ARRIVA LE LEGGE AMMAZZA LA VIGILANZA E SALVA I BRACCONIERI E PERMETTE LA CACCIA AL CINGHIALE TUTTO L’ANNO, NOTTE COMPRESA.
Oggi 26 maggio 2020, mentre le Associazioni ambientaliste e animaliste manifestavano a Milano di fronte al Pirellone, la maggioranza di centrodestra, nonostante l’appello ad un ripensamento da parte delle forze di opposizione, ha votato le norme di modifica alla Legge Regionale 26/93, tra cui la vergognosa modifica che regala impunità ai bracconieri. Tra pochi giorni infatti, con la pubblicazione della Legge di semplificazione, le Guardie Venatorie Volontarie dovranno indossare giubbino e cappello ad alta visibilità nell’esercizio delle loro funzioni e come se non bastasse verrà consentita la caccia al cinghiale a tutti i mesi dell’anno anche di notte.
Il Consigliere della Lega Nord Floriano Massardi, che ha proposto la norma ammazza la vigilanza, si è visto bene dal dire che in Lombardia c’è stato un solo incidente nel 2011, che ha coinvolto tra l’altro un Agente del Corpo forestale dello Stato, dimenticando di parlare delle 1358 persone vittime di armi da caccia (con 356 morti e 1002 feriti) negli ultimi tredici anni in ambito venatorio ed extra venatorio (dato parziale frutto della ricerca dell’Associazione Vittime della caccia). Solo lo scorso anno 10 morti e 41 feriti durante l’attività di caccia. Se il giubbino ad alta visibilità è necessario lo è per i cacciatori tutti, non certo per i guardiacaccia.
Approvato anche l’uso del visore notturno (mezzo vietato di caccia anche per la Suprema Corte di Cassazione) nella caccia al cinghiale, che sarà consentita anche di notte, 365 giorni all’anno.
Secondo lo studio redatto da Birdlife International l’Italia ha il triste record dei paesi che affacciano sul Mediterraneo con fino a 8 milioni di uccelli uccisi illegalmente: solo l’Egitto fa peggio di noi. La Lombardia si guadagna ogni anno la maglia nera del bracconaggio, con il 31% dei reati venatori commessi in Italia, tanto da essere indicata come un’area black-spot per il bracconaggio.
Durissima la presa di posizione delle Associazioni ambientaliste e animaliste che si riservano di ricorrere congiuntamente e legalmente contro questa folle decisione e norma ammazza la vigilanza.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL commenta: “Siamo purtroppo abituati a vedere i regali alle doppiette.ma oggi si è superato un limite inaccettabile e siamo determinati a unire le nostre forze per contrastare l’obbligo di divise ad alta visibilità per le guardie venatorie e la caccia anche notturna ai cinghiali che ne farà scempio di questi animali”.
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