di Cristiano Fant
Operatore esperto in Etologia Relazionale
Responsabile LEAL Fauna Selvatica
Il Coreper, il principale organo preparatorio del Consiglio dell’unione europea ha votato a favore del declassamento del lupo da specie “rigorosamente protetta” a “protetta”. Questo non significa che il lupo sia già scaduto nell’Allegato III che annovera le specie protette ma che a breve potrebbe rientrarvi, visto il peso politico che l’organo detiene. A quel punto il lupo diventerà una specie non cacciabile ma sottoposta a piani di controllo, come già avviene per molte altre specie inserite nella categoria “specie protette”.
Cosa significa questo? Per quanto concerne l’Italia, grazie alle modifiche apportate dal Governo Meloni all’Art. 19 della Legge 157/92 i piani di controllo di poco differiscono dalla vera e propria attività venatoria; questo perché i piani di controllo vengono attuati dai cacciatori mentre gli enti di controllo, fanno da “coordinatori”. Tutto questo si discosta di poco dalla caccia e vista la posizione dell’attuale governo in tema di tutela della biodiversità, possiamo tranquillamente affermare che la caccia al lupo verrà autorizzata ovunque venga richiesta. È fondamentale ricordare che il censimento del lupo (molto discutibile) finito due anni fa non ha rilevato nulla che identifichi la specie come non più a rischio ed è solo la pressione mediatica generata ad hoc a far ritenere che in Italia il canide sia troppo numeroso.
Nemmeno sulla pericolosità è possibile dire nulla ed è paradossale che si spinga tanto sul “pericolo lupo” in un Paese che ha ben altri problemi; basti pensare al randagismo dei cani di cui l’uomo è l’artefice, e alle decine di migliaia di aggressioni/anno causate dalla mala gestione del miglior amico dell’uomo da parte dello stesso. Oppure ragioniamo sull’attività di grufolamento del cinghiale, fondamentale per l’ecosistema ma ritenuta dannosa dall’uomo che la valuta solamente per l’aspetto economico in perdita; il suide peraltro è stato importato dall’uomo e fatto accrescere a dismisura grazie all’attività venatoria e alla mancanza di un predatore naturale come il lupo.
Il punto è che il lupo è un problema politico, dietro al quale ci sono interessi di lobbie precise che intendono servirsene per avere un vasto bacino di voti. Nulla più.
Comunque per ora, possiamo stare abbastanza tranquilli perchè la procedura per arrivare al declassamento è molto complessa e pretende l’unanimità di tutti gli stati membri dell’UE e possiamo ancora contare su quegli stati che hanno votato contro e si sono astenuti, almeno per ora.
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