Arturo, bisonte americano, era l’ultimo detenuto rimasto nel Parco ormai in dismissione. Lunedì 12 febbraio è stato trasferito in una fattoria nelle Marche. Alle ore 18 è arrivato a destinazione in ottime condizioni senza soffrire lo stress del viaggio. Con la partenza di Arturo si chiude la storia del Parco-Zoo di Cavriglia. Per quanto riguarda la nuova destinazione del bisonte, LEAL, promotrice del progetto di chiusura della struttura valdarnese, si complimenta con le Istituzioni che hanno abbandonato l’idea di inviare Arturo in uno zoo, optando per una sistemazione più adeguata.
La storia di Cavriglia per LEAL, sezione di Arezzo, e per tutti i volontari che hanno partecipato al progetto IOSTOCONBRUNO, dal nome dell’orso rinchiuso nel Parco-Zoo valdarnese per oltre 30 anni, è iniziata nel 2014. Nel periodo in cui siamo stati attivi sul luogo, con il consenso delle Istituzioni locali, abbiamo liberato un totale di circa cinquanta animali.
Il nostro impegno è stato quello di cercare e rilevare i santuari più adatti ad accoglierli, come ad esempio i rifugi Ippoasi e Be Happy in Toscana. Oltre ad organizzare ed effettuare lo spostamento ci siamo assunti l’impegno economico del loro mantenimento nelle nuove strutture, impegno che dura tuttora e che continuerà in futuro per tutta la loro vita.
Per quanto riguarda i diciassette macachi del Giappone, abbiamo contattato e stretto accordi con il prestigioso centro di recupero Stichting AAP in Olanda, che, oltre ad accoglierli, grazie a noi si è impegnato anche al loro mantenimento futuro. La destinazione dello struzzo è invece stata decisa dal Comune stesso.
Ogni giorno LEAL si batte contro tutte le strutture che sfruttano e privano della libertà gli animali: la chiusura dello Zoo di Cavriglia è una vittoria che ci dà la forza di continuare a lottare. Siamo fieri di aver portato avanti un progetto così importante e di aver inviato animali nei santuari dove adesso adesso vivono in semilibertà. Naturalmente grazie a tutti i volontari del progetto IOSTOCONBRUNO che hanno lottato per tutti questi anni. Ricordiamo che la storia di questi animali continua e se sono liberi nei santuari lo devono a quello che è stato fatto da loro che non si sono mai arresi e mai tirati indietro. Questa è stata ed è la forza di quel gruppo meraviglioso. La sezione LEAL di Arezzo e tutti i volontari ringraziano LEAL che ci ha supportato dandoci ampia libertà decisionale oltre che di azione. Infine grazie anche a tutti coloro che ci hanno sostenuto con eventi, incontri e interviste e in ogni modo possibile, permettendo a questa storia di essere conosciuta; grazie a chi ha raccontato questa storia, a chi ci ha seguito con affetto e partecipazione, ha condiviso i nostri post e ci ha inviato anche gli articoli che non sempre riuscivamo a vedere.
Bruna Monami
LEAL sezione di Arezzo
e il gruppo IOSTOCONBRUNO
Prosegue il nostro impegno nel mantenimento degli animali da noi trasferiti nei santuari, che durerà per tutta la loro vita. Aiutateci a far sì che questi animali possano ancora godere della loro libertà lontani da gabbie strette e sfruttamento. Con una piccola donazione potete farlo.
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