Grazie senatrice Elena Cattaneo per il suo intervento su Repubblica del 9 febbraio 2016 (→ Ricerca, senza i test sugli animali la medicina fallisce) a cui noi scienziati progressisti non è concesso di rispondere nella stessa sede:
questa data rimarrà negli annali per le frasi da lei pronunciate. Il fatto è che a lei gli organi di stampa permettono di dire tutto (e dietro a questo tutto spero che possiate interpretare cosa intendo) mentre noi dobbiamo ricorrere alla Rete: e va bene così, in fondo amo la Rete proprio perché è uno strumento di libertà di espressione che i giornali servi del sistema hanno dimenticato.
Credo di doverle dire che le sue affermazioni sono alquanto allarmanti dal mio punto di vista in quanto lei asserisce che tutto quello che si sa ora per curare gli umani si sia imparato grazie alla sperimentazione animale o vivisezione, che lei insiste a definire benevola. Se molte cure si sono sviluppate non è certo grazie alla sperimentazione animale ma malgrado essa. Io ho praticato la vivisezione e per un certo periodo della mia vita finché ero studentessa di dottorato accettavo quello che mi veniva insegnato da voi cattedratici, ma per fortuna ho mantenuto vivo il mio senso critico e ho osservato gli atroci esperimenti sugli animali e l’uso che ne veniva fatto con reale spirito scientifico e le confido per nulla animalista: vedevo modelli artificiosi di malattie curate negli animali, tutti costruiti su postulati di base erronei in quanto i meccanismi fisiopatologici e genetici non garantiscono la comparabilità dei sistemi questo in ogni campo oncologico, neurologico, nelle cliniche chirurgiche per studiare i trapianti, fino all’uso di animali per le funzioni cognitive superiori.
Ora comunque non vi sono più doppi giochi possibili perché le carte sono state scoperte dagli stessi scienziati: la vostra partita a poker con la morte è finita. Grazie alla vera e giusta ricerca si sono portate alla luce le importantissime differenze genomiche nella regolazione genica ed epigenica, quindi non vi sono più possibilità per dire che gli animali siano possibili modelli per gli umani. Non nascondo l’imbarazzo del fatto che lei ci parli di etica, veramente non ho parole soprattutto pochi giorni dopo la morte di un ragazzo in Francia durante un test sugli umani che voi permettete dopo la fase animale, come se questa comportasse una qualunque sicurezza. Avete ancora una volta giocato alla roulette russa con esseri inconsapevoli che hanno firmato una carta accettando il protocollo per qualche sporco denaro. Non parlerebbe così se tra queste cavie umane ci fosse un suo amato. Come sono certa non darebbe il suo animale d’affezione per dei test in laboratorio.
Il fatto è che per noi non ci sono creature sacrificabili, tutti sono figlie e figli, sorelle e fratelli, a nessun livello esiste l’idea del sacrificio perché la vera ricerca non ha bisogno di sacrifici. La conoscenza apre porte enormi con tessuti organi e quant’altro per testare tutto ciò che ci serve in modelli basati sull’umano e sui tipi cellulari desiderati. Basterebbe usare l’intelletto umano, la logica e la tecnologia. La prego quindi di avere rispetto della nostra intelligenza e di non comunicare con noi come un pro test di basso borgo perché di troll ne abbiamo già troppi che intasano Internet. Non si può più giocare con la vita sia essa umana o animale.
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