Recentemente 25 i sindaci della Val di Sole e della Val di Non si sono recati a Roma per mettere in luce in sede parlamentare il tema della convivenza tra gli abitanti delle vallate trentine e i grandi carnivori.
Cristiano Fant
Operatore esperto in Etologia Relazionale
Responsabile LEAL Fauna Selvatica
Sembra una cosa seria ma, a guardarla bene, non fosse per la pericolosità che vi è insita è decisamente imbarazzante pensare a questo trenino di sindaci trentini che si sono recati a Roma per parlare del “problema orsi”. Imbarazzante perché si tratta di sindaci per lo più (se non tutti) di destra che vanno a parlare con un senatore di destra (l’onorevole De Carlo, Fratelli d’Italia). Un bel concertino suonato e cantato in famiglia e con musicisti e cantanti certo non di prima scelta.
Dall’incontro sono uscite le solite cose, trite e ritrite che oramai hanno stancato tutti e non sono nemmeno più giustificabili (se mai lo sono state).
Oltre 110 orsi sembrano troppi in una provincia che si fa i conti in tasca senza considerare ogni altro aspetto. Un territorio che prima ha voluto il plantigrado ed oggi vuole disfarsene come se fosse un pacco postale perché è sempre colpa di “quelli prima” se certe cose non funzionano (beata ipocrisia!). Un territorio che guarda solo al benessere umano, dimenticando che, senza la fauna selvatica (ed i grandi carnivori in primis) il benessere se lo può scordare. Un territorio che non ha mai fatto molto per gettare le basi per una possibile convivenza, che non ha mai investito nel giusto modo i soldi ricevuti dalla UE (dove saranno finiti?) e che non ha mai creato una cultura adeguata all’accettazione dei cambiamenti necessari per la convivenza stessa. L’onorevole De Carlo dice che il ripopolamento ha superato i numeri previsti dimostrando (pur vantando una vita in montagna) di capire poco di biodiversità la quale non può mai essere gestita, se non facendo danni; parla di animali confidenti in modo preoccupante e direi che il concetto di confidente proprio gli è sfuggito di mano (già in tempi non sospetti, probabilmente), parla di convivenza impossibile tralasciando di dire che se tale è, lo è soltanto a causa dell’uomo. E mi si accappona la pelle (pur non sorprendendomi) nel leggere, ancora da parte dell’onorevole che bisogna “prendere decisioni fondate su basi scientifiche” riferendosi alla tutela del mondo agricolo e della pubblica sicurezza perché questo significa indirizzare la politica verso l’abbattimento degli orsi, l’unica strada perseguibile da parte di chi manca di un’adeguata cultura ambientale e di rispetto verso chi non appartiene alla propria specie e di conseguenza anche verso i propri conspecifici. Ancora una volta, la politica si dimostra ignorante in tema di ambiente e di convivenza con le specie che lo abitano ma soprattutto si dimostra arrogante nella misura in cui decide di spostare esseri viventi come fossero dei pacchi postali (e già questo è un grave trauma che viola le normative vigenti sul benessere animale), approfittando di loro a scopo turistico, per poi ammazzarli senza giustificazione.
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