3 Gen, 2018
In riferimento all’articolo pubblicato da La Stampa del 28 dicembre 2017 di Fabrizio Assandri “Una cuccia invernale per giraffe e lemuri” inerente al bioparco “Zoom” di Cumiana (TO), LEAL sottoscrive e rende note le precisazioni e rettifiche del Garante per i Diritti degli Animali della Regione Piemonte Enrico Moriconi in quanto riteniamo importante fornire dei dati precisi su un tema che è spesso oggetto di disinformazione.
Riportiamo dalla lettera del Garante regionale per i Diritti degli Animali: “Da tempo le ricerche scientifiche hanno dimostrato le notevoli negatività indotte dalle strutture quali zoo o bioparchi che dir si voglia. In linea generale tutte si riconducono al fatto di tener rinchiusi animali che in natura colonizzano territori ampi e che quindi soffrono l’impossibilità di soddisfare bisogni etologici insopprimibili quali l’esplorazione del territorio, la ricerca dei partner, la realizzazione di rapporti interspecifici con individui diversi e non con il o i compagni sempre uguali. Nell’articolo si allude al fatto che si tratterebbe di soggetti abituati alla cattività; però non è esatto in quanto pochi decenni di addomesticamento, se pure tale fosse il periodo, non cambiano le esigenze etologiche e fisiologiche che sono ereditarie e iscritte nel dna di ogni animale”. E aggiunge: “Il confinamento di specie a rischio non porta vantaggi anzi sottrae alla natura del patrimonio genetico, effetto anche più grave se si considera che le ricerche hanno dimostrato che gli animali in cattività vivono meno di quelli liberi”.
Riteniamo che sul tema zoo e bioparchi sia necessario fare chiarezza per evitare che a causa della disinformazione e della mancanza di dati oggettivi si possa ingenerare la falsa idea che tali strutture di detenzione possano salvare gli animali da sofferenza ed estinzione. Ribadiamo pertanto la nostra posizione contraria a qualsiasi luogo di detenzione per esseri senzienti e di sfruttamento degli animali.
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18 Dic, 2017
Una grande vittoria per tutti coloro che hanno sostenuto la campagna contro la riapertura dello zoo in Parco Michelotti. Torino, 15 dicembre 2017: il Comitato “NO agli ZOO” composto da ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE Circolo Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA Torino e SOS Gaia ha accolto con grande soddisfazione la notizia dell’abbandono definitivo del progetto e ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto la battaglia contro la riapertura dello zoo in Parco Michelotti.

Una vittoria meritata che tutti noi ci auguravamo. Il Comitato “NO agli ZOO” ha preso in carico la protesta lo scorso gennaio con la Campagna “No Zoo 2017” quando la battaglia era data ormai per persa. Dal gennaio 2017 sono stati organizzati presidi, manifestazioni, incontri e dibattiti, raccolte firme, tavoli e gazebo nel centro di Torino e davanti al Parco Michelotti. Un ruolo determinante lo ha avuto il grande corteo nazionale che si è svolto per le strade della città il 27 maggio e che ha radunato più di 2.000 persone, con autobus da tutta Italia. Altro elemento importante è stata la raccolta firme cartacee con oltre 7.000 adesioni dei cittadini torinesi.
È un grande risultato per tutte le Associazioni animaliste, ambientaliste e i singoli cittadini che hanno sostenuto la battaglia contro la riapertura dello zoo in Parco Michelotti. Ma soprattutto è una vittoria per i diritti degli animali. Torino non vedrà riaprirsi un luogo di detenzione per esseri senzienti senza colpa. Da sottolineare l’impegno del nuovo assessore all’Ambiente Alberto Unia nell’aver condotto in porto una delicata trattativa. La Campagna “No Zoo 2017” chiude l’anno con la vittoria di tutte le Associazioni e le singole persone che si sono battute per gli animali liberi e per la restituzione del Parco Michelotti ai cittadini.

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12 Ott, 2017
Sabato 14 ottobre piazza Gran Madre a Torino dalle 14.00 alle 17.00, per protestare contro il progetto della riapertura dello zoo in Parco Michelotti: LEAL sarà a fianco di SOS Gaia, che ha organizzato il presidio, e a tante altre sigle animaliste per dire NO alla riapertura dello zoo e ribadire la ferma condanna della associazione contro zoo, circhi, acquari, palii e ogni forma di sfruttamento animale.
Le Associazioni animaliste, ambientaliste e i singoli cittadini che sostengono la battaglia contro la riapertura dello zoo in Parco Michelotti, promuovendo raccolte firme e manifestazioni, incontri e dibattiti, continueranno la loro protesta contro questa prigione per animali con tutti gli strumenti legali della lotta non violenta utilizzabili, nelle strade, presso le sedi istituzionali e davanti al Parco Michelotti. Non molleremo mai. Sappiano gli operatori privati che intendono costruire un nuovo ghetto per gli animali che, se disgraziatamente dovessero aprirlo, saremo presenti tutti i giorni dell’anno a spiegare alle persone perché non devono portare i loro figli ad uno spettacolo diseducativo in questo luogo di prigionia e sofferenza di esseri innocenti. La lotta non violenta contro lo zoo di Torino continuerà fino a quando il problema non esisterà più.
Nel 1987 chiudeva lo zoo di Torino: grazie anche alle proteste della cittadinanza terminava la sofferenza degli animali detenuti nella struttura. Oggi, a trent’anni di distanza, la Giunta comunale di Torino guidata da Chiara Appendino, facendo proprie le decisioni di quella precedente, è intenzionata a portare avanti il progetto del nuovo zoo. Il sito prescelto è ancora il Parco Michelotti, un’area di grande pregio naturalistico sulle sponde del Po nel pieno centro della città, che da trent’anni attende di essere riaperta ai cittadini, e che rischia invece di essere privatizzata.
Il piano del Comune prevede la svendita del parco a “Zoom” – soggetto privato che già gestisce uno zoo in provincia di Torino – per un periodo di ben trent’anni (rinnovabili poi per ulteriori venti). Il progetto, tuttora piuttosto fumoso e generico, prevede la realizzazione di una voliera, di una “fattoria didattica” con animali “domestici” provenienti da tutto il mondo, di una “biosfera” dedicata all’ambiente tropicale e di un “ecosistema del Rio delle Amazzoni” con animali esotici. Questo in un parco pubblico affiancato da un corso cittadino a grande scorrimento il cui traffico aumenterebbe notevolmente con gravi disagi per i residenti. Le strutture del nuovo zoo sottrarrebbero per sempre un bene pubblico ai cittadini.
Di fronte a tale scempio, denunciamo la grave mancanza dell’amministrazione comunale che si è schierata a favore del progetto, sotto la minaccia di fantomatiche multe plurimilionarie, che appaiono del tutto inverosimili dal punto di vista legale. La scelta di appoggiare il nuovo zoo rappresenta la chiara smentita di quanto promesso in campagna elettorale, per l’assenza della reale volontà politica di contrastare il progetto figlio dell’amministrazione precedente.
Non è pensabile che oggi quel luogo simbolo della sofferenza animale torni ad ospitare uno zoo! Questo rappresenterebbe non soltanto un gravissimo sfregio per la città di Torino, ma un duro colpo per tutto il movimento animalista e ambientalista. In qualità di cittadini, ambientalisti, animalisti, libertari, difensori della tutela dei beni comuni da qualunque forma di speculazione e di aggressione privatistica, non accettiamo e mai accetteremo che le logiche del mercato schiaccino i diritti fondamentali degli individui, indipendentemente dalla specie a cui essi appartengono!
NOI NON CI FERMEREMO!
→ nozootorino.org
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28 Mag, 2017
Tanti cittadini provenienti da diverse regioni italiane hanno detto NO AGLI ZOO – NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO un lotta sentita e partecipata che riguarda tutti, senza limiti geografici.



Superate di molto le mille presenze attese per il corteo NO ZOO di ieri sabato 27 maggio a Torino. Il corteo ha visto tra gli organizzatori con SOS Gaia anche LEAL Lega Antivivisezionista presente alla manifestazione con il presidente Gian Marco Prampolini, la responsabile della sezione di Torino, Monica Fontana, che ha fatto parte del comitato organizzatore dell’evento, e tutti i volontari LEAL Milano oltre che il professore Bruno Fedi, consulente scientifico LEAL (nella foto, a destra con Gian Marco Prampolini).
Al termine del corteo ci sono stati interessanti interventi da parte dei portavoce e dei responsabili delle numerose associazioni e movimenti presenti.
Gian Marco Prampolini ha ribadito l’impegno di LEAL di chiudere gli zoo come è stato fatto per Cavriglia e aprire le gabbie degli stabulari dove gli animali sono detenuti per essere vivisezionati.
Nessuno dimenticherà la causa NO ZOO fino ad accantonamento di questo anacronistico progetto.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=CuZrw_7GpZs?rel=0&w=560]
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16 Mag, 2017
Riportiamo il comunicato congiunto riferito a una questione che vede presente e coinvolta LEAL Lega Antivivisezionista che fa parte con altre sigle dell’organizzazione del corteo nazionale a Torino “NO AGLI ZOO NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO” alla cui riuscita collabora anche Animal Renegades.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL spiega: “La nostra associazione è da statuto impegnata ed attiva verso tematiche di liberazione animale, diffondendo la cultura della abolizione degli zoo e di ogni tipo di schiavitù e sfruttamento animale. Per questo troviamo davvero impensabile come oltre a non provvedere alla chiusura degli zoo esistenti, si pensi di aprirne di nuovi che portano nomi di fantasia ma che sono sempre luoghi in cui gli animali vengono esibiti e reclusi in condizioni incompatibili con la loro natura. LEAL ha partecipato al finanziamento della campagna sui mezzi pubblici torinesi in merito all’evento e alla questione zoo perché i cittadini torinesi devono essere informati e la loro partecipazione è prioritaria. Continueremo a mantenere alta l’attenzione sulla questione”.
COMUNICATO CONGIUNTO
CORTEO NAZIONALE: NO AGLI ZOO NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO
Sabato 27 maggio ore 14 Porta Susa (piazza XVIII Dicembre) Torino, il corteo partirà alle ore 15 da Porta Susa a Parco Michelotti.
Facciamo appello a tutte le persone che hanno a cuore il diritto alla libertà di ogni individuo, la difesa del patrimonio ambientale e la salvaguardia dei beni comuni a costruire con noi la mobilitazione nazionale che culminerà con la manifestazione “NO AGLI ZOO NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO, A DIFESA DELL’AMBIENTE E DEI BENI COMUNI” che si terrà a Torino sabato 27 maggio 2017.
In qualità di cittadini, di ambientalisti, di animalisti, di libertari, di difensori della tutela dei beni comuni da qualunque forma di speculazione e di aggressione privatistica, non accettiamo e mai accetteremo che le logiche del mercato schiaccino i diritti fondamentali degli individui, indipendentemente dalla specie a cui appartengono!
Nel 1987 chiude lo zoo del parco Michelotti a Torino: grazie alle proteste della cittadinanza termina la sofferenza degli animali detenuti nella struttura. La chiusura dello zoo di Torino rappresenta il diritto di ogni animale a vivere libero nel proprio ambiente naturale, importante tappa nella storia del movimento animalista italiano.
Oggi, a trent’anni di distanza, la nuova giunta comunale di Torino guidata da Chiara Appendino, raccogliendo e facendo proprie le decisioni della giunta precedente, è intenzionata a portare avanti il progetto del nuovo zoo. Il sito prescelto è ancora quello del Parco Michelotti, un’area di grande pregio naturalistico situata sulle sponde del Po nel pieno centro della città, che da trent’anni attende di essere riaperta ai cittadini, e che rischia invece di essere privatizzata.
Il piano del Comune prevede infatti la svendita del parco a Zoom – soggetto privato che già gestisce uno zoo in provincia di Torino – per un periodo di ben trent’anni (rinnovabili poi per ulteriori venti). Il progetto, tuttora piuttosto generico, prevede la realizzazione di una voliera, di una “fattoria didattica” con animali “domestici” provenienti da tutto il mondo, di una “biosfera” dedicata all’ambiente tropicale e di un “ecosistema del Rio delle Amazzoni” con animali esotici. Tutto questo dovrebbe sorgere su un parco pubblico affiancato da un corso cittadino a grande scorrimento il cui traffico aumenterebbe notevolmente con gravi disagi per i residenti. Le strutture del nuovo zoo, sottrarrebbero per sempre un bene pubblico ai cittadini.
Di fronte a tale scempio, denunciamo la grave mancanza della nuova amministrazione comunale, eletta sulla base di un programma che prevedeva un esplicito NO ad ogni forma di detenzione di animali e di privatizzazione degli spazi pubblici, ma che tuttavia si è schierata a favore del nuovo zoo, sotto la minaccia di fantomatiche multe plurimilionarie, che appaiono del tutto inverosimili da un punto di vista legale. La scelta di appoggiare il nuovo zoo rappresenta piuttosto la chiara smentita di quanto promesso in campagna elettorale, per l’assenza della reale volontà politica di contrastare il progetto figlio dell’amministrazione precedente.
Non è pensabile che oggi quel luogo simbolo torni ad ospitare uno zoo! Se questo dovesse essere realmente realizzato, ciò non rappresenterebbe soltanto un gravissimo sfregio per la città di Torino, ma un duro colpo per tutto il movimento animalista e ambientalista e per chiunque si batta a tutela degli spazi pubblici contro privatizzazioni e cementificazioni. Non si tratta quindi di una battaglia locale, ma di una lotta che riguarda tutti, senza limiti geografici.
Comitato promotore: ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE, LIDA, OIPA, PRO Natura, SOS Gaia. In collaborazione con Animal Renegades.
→ scarica il volantino “Manifestazione nazionale NO ZOO a Torino”

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