene del pianeta, non di una singola specie e lo faccio consapevole di appartenere alla specie che si permette di giudicare e condannare le altre pur essendo quella che sta distruggendo il pianeta che la ospita e questo non è tema di discussione.

Di fronte a quanto accaduto a Kj1 e ai tanti orsi che l’hanno preceduta, di fronte alla morte come unica soluzione proposta dalla politica del sangue trentina dobbiamo rispondere continuando a lottare per la vita di ogni creatura, continuando a muoverci nel rispetto della civiltà, usando gli strumenti in nostro possesso, senza scendere al livello barbarico di chi preferisce abusare del proprio potere e della violenza non necessaria.

Come? Dimostrando che non siamo d’accordo con forme di protesta quali evitare di sostenere l’economia del Trentino, evitando il turismo in regione, evitando di acquistare prodotti che arrivano dalla regione, manifestando in modo civile il nostro dissenso alla politica del luogo ogni qualvolta possiamo in pubblico, organizzando eventi che ricordino che il Trentino è terra di sangue, manifestando pacificamente ogni qualvolta venga organizzato un evento sul territorio per ricordare che la violenza sugli orsi e su ogni altro animale selvatico non è accettabile.

Sicuramente la regione è abitata anche da persone che non appoggiano la politica della provincia di Trento ma una posizione deve esser presa e se non viene dalla politica nazionale (il governo vergognosamente tace, dimostrandosi favorevole alla politica del sangue), la popolazione agisce con i mezzi civili che ha a propria disposizione.
Sicuramente la regione è abitata anche da persone che non appoggiano la politica della provincia di Trento ma una posizione deve esser presa e se non viene dalla politica nazionale (il governo vergognosamente tace, dimostrandosi favorevole alla politica del sangue), la popolazione agisce con i mezzi civili che ha a propria disposizione.

Cristiano Fant Operatore Esperto in Etologia Relazionale Responsabile LEAL Fauna Selvatica

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