30 Lug, 2020
LEAL continua a seguire le vicende degli orsi del Trentino da M49 a JJ4 e il team di LEAL si sta battendo per difendere i plantigradi dalle aggressioni delle istituzioni locali. Dopo le richieste di accesso agli atti ai quali non abbiamo mai avuto risposte, le diffide e la denuncia a Fugatti per JJ4 per la quale è stata anche richiesto il sequestro cautelativo, si è aggiunta l’evasione di M49 che non ha deluso i milioni di sostenitori. Mentre è ancora in essere l’ordinanza di abbattimento per JJ4 la scorsa notte un’orsa con le caratteristiche di JJ4 e con tre cuccioli è stata catturata e radiocollarata con GPS e rilasciata. Si teme per la vita dell’orsa e per la sorte dei suoi cuccioli se le analisi genetiche disponibili tra pochi giorni dovessero provare che si tratta di JJ4. Anche M49 è radiocollarato dopo la cattura il che rende individuabile la sua posizione. L’orso è inseguito dalla forestale e dai cani antiorso e il fatto di sentirsi braccato gli causa sicuramente un grandissimo stress.
Stiamo cercando difendere al massimo il suo diritto ad una vita libera, soprattutto dopo le dichiarazioni rese alla stampa dall’ex assessore provinciale competente Michele Dallapiccola che attribuisce il diniego di ingresso al Casteller da parte della consigliera provinciale Lucia Coppola al fatto che fosse rinchiuso in un cubo di cemento visibile grazie alle riprese dall’alto. La diffida di abbattimento di M49 da parte del legale rappresentante di LEAL avvocato Aurora Loprete e da parte del penalista Aldo Truncé alla Provincia di Trento è stata subito inviata completa di richiesta di informazioni e accesso ai documenti. Non manca l’ipotesi reati di maltrattamento nei confronti di M49.

TESTO DELLA DIFFIDA
Con la presente, alla luce della recente fuga dell’orso M49 Vi formulo nuovamente richiesta dell’autorizzazione rilasciata illo tempore alla struttura del Casteller nonché documentazione che ne attesti l’idoneità e la compatibilità della stessa con la detenzione degli orsi. In merito alla fuga di M49, Vi significo che la stessa non può essere ascritta a colpe dell’esemplare ma ad una mala gestione da parte della Provincia di Trento che ancora oggi non riesce a gestire detti esemplari se non rinchiudendoli o abbattendoli (siamo tutti memori di Daniza, KJ2 e dell’avventata ordinanza di abbattimento – sospesa – di JJ4). È palese che si tratti di una gestione scriteriata quella della convivenza tra uomo ed orso nel territorio trentino, giacché solo in detto territorio si assiste all’adozione di provvedimenti così restrittivi e comunque palesemente lesivi del benessere animale. Si precisa che l’ordinanza di cattura di M49 intervenne perché ritenuto dannoso, omettendo però di considerare che l’orso M49 è solo un esemplare condizionato al cibo umano poiché si è nutrito di rifiuti, a causa di una gestione umana dei rifiuti non adeguata. Quindi a chi dei due le colpe: orso o uomo? Nel caso che ci occupa si è pure ritenuto di procedere con la castrazione chimica dell’orso M49, misura questa nemmeno prevista dalle norme vigenti in materia e senza nemmeno conoscere quali siano le ragioni e le valutazioni alla luce delle quali sia stato deciso di procedere con detto intervento che non è neanche dato sapere se temporaneo o permanente. Non è nemmeno dato sapere in quale zona del Casteller M49 sia stato detenuto, cosa gli venisse somministrato per alimentarlo, quali generi di farmaci o mangimi complementari gli siano stati somministrati, né si conosce il reale stato di salute dello stesso. Si precisa che la sottoscritta, in qualità di legale delle associazioni succitate ha avuto modo di esaminare tutta la documentazione ottenuta a seguito di regolare istanza di accesso agli atti e relativa al periodo pre cattura e post cattura e successiva fuga dell’orso M49 ed è curioso leggere in merito all’ascrivibilità degli eventi dannosi lamentati dagli allevatori quanto segue: “da tale documentazione è possibile evincere la maggior parte delle informazioni per le quali è richiesto l’accesso, in particolare i danni provocati dall’esemplare di orso denominato M49 gli indennizzi versati per gli stessi, nonché i tentativi di intrusione nelle strutture. Si precisa, peraltro, che non è possibile trasmettere i singoli verbali di accertamento dei danni con l’individuazione delle responsabilità in capo a M49, come da Lei richiesto. I verbali infatti non riportano l’indicazione dell’esemplare autore degli stessi, né questa notizia è presente nei provvedimenti che concedono l’indennizzo”. Vi è stato, inoltre, richiesto di precisare quali siano stati le misure di protezione che i soggetti indennizzati hanno adottato per proteggersi dagli orsi ma nulla è stato detto sul punto. Vi sono poi altre incoerenze sulle quali ci si riserva di adire le autorità giudiziarie competenti ma che a umile parere del sottoscritto procuratore renderebbero poco chiaro l’iter seguito per poi procedere con la cattura dell’orso. Res sic stantibus, in via preliminare si rinnova la richiesta di rilascio di quanto segue:- copia dell’autorizzazione che attesta la regolarità del Casteller; – tutta la documentazione medico veterinaria relativa all’esemplare di orso M49 nonché dell’altro esemplare ivi detenuto; – esatta collocazione dell’orso M49 all’interno del Casteller; – documentazione medico veterinaria relativa a tutti i farmaci e mangimi complementari che sono stati somministrati all’orso M49, ivi compresa pure quella relativa all’alimentazione somministrata all’esemplare; – relazione sullo stato della rete che si ritiene essere stata divelta dall’orso e degli interventi di manutenzione effettuati nel corso degli anni sulla struttura. Contestualmente vi si invita e diffida a non adottare ulteriori provvedimenti che possano pregiudicare lo stato di libertà dell’orso, la cui fuga potrebbe anche essere causata da una potenziale situazione di maltrattamento non necessariamente ascrivibile alla sua voglia di libertà. Si invita, ancora, il Ministero che legge in copia a voler intervenire inibendo alla Provincia di Trento di adottare provvedimenti che potrebbero ripercuotersi sul benessere di M49, ciò a mente della circostanza che gli orsi rientrano tra le specie particolarmente protette. Non è sufficiente chiedere via social di lasciare libero l’esemplare per ottenere la libertà dello stesso. Con espresso avvertimento che laddove dovessero verificarsi eventi lesivi di qualsivoglia natura ai danni dell’orso M49 si provvederà a sporgere querela denuncia per i reati di maltrattamento ex art. 544 ter e per ogni e qualsivoglia altro reato che dovesse essere ravvisato. In caso di accoglimento della riproposta richiesta di documentazione, la stessa potrà essere inviata via pec all’indirizzo della scrivente indicato in epigrafe.
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29 Lug, 2020
LEAL con LAC Trento per difendere gli orsi! Vi chiediamo di firmare e condividere la petizione e il mail bombing al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.
Nonostante sia imbottito di sedativi e la castrazione chimica, ha trovato la forza per aprirsi un passaggio nella recinzione del lager al Casteller e riconquistare la libertà.
È talmente forte la voglia di libertà di questo giovane e intelligentissimo orso che trova risorse inaspettate a dispetto dei suoi aguzzini. Ha superato una recinzione elettrificata e divelto la seconda recinzione in ferro: sarebbe sufficiente questa impresa per riconoscergli il naturale diritto alla libertà.
M49 è, però, braccato dai carcerieri e la sua libertà potrebbe essere di breve durata questa volta. Potrebbe anche essere ucciso con un pretesto.
Chiediamo al Presidente della Giunta trentina Maurizio Fugatti di cessare ogni attività di ricerca e maltrattamento contro M49: si comporti da gentiluomo e riconosca la superiorità dell’orso lasciandolo libero.
Al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, chiediamo di inibire al Presidente Fugatti ogni possibilità di agire in qualunque modo contro M49.
Chiediamo anche e ancora al Ministro di riceverci: M49 e gli orsi trentini si possono ancora salvare, ma è necessario un confronto con chi ha idee su come fare. Continuare a ignorarci non è utile.
A tutti gli amici degli orsi chiediamo di continuare a sostenerci nella battaglia per la salvezza degli orsi:
firmate e condividete questa petizione;
firmate e condividete le altre petizioni di cui trovate i link in questo aggiornamento;
scrivete direttamente al Presidente Fugatti, ma evitate insulti e frasi offensive per favore.
presidente@provincia.tn.it
È possibile anche telefonare o inviare fax:
tel. 0461 494600 / fax 0461 494601
Petizioni da firmare:
→ Liberatelo subito!
→ Sciolga il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento
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6 Lug, 2020
L’orsa coinvolto nello scontro del 22 giugno con due cacciatori, padre e figlio, in passeggiata sul Monte Peller è stata identificata: si tratta di JJ4, una femmina di quasi 15 anni figlia di Jurka, che nel 2006 fu trasferita in un santuario in Germania perché considerata problematica mentre nulla si è mai potuto dire di JJ4, che si è sempre dimostrata particolarmente schiva e tranquilla, come confermato anche da Alessandro de Guelmi, veterinario della provincia di Trento. L’orsa JJ4 potrebbe avere dei cuccioli visto che il Monte Peller, luogo dove transitava al momento dell’incidente con i due cacciatori, rientra nella zona indicata sul sito dei Grandi Carnivori della Provincia di Trento che pubblica le segnalazioni di orse con prole.

“Non abbiamo più tempo – afferma Gian Marco Prampolini presidente di LEAL Lega AntiVIVIsezionista – in queste ultime ore sono iniziate le operazioni di cattura del plantigrado e la zona è pattugliata da agenti della Forestale, mentre sono già state piazzate le trappole tubo. JJ4 sarà catturata e uccisa. Abbiamo depositato la denuncia nei confronti del presidente Maurizio Fugatti dopo che la nostra diffida di non uccidere l’orso è rimasta inascoltata. Il legale rappresentante di LEAL avvocato Aurora Loprete ha avuto incarico di denunciare Fugatti per delitto tentato ed uccisione di animali, mentre contestualmente ha chiesto il sequestro dell’orsa e dei suoi eventuali cuccioli, che avrebbero solo pochi mesi di vita visto che le nascite avvengono i primi due mesi dell’anno. Mentre per volere della Provincia di Trento l’orsa JJ4 ha le ore contate nessuno si preoccupa di quale sarebbe la sorte della sua possibile prole. Ogni anno il Trentino ci crea problemi con la gestione degli orsi sul suo territorio e almeno un orso ne paga le conseguenze. Per difendere anche il diritto alla vita di JJ4 abbiamo già annunciato che ricorreremo anche al TAR”.
LEAL ricorda che le dinamiche dell’incontro dei due uomini con il plantigrado sono ancora tutte da chiarire comprese quelle che hanno dato il via alla reazione dell’orsa. Dalle cronache e dalle interviste rilasciate dai due cacciatori è dato a sapere che il figlio è scivolato, ma non è mai stato chiarito se la caduta sia avvenuta dopo la sua fuga alla vista dell’animale. Sembra che a questo punto vedendolo a terra l’orso si sia avvicinato sovrastandolo e quel punto il padre, forse a titolo preventivo, ha iniziato a colpire il plantigrado che ha reagito. Avrebbe potuto uccidere, ma non lo ha fatto, ha graziato i due camminatori con un avvertimento e l’incontro con JJ4 si è risolto con poche ore di ricovero. LEAL ha fatto accesso agli atti e anche ai referti medici dei due uomini.
LEAL chiede a Fugatti che cambi strategia e dichiari fine alla guerra all’orso, ai grandi predatori e alla fauna selvatica in genere, lasciando libera e in vita JJ4. Sarebbe ora che si deponessero le armi dando il via all’informazione e alla formazione, diffondendo tutte quelle conoscenze etologiche e regole di comportamento che sono alla base di una pacifica e rispettosa convivenza tra fauna selvatica ed essere umano.
FIRMA E DIFFONDI LA PETIZIONE POSTATA SULLA PIATTAFORMA CHANGE.ORG:
→ NON UCCIDERE L’ORSA JJ4.
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2 Lug, 2020
Secondo Giovanni Giovannini, responsabile del Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento, l’orso M49 dovrà essere castrato perché vive in un recinto.
LEAL non ci sta perché l’orso non è un animale domestico per i quali si raccomanda la sterilizzazione, ma un animale selvatico che deve rimanere intero ed essere rilasciato sul suo territorio! Sono milioni le persone che in Italia e in Europa chiedono la sua liberazione!

LEAL tramite il suo legale Aurora Loprete ha diffidato la PAT dal mettere in atto questo intento e contestualmente ha fatto richiesta di accesso agli atti riferiti alla documentazione su M49 trasmessa dalla Provincia di Trento al Ministero dell’Ambiente.
Fonte: → L’Adige.it.
Leggi anche:
https://leal.it/m49-in-prigione-al-casteller-leal-ricorre-alle-vie-legali/
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28 Giu, 2020
La petizione è aggiornata al 28 giugno 2020 e abbiamo raggiunto le 216.452 firme! Ancora un orso in Trentino sta per essere individuato, braccato e ucciso.
FIRMA E DIFFONDI LA PETIZIONE POSTATA SULLA PIATTAFORMA CHANGE.ORG:
→ NON UCCIDERE L’ORSO.

UNA STORIA DAVVERO POCO CHIARA E UNA VERITÀ CHE LEAL VUOLE SCOPRIRE.
I due cacciatori che si sono imbattuti nel plantigrado dovrebbero sapere come ci si comporta in aree frequentate da orsi, anche in caso di incontri ravvicinati che avvengono a precise condizioni, una delle quali si è verosimilmente verificata: l’orso non li ha sentiti arrivare e non ha avuto il tempo di mettersi al sicuro. Come hanno fatto ad arrivare a ridosso dell’orso senza che questo si accorgesse della loro presenza? È bene precisare che il monte Peller è una delle aree in cui è segnalata, sul sito Grandi carnivori in Trentino, la presenza di femmine d’orso con cuccioli. Non si hanno notizie sull’orso coinvolto nell’accaduto, ma è possibile che si tratti di una mamma orsa che proteggeva i cuccioli.
La Provincia di Trento, insieme con altre istituzioni che tacciono, avrebbe il compito di tutelare la vita, la libertà, il benessere degli orsi e di tutti gli altri animali nel territorio. Invece il presidente trentino è conosciuto come organizzatore di grigliate a base di carne d’orso!
È necessario informare la popolazione correttamente sulla presenza degli orsi e su come ci si comporta per garantire pacifica convivenza, azzerare i rischi e tutelare questi splendidi rappresentanti di biodiversità.
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