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ABOLIAMO L’OBBLIGO DEI TEST SUGLI ANIMALI

COME STANNO GLI ORSI DEL TRENTINO?

Gen 20, 2025 | EVIDENZA, LEAL informa

Cristiano Fant
Operatore esperto in Etologia Relazionale
Responsabile LEAL Fauna Selvatica

Cacciati, inseguiti dalle auto, disturbati, attirati con esche, incarcerati, ammazzati in forma delinquenziale e molto altro ancora. Questa è la situazione degli orsi bruni che vivono in Trentino.
Nel 2025, in pieno Terzo millennio, assistiamo ancora a comportamenti barbari da parte del sapiens che, pur definendosi specie superiore, dimostra ancora enormi limiti culturali ma non manca mai di dimostrarsi la specie più violenta che abita da sempre il nostro pianeta. In questi anni bui l’odio verso gli animali selvatici si è intensificato. Dopo aver loro permesso di tornare nei territori dai quali li avevamo cacciati, spesso portandoli quasi all’estinzione, abbiamo abbandonato quei terreni che oggi stanno velocemente e giustamente rioccupando. Certo, se parliamo di animali come il capriolo o la lepre, le preoccupazioni sono ben poche ma quando pensiamo al lupo o all’orso, la nostra grave mancanza culturale ci porta a credere di essere in pericolo. Ed ecco che l’orso si trova nella scomoda (e spesso tragica) posizione di vivere in un territorio dove il sapiens (certamente non tutti) ha rimpiazzato cultura ambientale e rispetto con ignoranza e violenza. E, comunque la si voglia vedere, la situazione appare “sfuggita di mano” (per usare un eufemismo) viste le prese di posizione degli enti nei confronti del plantigrado, spesso accusato di essere aggressivo o confidente (termini mai adeguati); quel che è peggio è che gli enti preposti alla tutela di animali e ambiente (provincie, sindaci e organi di p.g. interessati) non ottemperano a quanto previsto e, anziché adottare le misure necessarie per una adeguata convivenza tra le specie interessate (sapiens e orsi ma non solo), preferiscono passare direttamente all’abbattimento di individui non colpevoli delle accuse loro ascritte con ordinanze che si pongono palesemente in violazione delle norme, o soprassedere dinnanzi ad atti di violenza e bracconaggio nei confronti degli orsi uccisi illegalmente. Gli orsi del Trentino vivono in una condizione che era a malapena accettabile ad inizio del Novecento, quando come altre specie hanno subito uno sterminio dettato dall’ignoranza e dalla mancanza degli strumenti atti alla convivenza. Oggi, questa posizione non è più accettabile ed il comportamento tenuto nei confronti del plantigrado da parte degli enti del territorio Trentino è da considerarsi incivile e delinquenziale e poco importa che gli interventi di cattura e di abbattimento siano autorizzati dal governo nazionale e territoriale, avvallati dall’ISPRA e compiuti da personale preposto perché si tratta comunque di interventi inaccettabili sotto il profilo etico ma soprattutto normativo. Il fatto che i responsabili non vengano perseguiti dimostra chiaramente che l’interesse politico prevale sulla legge e che la stessa non è evidentemente uguale per tutti e può essere interpretata ed abusata per i propri interessi personali.

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