21 Gen, 2025
LEAL con le associazioni CADAPA, AVI, NO MATTATOIO organizza a un corteo nazionale a Torino il 22 marzo 2025 alle ore 14.00.
Link all’evento per aggiornamenti sul percorso https://www.facebook.com/events/632033842837996/
Da molti anni si sta discutendo se la sperimentazione sugli animali sia necessaria, cioè l’utilizzo di esseri senzienti per la maggior parte topi, ratti, criceti, conigli ma anche cani, gatti, maiali e scimmie per testare prevalentemente farmaci, vaccini e per perfezionare interventi chirurgici prima di effettuarli su esseri umani.
Gli animali non umani per la vivisezione provengono per la maggior parte da allevamenti creati intenzionalmente per questo scopo ma non sempre è così, in alcuni casi vengono ancora rapiti dal loro habitat naturale come nel caso di alcuni primati, macachi in primo luogo.
Una vita intera nei laboratori, colma di sofferenza fino alla loro morte, pochi animali sopravvivono dopo anni di esperimenti, nonostante le dichiarazioni della scienza ufficiale che sostiene di rilasciarli in natura o trasferiti in centri di recupero.
Recentemente dei gravi fatti sono avvenuti a Catanzaro, dove in due laboratori dell’università Magna Graecia un’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro ha portato alla luce un vasto sistema illecito che coinvolge l’Università Magna Grecia e l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Catanzaro, culminando nell’arresto di 12 persone, tra cui alti funzionari universitari e dirigenti sanitari.
Gli indagati sono accusati di gravi reati, tra cui corruzione, falso, truffa aggravata, maltrattamento e uccisioni non autorizzate di animali. Le indagini hanno svelato pratiche inaccettabili, come l’uccisione di cavie attraverso metodi brutali, tra cui colpi contro il muro e decapitazioni senza anestesia. Per questi gravi reati emersi ci sono realtà nascoste agghiaccianti.
La vivisezione porta al sacrificio e alla morte migliaia di animali ogni anno, un metodo di studio e ricerca inefficace perché si basa su modelli imperfetti, che non sono sovrapponibili alla specie umana che è fisiologicamente e biologicamente differente.
Per tutti questi motivi di grande importanza etica e sociale, il 22 Marzo a Torino alle ore 14, ci sarà un corteo nazionale, una manifestazione pacifica per sensibilizzare il pubblico sui danni e le tante crudeltà causate dalla vivisezione e per promuovere l’uso di metodi scientifici alternativi che rispettino la vita degli animali non umani, esseri senzienti.
L’evento è rivolto a tutte le persone che credono nella scienza etica e vogliono contribuire a fermare la sperimentazione animale.
Presto forniremo maggiori informazioni su luogo di ritrovo e percorso del corteo.
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12 Lug, 2019
Comunicato congiunto ANIMAL AMNESTY, AVI, FAREAMBIENTE, GAIA ANIMALI E AMBIENTE, LAC TnAA/ST, LADL, LEAL, LIMAV, SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA
Se non fosse tragicamente in pericolo la vita di un orso, la questione lascerebbe spazio all’ilarità per i racconti di fantasia sulla pericolosità di M49, privi di alcun fondamento e soprattutto certamente non indicativi di pericolosità intrinseca dell’animale. Mentre l’orso si è limitato a mantenere comportamenti propri della specie e quindi a fare l’orso, predando animali incustoditi e non protetti da comuni sistemi di deterrenza, e curiosando in baite abbandonate, M49 viene invece descritto come un pericoloso serial killer di animali allevati dall’uomo. Gli allevatori invece, dovrebbero saper applicare i metodi dissuasivi e di deterrenza suggeriti da tutti i tecnici per come prevede la logica, ma anche il Pacobace.
Ricordiamo che l’attuale Giunta appena insediata ha cancellato il PROGETTO EUROPEO DI COESISTENZA CON I GRANDI CARNIVORI (“SUPPORT TO ADDITIONAL REGIONAL/LOCAL PLATFORMS ON COEXISTENCE BETWEEN PEOPLE AND LARGE CARNIVORES”). La piattaforma sulla coesistenza tra grandi carnivori e popolazione umana finanziata dalla Commissione Europea e la Provincia di Trento era stata preferita ad altre regioni europee che pure ne avevano fatta richiesta. Tale progetto rappresentava uno dei pochi, reali strumenti per superare i conflitti fra le parti, portando a possibili soluzioni e consentendo una migliore tutela della fauna e della biodiversità.
L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sollecitato anche dal Ministro Costa ad esprimere un parere tecnico sul caso, si unisce al coro e definisce l’orso M49 “pericoloso”, ma ci chiediamo come abbia svolto le istruttorie, le verifiche sul campo sull’uso di strumenti di deterrenza, dove siano le prove sui reiterati interventi dissuasivi. Non abbiamo dimenticato, infatti che il Presidente della Provincia Fugatti, già noto – come riportato dalla stampa – per la sua passione per le cene a base di orso, abbia promesso in campagna elettorale che avrebbe perseguitato orsi e lupi, dimenticando che le due specie particolarmente protette appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato e che in alcun modo possono essere oggetto di programmi di uccisione-rimozione dal territorio, almeno legittimamente.
Per questo, e in considerazione della chiara competenza che certamente non può appartenere ad un Presidente di Provincia, ancorché di una regione a statuto speciale, invochiamo un immediato e risolutivo intervento del Ministro Costa, del Ministro Grillo e del Ministro Buonafede al fine di ripristinare la legalità e le competenze che, in questo caso specifico, sono e restano in capo allo Stato.
La petizione lanciata da LAC e sostenuta da LEAL e AVI e indirizzata al Ministro Sergio Costa al quale si chiede un intervento decisivo, ha superato in poche ore le 19.000 firme. Segno evidente che i cittadini non credono in ciò che racconta la Provincia Autonoma di Trento e pretendono una azione risolutiva immediata.
Dal Ministro Costa attendiamo anche l’incontro che abbiamo richiesto con lo specifico scopo di fornirgli elementi utili per una più seria valutazione del caso, in considerazione della strumentalizzazione delle informazioni e della mancata applicazione di strategie di convivenza note e che necessitano di essere applicate per prevenire episodi che possano o essere gravemente strumentalizzati. I tempi stringono e non vogliamo che sia venduta la pelle dell’orso.
→ Leggi e firma la petizione per salvare l’Orso M49

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