5 Giu, 2021
La giornata dedicata all’ambiente è stata istituita dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1972, per ricordare la Conferenza sull’Ambiente che si è svolta a Stoccolma dal 5 a 16 giugno di quell’anno e in quella occasione viene delineato il Programma Ambientatale delle Nazioni Unite.
Per il 2021 Il tema è il Ripristino degli Ecosistemi: l’obiettivo è quello di prevenire e fermare i danni inflitti agli ecosistemi del nostro pianeta. Con il 5 giugno inizia inoltre il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, introdotto con la missione globale di far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare. Ogni singola persona fino ad arrivare ai più alti organi istituzionali ha delle precise responsabilità nei confronti della tutela dell’ambiente e degli animali che insieme costituiscono il Patrimonio ambientale del pianeta.
Ricordiamo che anche le scelte alimentari influiscono sull’impatto ambientale a partire dagli allevamenti che inquinano i terreni, le falde acquifere, consumano quantità enormi di risorse idriche e di suolo che viene destinato alla coltivazione di cereali destinati agli animali condannati alla produzione di latte e carne.
LEAL INCONDIZIONATAMENTE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI E DELL’AMBIENTE
22 Apr, 2021
LE CHIACCHIERE E LE BUONE INTENZIONI NON SALVANO LA TERRA
LEAL difende l’ambiente e sceglie vegan perchè dice no al consumo di carne e agli allevamenti che impattano sull’ambiente, allo spreco delle risorse idriche e di carta, alla plastica ed è per un consumo consapevole. Il rispetto per gli animali e per l’ambiente si traduce nel benessere per tutti i viventi e la Terra ora violata sarà meravigliosa
L’astronauta Maurizio Cheli ha affermato poche ore fa in una intervista: “Il nostro Pianeta è unico e dovremmo cercare di proteggerlo.Dopo tutto è la nostra unica navicella”.Il Pianeta B non esiste e il Rapporto sul clima del 2020 – messo a punto da Copernicus (il programma di punta di osservazione della Terra dell’Ue, coordinato e gestito dalla commissione Europea) racconta il contesto globale, le condizioni in Europa e un focus sulle zone artiche. La crescita dei gas serra e la tendenza al riscaldamento delle temperature. Nel 2020 le concentrazioni atmosferiche di gas serra hanno raggiunto la media annuale globale più alta dal 2003. Le misurazioni a terra mostrano invece una costante tendenza all’aumento. A livello globale, il 2020 è stato uno dei tre anni più caldi mai registrati, mentre gli ultimi sei anni sono stati i più caldi mai registrati. Temperature superiori alla media sono state registrate principalmente in Siberia settentrionale e in alcune parti adiacenti all’Artide dove le anomalie hanno raggiunto i 6 gradi. Il Pacifico equatoriale ha registrato temperature inferiori alla media. Di fronte a questi dati non possiamo rimanere indifferenti e soprattutto è il caso di mettere in gioco le energie collettive, individuali e istituzionali per fare qualcosa di concreto. I summit e le chiacchiere non salvano la Terra.
LEAL PER L’AMBIENTE
24 Feb, 2018
Chi non mangia animali sceglie uno stile di vita senza crudeltà e non usa la loro pelle o pelliccia per accessori o per i propri capi di abbigliamento. La pelle di animali allevati e uccisi per l’industria della moda è frutto di una scelta che impatta anche sull’ambiente in cui viviamo e sulla nostra salute come diretta conseguenza. Ricordiamo che l’industria della concia è tra quelle a più alto impatto ambientale: un motivo in più scegliere materiali che non siano di origine animale con processi di lavorazioni che rispettano l’ambiente.

Le concerie sono da collocare tra le industrie più inquinanti in quanto trattano materie organiche (le pelli degli animali macellati); inoltre, le lavorazioni utilizzano reagenti chimici vegetali o minerali, quali tannino e i sali di cromo, che vengono disciolti nel bagno di concia e che la pelle è in grado di assorbire e fissare.
L’impatto ambientale dell’industria conciaria è riconducibile principalmente alla produzione di acque reflue, fanghi, altri rifiuti, conciati e non. I prodotti organici naturali utilizzati nel processo di concia sono principalmente estratti tannici, oli e grassi (ingrassanti), enzimi. Gli effluenti conciari contengono inquinanti, sia di origine organica, sia inorganica. I primi derivano dai prodotti organici di degradazione della pelle grezza (epidermide, grassi, proteine) o sono residui dei prodotti organici impiegati nel processo; i secondi dagli additivi chimici usati nelle diverse fasi del ciclo produttivo. Il conseguimento dei limiti di legge allo scarico per le acque di conceria risulta particolarmente problematico per la salinità globale (cloruri e solfati) e per una frazione di COD (domanda chimica di ossigeno) resistente alla biodegradazione.
Le lavorazioni conciarie determinano, inoltre, emissioni in atmosfera, sia volatili che di particolati. Il tipo e la quantità di tali emissioni dipendono in larga misura dallo specifico ciclo di lavorazione e dal materiale di partenza utilizzato (pelli grezze o semilavorate). I punti critici del ciclo di lavorazione sono costituiti dalle fasi di calcinazione, rifinitura e tintura. Nella fase di calcinazione viene utilizzato il solfuro di sodio che può sviluppare, nelle fasi immediatamente successive, idrogeno solforato in conseguenza del progressivo abbassamento del pH dei bagni. Nelle fasi di rifinitura e tintura i principali problemi riguardano le sostanze volatili inorganiche e organiche, le polveri, i solventi organici, l’ammoniaca, l’SO2 e l’acido formico.
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21 Giu, 2016
Bianca Poluzzi, responsabile LEAL Sezione Tortona, con la collaborazione di Ugo Bettio del movimento “Se niente importa… importerà”, organizza SABATO 25 GIUGNO ORE 15.30 – 19.00, a Tortona in piazza Malaspina il primo videopresidio informativo sul consumo di carne sul territorio.
Durante l’evento saranno proiettati i video degli allevamenti intensivi e degli animali al mattatoio, per informare su quello che si nasconde dietro un pezzo di carne o di pesce: sofferenza, abuso e morte orrenda. Si stima che nel mondo vengano uccisi 170 miliardi di animali l’anno e 19 milioni ogni ora, di questi 2 miliardi e mezzo all’anno solamente nel nostro Paese. Un numero di vittime spropositato, che annegano la loro vita in un oceano di sangue. Sono previsti diversi interventi da parte di attivisti e di un esperto nutrizionista per spiegare perché una alimentazione senza prodotti di origine animale è la scelta migliore per la salute. La scelta di non mangiare carne e derivati di origine animale è una scelta etica fatta da sempre più persone: ogni singolo animale ha diritto a una vita libera e dignitosa invece noi mangiamo i loro cadaveri.
Una conseguenza della nostra alimentazione è l’inquinamento del Pianeta: milioni di ettari di territorio sono utilizzati per cereali destinati alla alimentazione animale invece che usati per prodotti vegetali destinati a tutti. L’impatto ambientale degli allevamenti è spaventoso in termini di consumo idrico: per un chilo di carne di manzo vengono consumati 15.500 litri di acqua e si inquinano aria, falde acquifere e terreni con le deiezioni degli allevamenti.
L’evento contro il consumo di carne è il primo sul territorio ad affrontare questo argomento e a denunciare una delle più grandi ingiustizie che l’uomo infligge ad altri viventi, con immagine esplicite e vere. Gianmarco Prampolini, presidente LEAL, sarà presente all’evento.
Bianca Poluzzi, LEAL SEZIONE TORTONA
tel. 388 2434981 | bipoluzzi@yahoo.it