Per festeggiare la Pasqua persiste l’usanza di mangiare l’agnello, tenera creatura che ci ispira tenerezza quando lo vediamo al pascolo o in foto.
Siamo nel 2010 eppure in prossimità delle feste pasquali, circa 900 mila tra agnelli e capretti vengono portati via dalle madri ad un mese di vita, fatti viaggiare stipati sui tir per migliaia di chilometri fino ai macelli, dove arrivano più morti che vivi ed in preda al terrore, vengono storditi, appesi ad un gancio per una zampa e lasciati dissanguare per ore.
La Pasqua come ogni altra festa religiosa, non dovrebbe diventare un baccanale, che causa morte e sofferenza ad altri esseri viventi, non c’è nessun bisogno di perpetrare l’usanza barbara del sacrificio, già abbandonata da secoli nei riti religiosi cristiani…….PENSACI