ANIMALISMO: MAXI MANIFESTI LEAL E LAC CONTRO LA CACCIA A BRESCIA

ANIMALISMO: MAXI MANIFESTI LEAL E LAC CONTRO LA CACCIA A BRESCIA

Brescia in questi giorni esibisce i maxi manifesti di una campagna congiunta di LEAL e LAC: abbiamo iniziato da questa città industriale che conta un elevatissimo numero di cacciatori e la cui economia è fondata anche sull’industria delle armi.

Le mani insanguinate non passano inosservate nelle zone di maggior passaggio della città e vogliono lanciare un j’accuse senza sconti alla sanguinaria stagione venatoria che sta fortunatamente per terminare. Una stagione lunga stagione di caccia che, grazie a padrini politici allineati all’arroganza della categoria ha consentito ai cacciatori, di fare il bello e il brutto come ormai è consuetudine; arrivando anche a usufrire di deroghe per poter uscire per sparare mentre altri cittadini di serie b erano confinati nelle loro abitazione dai Dpcm.

LEAL e LAC Brescia hanno pensato di ricordare con una modalità impattante a livello visivo ed emotivo quello che per noi questo orrore rappresenta. Abbiamo scelto di rappresentare a modo nostro la crudeltà della caccia e di tutto lo sfruttamenteo animale che passa anche per il cibo e l’abbigliamento. Se i mega manifesti di LEAL E LAC e la LEAL affissi in varie zone della cittò causeranno reazioni forti avranno raggiunto il loro scopo. La caccia è violenza gratuita, è sangue, è inquinamento ed è distruzione della biodiversità. Nelle nostre campagne il silenzio assordante, paesaggi vuoti, cieli privi di voli, respiri e suoni: è questo il risultato delle stragi di caccia e bracconaggio.

LEAL E LAC PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA

LEAL IN PRIMA LINEA AL PRESIDIO NAZIONALE CONTRO LA CACCIA

LEAL IN PRIMA LINEA AL PRESIDIO NAZIONALE CONTRO LA CACCIA

Vi invitiamo numerosi sabato 21 settembre dalle 14.00 alle 17.00 al presidio organizzato da LAC contro la caccia a Milano in piazza Duca d’Aosta Palazzo Pirelli (Stazione Centrale). Una protesta pacifica contro chi preme il grilletto per sfogare una passione sanguinaria e violenta.
Per raggiungere piazza Duca d’Aosta consigliamo la M2 (metro verde o gialla), fermata Centrale, oppure il treno.
Il nostro presidio si svolgerà grazie ad una “massa critica” che si muoverà nella piazza in un grande cerchio, simbolo di tutti coloro che, uniti in difesa degli animali, grideranno il loro NO ALLA CACCIA!

VERGOGNOSA LOMBARDIA: la Regione Lombardia vince quest’anno la “maglia nera” per la deregulation venatoria in Italia. Il calendario venatorio lombardo è stato emanato illegittimamente con una legge e non un atto amministrativo, espediente che impedisce un qualsiasi ricorso diretto al Tar.
Inoltre, questo calendario è stato approvato nel lontano 2004 e sta andando avanti ad libitum. Non esiste neanche un piano faunistico venatorio, strumento obbligatorio per legge, necessario per una gestione faunistica su base regionale.
Come se questo non fosse sufficiente, malgrado la caccia inizi la terza domenica di settembre, anche quest’anno si assiste all’apertura anticipata a Brescia, con grave danno e disturbo per tutti gli animali selvatici e le attività turistiche ancora in atto. Non si è raggiunto il fondo nemmeno con la consueta deroga allo storno, che infatti partirà dal 1 settembre. Un altro regalo ai soliti privilegiati che potranno metter mano al fucile.
Dove però la Regione Lombardia ha dato il peggio di sé quest’anno, la vera aberrazione giuridica e scientifica, è stata la riapertura degli enormi impianti (roccoli) per la cattura di uccelli selvatici, da regalare poi ai cacciatori come richiami vivi.
Negli infiniti tentativi di azzerare le convenzioni europee sulla tutela della fauna e le competenze dello Stato, la Giunta regionale, con una delibera, riapre 24 luoghi dell’orrore a Brescia, Bergamo e Lecco per imprigionare ufficialmente 12.700 tra merli, tordi bottaccio, tordi sassello e cesene.
PER INFORMAZIONI E DETTAGLI SUL PRESIDIO E SUI FLASH MOB CHE SARANNO ORGANIZZATI DURANTE L’EVENTO:
→ Pagina fb evento


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MA SERVONO FONDI PER FINANZIARE I METODI SOSTITUTIVI CHE NON USUFRUISCONO DI SOVVENZIONI PUBBLICHE. AIUTA LEAL A SOSTENERE LA RICERCA SENZA ANIMALI! 

ILLEGITTIMI IL PARERE ISPRA E L'ORDINANZA DI CATTURA PER UN ORSO PACIFICO. NECESSARI IMMEDIATI INTERVENTI DEI MINISTRI COMPETENTI

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Comunicato congiunto ANIMAL AMNESTY, AVI, FAREAMBIENTE, GAIA ANIMALI E AMBIENTE, LAC TnAA/ST, LADL, LEAL, LIMAV, SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA
Se non fosse tragicamente in pericolo la vita di un orso, la questione lascerebbe spazio all’ilarità per i racconti di fantasia sulla pericolosità di M49, privi di alcun fondamento e soprattutto certamente non indicativi di pericolosità intrinseca dell’animale. Mentre l’orso si è limitato a mantenere comportamenti propri della specie e quindi a fare l’orso, predando animali incustoditi e non protetti da comuni sistemi di deterrenza, e curiosando in baite abbandonate, M49 viene invece descritto come un pericoloso serial killer di animali allevati dall’uomo. Gli allevatori invece, dovrebbero saper applicare i metodi dissuasivi e di deterrenza suggeriti da tutti i tecnici per come prevede la logica, ma anche il Pacobace.
Ricordiamo che l’attuale Giunta appena insediata ha cancellato il PROGETTO EUROPEO DI COESISTENZA CON I GRANDI CARNIVORI (“SUPPORT TO ADDITIONAL REGIONAL/LOCAL PLATFORMS ON COEXISTENCE BETWEEN PEOPLE AND LARGE CARNIVORES”). La piattaforma sulla coesistenza tra grandi carnivori e popolazione umana finanziata dalla Commissione Europea e la Provincia di Trento era stata preferita ad altre regioni europee che pure ne avevano fatta richiesta. Tale progetto rappresentava uno dei pochi, reali strumenti per superare i conflitti fra le parti, portando a possibili soluzioni e consentendo una migliore tutela della fauna e della biodiversità.
L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sollecitato anche dal Ministro Costa ad esprimere un parere tecnico sul caso, si unisce al coro e definisce l’orso M49 “pericoloso”, ma ci chiediamo come abbia svolto le istruttorie, le verifiche sul campo sull’uso di strumenti di deterrenza, dove siano le prove sui reiterati interventi dissuasivi. Non abbiamo dimenticato, infatti che il Presidente della Provincia Fugatti, già noto – come riportato dalla stampa – per la sua passione per le cene a base di orso, abbia promesso in campagna elettorale che avrebbe perseguitato orsi e lupi, dimenticando che le due specie particolarmente protette appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato e che in alcun modo possono essere oggetto di programmi di uccisione-rimozione dal territorio, almeno legittimamente.
Per questo, e in considerazione della chiara competenza che certamente non può appartenere ad un Presidente di Provincia, ancorché di una regione a statuto speciale, invochiamo un immediato e risolutivo intervento del Ministro Costa, del Ministro Grillo e del Ministro Buonafede al fine di ripristinare la legalità e le competenze che, in questo caso specifico, sono e restano in capo allo Stato.
La petizione lanciata da LAC e sostenuta da LEAL e AVI e indirizzata al Ministro Sergio Costa al quale si chiede un intervento decisivo, ha superato in poche ore le 19.000 firme. Segno evidente che i cittadini non credono in ciò che racconta la Provincia Autonoma di Trento e pretendono una azione risolutiva immediata.
Dal Ministro Costa attendiamo anche l’incontro che abbiamo richiesto con lo specifico scopo di fornirgli elementi utili per una più seria valutazione del caso, in considerazione della strumentalizzazione delle informazioni e della mancata applicazione di strategie di convivenza note e che necessitano di essere applicate per prevenire episodi che possano o essere gravemente strumentalizzati. I tempi stringono e non vogliamo che sia venduta la pelle dell’orso.
→ Leggi e firma la petizione per salvare l’Orso M49


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LEAL CON LAC PER L’ORSO M49: FIRMA LA PETIZIONE

LEAL CON LAC PER L’ORSO M49: FIRMA LA PETIZIONE

CHIEDIAMO A TUTTI DI FIRMARE E CONDIVIDERE LA PETIZIONE SALVA ORSO: NON POSSIAMO PIÙ ASPETTARE, DA UN MOMENTO ALL’ALTRO M49 CADRÀ NELLA TRAPPOLA!
La Provincia autonoma di Trento ha proceduto come previsto sin dall’inizio e il presidente Maurizio Fugatti ha firmato l’ordine di cattura lo scorso primo luglio. I suoi presunti danni al bestiame e presunti tentativi di intrusione in locali privati gli sono costati una condanna all’ergastolo. Fugatti ha dato mandato al Servizio foreste e fauna della Provincia, mediante il Corpo forestale trentino, di procedere alla rimozione dell’Orso M49, con la “cattura per captivazione permanente”. In sostanza M49 verrà catturato e se non morirà verrà rinchiuso in un recinto protetto per tutta la sua vita.
Ammesso che M49, un giovane esemplare di tre anni, sia responsabile del gran numero di danni che gli sono attribuiti, è provato che si è sempre tenuto lontano dalle persone, inoltre non sono state adottate misure di prevenzione e le azioni di dissuasione sono state sporadiche e insufficienti. La sua unica colpa è quella di essere un orso e di comportarsi da orso.
La petizione che LEAL Lega Antivivisezionista sottoscrive e promuove con LAC Lega Abolizione Caccia – Trentino Alto Adige/Südtirol è diretta a Sergio Costa, Ministro dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
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