24 Gen, 2020
L’Ordinanza 230 di sospensiva adottata ieri 23 gennaio dai Magistrati della Terza Sezione del Consiglio di Stato motiva che: “L’Ente che sperimenta (Ministero della Salute ndr) deve provare che non esistono alternative a una sperimentazione invasiva sugli animali e foriera di sofferenze che la normativa europea e nazionale sul benessere animale, anche nelle sedi di sperimentazione, prescrive di evitare o ridurre entro rigorosi parametri fisiologi nonché depositare una dettagliata relazione sulla somministrazione agli animali oggetto di sperimentazione di liquidi e cibo sufficienti, astenendosi da misure che finiscano per trasformare la doverosa erogazione di cibo e liquidi in forma di premio per asservire la volontà di animali sensibili come i primati”.

La notizia è positiva ed è da accogliere con soddisfazione tuttavia riteniamo utile non gridare vittoria anche perché sicuramente le Università di Torino e Parma che hanno già avviato la sperimentazione non si arrenderanno. LEAL CHIEDE CHE IL MINISTRO ROBERTO SPERANZA RITIRI L’AUTORIZZAZIONE.
MERITO DI TANTI: questa ordinanza è sicuramente frutto delle azioni legali delle associazioni e di pressioni fatte da molte sigle, movimenti e singoli attivisti nelle strade e nelle piazze. Cortei, azioni dirette, presidi, petizioni e proteste anche davanti al Ministero della Salute hanno mantenuto alta l’attenzione sul caso dei 6 macachi di Parma e sulla vivisezione più in generale.
Non possiamo permetterci di abbassare la guardia su questa importante vicenda che ha ancora diversi aspetti da chiarire, non ultimo quello dei due milioni di euro di fondi pubblici stanziati prima che il progetto ottenesse l’autorizzazione definitiva dal Ministero della Salute e proprio in questi giorni la Commissione di Bruxelles si è pronunciata in merito, sottolineando che il Programma Quadro UE Horizon 2020 non avrebbe potuto elargire i contributi comunitari perché il progetto era privo della documentazione richiesta.
RIMANE CONFERMATO il Corteo Nazionale Per i Macachi di Parma Fino Agli Stabulari di domani sabato 25 gennaio 2020 con partenza da Parma FS alle ore 13.30.
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7 Gen, 2020
Il corteo arriverà fino agli stabulari perché è lì che gli animali sono rinchiusi e NOI TUTTI saremo dove sono gli animali.
Vi invitiamo a partecipare, a condividere l’evento e a coinvolgere più attivisti possibile.
La nostra battaglia per chiedere la liberazione dei 6 macachi torturati per l’esperimento LightUp deve essere unitaria e il nostro dissenso forte e senza compromessi.
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27 Dic, 2019
In questo momento particolare in cui si levano da ogni dove le proteste contro il progetto LIGHTUP arriva questa notizia.
Ma guarda che coincidenza.
Da una parte abbiamo 6 macachi rinchiusi in uno stabulario a cui verranno provocati danni nel campo della visione e poi saranno uccisi per completare gli studi. Questo è il progetto LIGHTUP, finanziato con 2 milioni di euro dalla UE, che ha provocato tanta indignazione e ha dato il via a proteste che non si attenuano e che vengono riportate dai media. Dall’altra abbiamo l’annuncio della “liberazione” di 9 macachi che sono stati usati nella sperimentazione animale.
Come dire “Ve ne diamo 9 ce ne lasciate 6”.
Verrebbe da pensare che i 9 macachi ormai sfruttati abbiano avuta salva la vita in cambio dei 6 macachi impiegati nel progetto portato avanti nelle Università di Parma e Torino.
Questa liberazione ci suona tanto come una strategia dell’ultimo momento. Una strategia messa a punto in un momento importante.
Siamo portati a pensare ad una mossa improntata a far credere che, sì, gli animali sono indispensabili ma tutti coloro che, purtroppo, sono costretti ad usarli sono molto preoccupati per loro.
Il Progetto Lightup sembra davvero un tentativo di ammorbidire le proteste di coloro che condannano l’uso degli animali nella ricerca.
Ai macachi, che erano arrivati nel 2008 dall’isola di Mauritius, durante tutti questi anni sono state inoculate particelle virali per testare le risposte immunitarie (che sono quelle dei macachi aggiungiamo noi).
Nell’articolo viene affermato che sono stati usati “nel rispetto del loro benessere”.
E non si capisce di quale benessere stiano parlando.
Può esistere benessere per animali che vivono chiusi in gabbie e ai quali vengono inoculate particelle virali?
Nell’articolo si legge: “È bellissimo pensare che dopo 11 anni di clausura e analisi… abbiano finalmente trascorso il Natale in vacanza”!
“Dovranno imparare a vivere in libertà” aggiungono.
Diciamo pure che semplicemente dovranno imparare a vivere perché finora la loro non è stata vita.
La VITA, quella vera, è stata negata loro dall’essere umano in nome di una falsa scienza che miete vittime.
LEAL Lega AntiVIVIsezionista
LEAL sezione Arezzo
Bruna Monami, tel. 347 6192617
lealarezzo@gmail.com
Fonte → corriere.it

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27 Nov, 2019
In merito al PROGETTO LIGHTUP, portato avanti dalle Università di Torino e di Parma, che vede coinvolti primati non umani che dovrebbero essere sottoposti ad esperimenti riguardanti il campo visivo, e in seguito a notizie discordanti sul progetto stesso, LEAL chiede che sia disposto ed autorizzato un sopralluogo negli stabulari dove si trovano gli animali detenuti. Il sopralluogo dovrà essere effettuato da uno staff tecnico di figure competenti indicate da LEAL e incaricate di verificare se, e in che misura, sono effettivamente rispettate le norme vigenti sul benessere degli animali detenuti oltre che certificare l’effettivo stato di avanzamento del progetto.
La richiesta inviata dall’avv. Rosaria Loprete, legale di LEAL, è stata indirizzata al Ministero della Salute, al prof. Silvio Borrello e al prof. Vito Martella del Consiglio Superiore della Sanità.
Rimaniamo in attesa di una celere risposta.
LEAL Lega Antivivisezionista

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14 Ott, 2019
Eccoli. Sono loro. Sono gli esseri senzienti che saranno sacrificati nel progetto LIGHTUP.
I due macachi di Parma in primo piano si chiamano Larry ed Alan. Per il momento sono sottoposti all’addestramento e sono fiduciosi ma presto, molto presto, la loro fiducia nell’essere umano sarà sostituita dalla paura e una domanda non espressa a parole aleggerà sulle gabbie: “Perché?”
Dopo l’esperimento i sei primati verranno uccisi per studiare il loro cervello. Di loro rimarranno delle immagini fissate sui vetrini.
Agli sperimentatori diciamo: “Guardateli questi macachi di Parma. Guardateli negli occhi oggi e non solo domani quando cercherete prove dei danni provocati.
Osservate quella creatura che si avvicina al vetro della finestra per guardare un mondo che non vedrà mai e provate a mettervi nei suoi panni.
Guardateli negli occhi. Guardateli con il rispetto dovuto ad ogni forma di vita. Forse riuscirete a capire che è arrivato il momento di cambiare”.
LEAL Leal Antivivisezionista
Il Corriere della Sera (Torino) esce con un articolo che dovrebbe, forse, placare il dissenso espresso da coloro che negano la liceità dell’uso del modello animale nella ricerca.
In realtà l’articolo conferma quanto sia deformato il pensiero di coloro che non esitano a sacrificare animali perseguendo una falsa scienza che DEVE essere sostituita dalla ricerca basata sugli esseri umani (human-based).
La sicurezza alberga in loro. Parlano di benessere animale e di esperimenti autorizzati. Nessun dubbio, nessun ripensamento sulla validità del loro operato. Le leggi sono dalla loro parte e tre controlli superati aumentano la loro sicumera. Prima ancora di insegnare loro a come addestrare i macachi, e a come usarli, sono stati istruiti a non provare emozioni davanti a quello che fanno.
Le affermazioni degli addetti ai lavori sono a dir poco sconcertanti:
* “LA VIVISEZIONE È VIETATA. NEI LABORATORI ENTRANO I POCHI ANIMALI NECESSARI PER LA CONOSCENZA”.
* “I CARTONI ANIMATI CHE VENGONO PROIETTATI SERVONO AD ABBASSARE LA TENSIONE NELLE GABBIE CHE SONO PIÙ LARGHE DELLA MEDIA”.
* “SUI SOCIAL HANNO PROMESSO CHE LI LIBERERANNO… MA NON SONO ANIMALI DA COMPAGNIA”.
Leggendo l’articolo si entra nel laboratorio.
Le immagini che scorrono sugli schermi dei computer sono sezioni dei cervelli delle scimmie. La fisiologa Elena Borra dichiara: “Io contro gli animali? Sono vegetariana, ho un cane e appena laureata mi rifiutai di fare esperimenti sui ratti”. Ha cambiato idea adesso “La vivisezione è vietata, nei laboratori entrano i pochi animali necessari per la conoscenza”.
Su uno schermo scorrono immagini di un cartone animato. “È il cartone preferito dalla figlia del tecnico. Lo trasmettiamo per abbassare la tensione nelle gabbie, che sono più larghe della media. A volte diffondiamo anche musica ambient” dice Benedetta Zattera, una dottoranda di 25 anni compiaciuta nel credere di provvedere al benessere degli animali in quel modo.
I macachi sono alle prese con l’addestramento. Il prossimo anno sarà installato un perno di titanio alla testa degli animali, per tenerla ferma durante la ricerca. “Da novembre 2018 — spiega Bonini — abbiamo superato 3 ispezioni ministeriali”. Un record per l’Italia, dove sono 600 i primati oggetto di sperimentazioni. Solo dieci avvengono nelle università, dove ogni ricerca è autorizzata due volte: dal ministero e da un organismo interno che vigila sul benessere animale.
Dopo l’esperimento i macachi di Parma verranno uccisi per studiare il loro cervello. Di loro rimarranno delle immagini fissate sui vetrini.
A Parma cinque laboratori pubblici sono autorizzati per esperimenti sui primati.
Tra questi c’è il progetto LIGHTUP.
Fonte (articolo e video)
→ torino.corriere.it
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