Dopo 46 anni durante i quali sono stati considerati una specie protetta, dai prossimi giorni i lupi potrebbero essere abbattuti.
Durante la Conferenza Stato-Regioni dello scorso 24 gennaio, è stato approvato in sede tecnica il Piano di conservazione del lupo del Ministero dell’Ambiente. Un programma che si propone di essere il “documento di riferimento per la conservazione e gestione della specie in tutto il suo areale e per tutte le sue implicazioni economiche e sociali”. Il prossimo 2 febbraio l’approvazione definitiva: quella politica. Sembra che il piano sia stato elaborato con la consulenza di settanta esperti: prevede varie contromisure per mitigare il conflitto tra uomo e lupo e tutelare gli allevatori, dall’uso di recinzioni speciali ai rimborsi.
La proposta che però ha fatto insorgere protezionisti e ambientalisti è quella che prevede l’abbattimento controllato di un numero di lupi non superiore al 5 per cento del numero complessivo in Italia (numero tra l’altro impossibile da stabilire) previo un piano regionale approvato dal Ministero dell’Ambiente.
Il Piano di abbattimento dei lupi è di fatto un favore a categorie che si ritengono danneggiate dalla presenza di questo predatore: allevatori e cacciatori che vedono nel lupo che a sua volta caccia la selvaggina una perdita di risorse.
Sebbene il Piano di abbattimento non sia stato ancora ufficializzato arrivano brutti segnali per questa specie animale. A Pitignano, nei pressi di Grosseto il 26 gennaio è stata trovato un lupo decapitato e privato della coda (nella foto). Questo dimostra una profonda ignoranza nei confronti di questo animale. Anche i lupi come altre specie, se sottoposti a piani di abbattimento subiscono gravi squilibri di vario tipo, compreso quello riproduttivo. Mentre i lupi sopravvissuti agli abbattimenti aumenterebbero la predazione su obiettivi più facili delle prede selvatiche: gli animali allevati domesticamente.
Questa barbara uccisione e ancora più la legge rappresentano un insulto al regno animale e a chi lo difende, e una vendetta nei confronti di questa specie che anche il Cites (Convention on International Trade of Endangered Species) considera a rischio di estinzione. Un animale che chiede di fare solo quello per il quale è stato creato in tutta la sua magnificenza: il lupo.
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