Risale al 17 ottobre il grave fatto di cronaca nera animale: in piena Roma una crudele e insensata esecuzione di una famiglia di cinghiali. Sotto gli occhi di tante persone che hanno inutilmente cercato di fermare la mattanza, LEAL, dopo avere espresso solidarietà ai cittadini che si sono battuti per salvare la vita agli animali che sono stati poi crudelmente giustiziati sulla pubblica piazza, ha immediatamente fatto una istanza di accesso sull’abbattimento dei cinghiali. Conseguentemente ha sporto denuncia per uccisione di animali nei confronti della Regione Lazio, della ASL Metropolitana e del Comune di Roma tramite il proprio legale Aurora Loprete.
LEAL è infatti a conoscenza che durante l’intervento il personale veterinario della Asl Città Metropolitana competente inviato in loco al fine di catturare i cinghiali (scrofa con cuccioli) ha agito in evidente violazione del protocollo d’intesa RC n.27603/19 fra Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e Roma Capitale per la gestione del cinghiale nel territorio di Roma Capitale.
Il testo del Protocollo prevede la cattura a mezzo gabbie (che nel caso specifico sembrerebbero essere risultate irreperibili) o per teleanestesia farmacologica, per poi prelevare gli animali e condurli in altro luogo, fuori dal centro abitato o comunque in luogo sicuro. La soppressione, come ultima ratio è prevista dal Protocollo solo nel caso in cui risulti totalmente impossibile qualsiasi altro genere di soluzione per salvaguardare l’Animale stesso. Nello specifico, le soluzioni sono state presentate e totalmente disattese, in evidente violazione di quanto stabilito all’Art 544 -ter c.p. e dello stesso Protocollo Tecnico per il controllo del cinghiale nel territorio di Roma Capitale predisposto da Ispra, che prevede se possibile all’interno della procedura operativa la cattura con trappola o altro e il conferimento dell’animale vivo a struttura regionale o altra struttura.
LEAL ha seguito in tempo reale l’odissea di mamma cinghiale e dei suoi piccoli. L’animale aveva già preparato il giaciglio per la notte per i cuccioli che avrebbero dovuto coricarsi accanto a lei e che poi accanto al suo cadavere cercavano conforto.
Siamo colpiti per questa strage che dimostra tutta l’insensibilità e ottusità di chi al potere si arroga il diritto di vita o di morte di esseri viventi che giudica come oggetti o comunque inferiori. La nostra battaglia legale sarà come sempre tenace e determinata a ottenere giustizia e per impedire che quanto accaduto non si ripeta mai più!
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