Nel 2019, 77,4 milioni di tonnellate di carne delle sei principali specie animali allevate per il consumo umano sono andate perse lungo la filiera alimentare, provocando morti inutilmente. Per lo più, tra atroci sofferenze
L’umanità consuma ogni anno 360 milioni di tonnellate di carne. Ogni giorno – cioè ogni 24 ore – vengono uccise 1.4 milioni di capre, 1.7 milioni di pecore, 3.8 milioni di maiali, 11.8 milioni di papere (come quelle che ammirate con i vostri figli al giardinetto vicino a casa), 202 milioni di polli ossia 140.000 al minuto, centinaia di milioni di pesci e mammiferi marini, e circa 900.000 mucche. È stato stimato che se ogni mucca macellata per il consumo umano ogni giorno fosse lunga 2 metri e camminassero una dietro l’altra, la fila .si estenderebbe per 1800 chilometri
Numeri enormi, che assumono un peso ancora maggiore se pensiamo che una buona parte della carne ricavata da questi animali finisce poi nella spazzatura. Nel 2019, infatti, 77.4 milioni di tonnellate di carne delle sei principali specie animali allevate per il consumo umano, sono andate perse e sprecate lungo la filiera alimentare il che corrisponde a 18 miliardi di animali morti inutilmente e, per lo più, tra atroci sofferenze.
Vista da un’altra prospettiva, è come se ogni cittadino medio avesse gettato nella spazzatura 2,4 animali dopo averli fatti macellare. I numeri includono gli animali persi in qualsiasi punto della catena di approvvigionamento: da quelli morti prematuramente negli allevamenti o durante il trasporto al macello, durante la lavorazione o nei ristoranti, nei negozi di alimentari e dai consumatori.
Ignorare l’impatto della produzione globale di carne è un errore di cui abbiamo già iniziato a pagare le conseguenze. Secondo la Fao l’industria zootecnica è responsabile del 14,5% delle emissioni di gas a effetto serra oltre a contribuire al degrado del suolo e all’inquinamento.
L’Oecd ha collegato l’allevamento di maiali all’inquinamento di fiumi, laghi e falde acquiferevisto che non è raro che i reflui vengano gestiti in maniera errata dalle aziende.
Al contrario, se adottassimo una dieta vegetale, ridurremmo la percentuale di terreni a uso agricolo da 4.000 miliardi a 1.000 miliardi di ettari.
L’importanza di una scelta alimentare etica per la tutela degli animali, dell’ambiente e della salute non sottrae risorse quali terre coltivabili e acqua, ad esempio, ad altre popolazioni.
Foto Jo.Anne McArthur
Fonte La Svolta
LEAL sceglie e diffonde un’alimentazione vegetale e uno stile di vita vegan nel rispetto di ogni forma di vita.