Uno straziante elenco che pare non avere fine di cavalli che crollano per il caldo e per la fatica sull’asfalto rovente delle città turistiche che offrono ai visitatori comodamente seduti, un giro panoramico del centro cittadino. Cavalli dei quali, dopo il malore, non si conosce la sorte e che, se non muoiono sul colpo come il più delle volte accade, vengono poi rimessi al lavoro o abbattutti se non più idonei. Purtroppo una legge nazionale consente questa gravissima forma di maltrattamente e di schiavitù.
Prendiamo atto tuttavia che se le leggi non aiutano non vediamo da parte dei cittadini che pagano per fare sfruttare un cavallo la consapevolezza del grave abuso che sta subendo l’animale, anzi ne ignorano la sofferenza e considerano il cavallo alla stregua di un qualsiasi mezzo di locomozione a motore: un oggetto.
Continueremo a fare opera di sensibilizzazione e diffondiamo l’appello di Italian Horse Protection, che fa della tutela del cavallo la sua missione, di documentare il più possibile abusi sugli equidi per far sentire la loro voce: “Inviate foto e video di cavalli sfruttati per il traino di carrozze: e-mail a ihp@horseprotection.it oppure messaggio WA al 377 3090454”.
Nella foto di repertorio di una carrozza a cavalli ad Alghero, gli animali, anche in questa località, si trovano a traninare per un lungo ed estenuante giro del centro una pesante carrozza con un carico di oltre dieci turisti. Il loro lavoro inizia al mattino e termina la sera nonostante le temperature torride. Un triste primato a Roma per numero di carrozze e di incidenti, cavalli morti e moribondi.
LEAL INCONDIZIONATAMENTE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
