Due purosangue morti: questo il bilancio della Giostra dell’Orso 2014. La manifestazione é la rievocazione moderna dell’antico Palio dei Berberi, tradizione medioevale legata ai festeggiamenti per San Jacopo e si tiene a Pistoia il 25 luglio di ogni anno.
Secondo quanto riportato da il Corriere della Sera l’edizione 2014 era già iniziata venerdì sotto i peggiori auspici: il forte maltempo ha reso scivolosa la pizza del Duomo, tanto che le tornate, cioè i tentativi dei cavalieri vestiti in costume di colpire con una lancia un bersaglio dalle sembianze di un orso, erano risultate fin da subito difficilissime, con cavalli nervosi e irrequieti.
La contrada del Leone si è ritirata dopo i primi tentativi, mentre i giochi sono andati avanti nonostante le evidenti pessime condizioni della pista.
Ed è così che i cavalli delle contrade del Grifone e del Drago sono caduti, procurandosi lesioni tali da indurre i veterinari ad optare per la soppressione.
Ora, tra le lacrime dei contradaioli e la rabbia degli animalisti, che sono intervenuti con esposti e denunce, la Procura ha aperto un’inchiesta, che include anche un’indagine per sospetto doping.
Il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, si è già affrettato a dichiarare lo stop del palio per il prossimo anno. Tuttavia ci chiediamo come mai le istituzioni intervengano sempre a posteriori, quando si verifica la tragedia.
Oracle Force e Golden Storming erano due purosangue, assolutamente non avvezzi a correre su una pista di quel genere, e le condizioni meteo avrebbero dovuto imporre da subito uno stop della manifestazione. Che pure si stava tenendo alla presenza dei rappresentati del Coni, supervisori per quest’anno della kermesse.
Sempre il Corriere ci rivela, attraverso le parole di Lorenzo Lombardi, co-presidente dei Verdi toscani, che sarebbero stati diversi negli anni i cavalli morti (ben 7 esemplari) e 17 quelli azzoppati durante le corse, di cui si sarebbero perse le tracce.
Riteniamo che questo tipo di manifestazioni debbano essere sospese per sempre, non per anno. Ci uniamo perciò al mail bombing lanciato su Facebook da Lav e vi invitiamo a continuare a scrivere al Comune di Pistoia.