ANIMALISMO: IL CONSIGLIO DI STATO RIGETTA L’ISTANZA DI RICUSAZIONE DI FRATTINI PROMOSSA DALLA PAT. SODDISFAZIONE DI LEAL

ANIMALISMO: IL CONSIGLIO DI STATO RIGETTA L’ISTANZA DI RICUSAZIONE DI FRATTINI PROMOSSA DALLA PAT. SODDISFAZIONE DI LEAL

La terza sezione del Consiglio di Stato si è pronunciata in merito alla domanda di ricusazione del Presidente designato dott. Franco Frattini respingendo l’istanza promossa dalla Provincia autonoma di Trento PAT. Gli avvocati di LEAL, Aurora Loprete e Paolo Emilio Letrari, evidenziano che il Collegio romano, tra le altre cose, ha implicitamente ribadito le motivazioni del precedente decreto del Presidente Frattini, che aveva sospeso l’ordinanza di cattura dell’orsa JJ4, richiamando al necessario rispetto delle norme comunitarie e delle garanzie costituzionali vigenti in materia ambientale.

“Abbiamo segnato punti nei confronti della Provincia di Trento che sistematicamente tenta di contrastare e vanificare i nostri legittimi ricorsi legali a tutela e difesa degli orsi del Trentino – dichiara Gian Marco Prampolini, Presidente di LEAL –. Certi di essere nel giusto siamo pronti a continuare la nostra battaglia per la libertà degli orsi e a depositare anche l’appello avverso l’ordinanza di rigetto della sospensiva per la liberazione del giovane orso M57, attualmente detenuto al Casteller, pur non avendo a suo carico parere di pericolosità da parte di Ispra”.

→ Consiglio di Stato – Ordinanza 27.11.2020

 LEAL: GLI ORSI NON SI TOCCANO! 

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ANIMALISMO: SINDACO EMETTE ORDINANZA DI ABBATTIMENTO PER UNA MUCCA ED UN VITELLINO. LEAL CHIEDE LA REVOCA DELL’ORDINANZA

ANIMALISMO: SINDACO EMETTE ORDINANZA DI ABBATTIMENTO PER UNA MUCCA ED UN VITELLINO. LEAL CHIEDE LA REVOCA DELL’ORDINANZA

Una mucca e il suo vitellino di circa 60 giorni rischiano di essere sottratti agli adottanti per essere abbattuti: accade a Fabrizia, Vibo Valentia, dove un anziano, prima di morire, ha ceduto i suoi protetti ad una famiglia amica affinché potessero vivere senza essere sfruttati bensì amati e accuditi. A turbare questo lieto fine è sopraggiunto il provvedimento del Sindaco che in data 30 ottobre ne disponeva l’abbattimento e lo smaltimento. L’ordinanza è stata emessa in seguito al sopralluogo effettuato da Asp Veterinaria di Vibo Valentia e dei Carabinieri di Fabrizia: dal controllo pare sia emerso che entrambi gli esemplari fossero sprovvisti di marchio auricolare, di bolo endoruminale nonché del mod. 4 e del relativo codice aziendale, mentre non veniva effettuato nessun esame ematologico per verificare lo stato di salute. Si è fatta la richiesta di sequestro amministrativo solo sulla base dell’assenza di dati identificativi al quale è poi seguita l’ordinanza di abbattimento.

LEAL, tramite l’avvocato Aurora Loprete dell’ufficio legale con la richiesta di revoca, difende il diritto alla vita della mucca e del vitellino e sottolinea come è stata male interpretata la normativa: non è stata data agli adottanti la possibilità di sanare mediante la regolarizzazione dei due bovini nei termini di legge (almeno quindici giorni) e di poter procedere con gli esami genetici ed ematici finalizzati a risalire alla discendenza degli animali e ad escludere che vi sia il rischio che possano incidere sulla situazione zoosanitaria della Regione.

Non lasceremo nulla di intentato affinché la mucca e il suo vitellino possano trascorre la loro vita presso la nuova famiglia che li ha accolti con disponibilità e amore.

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IL PERCORSO LEGALE DI LEAL PER GLI ORSI NON SI FERMA: NUOVO RICORSO AL TAR

IL PERCORSO LEGALE DI LEAL PER GLI ORSI NON SI FERMA: NUOVO RICORSO AL TAR

Come anticipato le scorse settimane, LEAL e Salviamo gli Orsi della Luna hanno depositato un ricorso congiunto al TAR di Trento contro la Provincia Autonoma in merito alla captivazione dell’orso M57.

Nel testo del ricorso gli avvocati Aurora Loprete e Paolo Letrari contestano l’illegittimità della cattura e la captivazione dell’orso che in data 22 agosto ad Andalo aveva avuto un incontro ravvicinato con un giovane carabiniere che ha riportato dei graffi. Si presume che alla vista dell’orso l’uomo abbia avuto reazioni che hanno spaventato il plantigrado, che è poco più di un cucciolo, e che ha avuto una reazione definita dagli esperti come “comportamento istintivo estemporaneo”. Nel ricorso al TAR si contesta l’omessa pubblicazione dell’ordine di cattura, l’assenza del parere Ispra e la mancanza di una rigorosa fase istruttoria con una precisa ricostruzione dei fatti.

Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, sottolinea: “Abbiamo reso pubblica in esclusiva la Relazione dei Carabinieri Cites riferita all’ispezione da loro effettuata in data 14 settembre presso il Casteller di Trento, nella quale sono descritte le drammatiche condizioni dei tre orsi detenuti: ci stiamo spendendo con energia per ottenere la liberazione non solo di M57 ma anche di M49 e dell’orsa DJ3, che dopo ben nove anni di carcere duro necessiterà di una riabilitazione prima di un suo inserimento in contesti adatti alle necessità della sua specie”.

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ANIMALISMO: LEAL DENUNCIA LA REGIONE LAZIO, LA ASL METROPOLITANA E IL COMUNE DI ROMA PER UCCISIONE DI ANIMALI PER LA STRAGE DI CINGHIALI

ANIMALISMO: LEAL DENUNCIA LA REGIONE LAZIO, LA ASL METROPOLITANA E IL COMUNE DI ROMA PER UCCISIONE DI ANIMALI PER LA STRAGE DI CINGHIALI

Risale al 17 ottobre il grave fatto di cronaca nera animale: in piena Roma una crudele e insensata esecuzione di una famiglia di cinghiali. Sotto gli occhi di tante persone che hanno inutilmente cercato di fermare la mattanza, LEAL, dopo avere espresso solidarietà ai cittadini che si sono battuti per salvare la vita agli animali che sono stati poi crudelmente giustiziati sulla pubblica piazza, ha immediatamente fatto una istanza di accesso sull’abbattimento dei cinghiali. Conseguentemente ha sporto denuncia per uccisione di animali nei confronti della Regione Lazio, della ASL Metropolitana e del Comune di Roma tramite il proprio legale Aurora Loprete.

LEAL è infatti a conoscenza che durante l’intervento il personale veterinario della Asl Città Metropolitana competente inviato in loco al fine di catturare i cinghiali (scrofa con cuccioli) ha agito in evidente violazione del protocollo d’intesa RC n.27603/19 fra Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e Roma Capitale per la gestione del cinghiale nel territorio di Roma Capitale.

Il testo del Protocollo prevede la cattura a mezzo gabbie (che nel caso specifico sembrerebbero essere risultate irreperibili) o per teleanestesia farmacologica, per poi prelevare gli animali e condurli in altro luogo, fuori dal centro abitato o comunque in luogo sicuro. La soppressione, come ultima ratio è prevista dal Protocollo solo nel caso in cui risulti totalmente impossibile qualsiasi altro genere di soluzione per salvaguardare l’Animale stesso. Nello specifico, le soluzioni sono state presentate e totalmente disattese, in evidente violazione di quanto stabilito all’Art 544 -ter c.p. e dello stesso Protocollo Tecnico per il controllo del cinghiale nel territorio di Roma Capitale predisposto da Ispra, che prevede se possibile all’interno della procedura operativa la cattura con trappola o altro e il conferimento dell’animale vivo a struttura regionale o altra struttura.

LEAL ha seguito in tempo reale l’odissea di mamma cinghiale e dei suoi piccoli. L’animale aveva già preparato il giaciglio per la notte per i cuccioli che avrebbero dovuto coricarsi accanto a lei e che poi accanto al suo cadavere cercavano conforto.

Siamo colpiti per questa strage che dimostra tutta l’insensibilità e ottusità di chi al potere si arroga il diritto di vita o di morte di esseri viventi che giudica come oggetti o comunque inferiori. La nostra battaglia legale sarà come sempre tenace e determinata a ottenere giustizia e per impedire che quanto accaduto non si ripeta mai più!

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ORSO M49 NUOVAMENTE AGLI ARRESTI: UNA CATTURA O UNA RIVINCITA? A LEAL NEGATO ACCESSO AGLI ATTI

ORSO M49 NUOVAMENTE AGLI ARRESTI: UNA CATTURA O UNA RIVINCITA? A LEAL NEGATO ACCESSO AGLI ATTI

Il Corpo forestale provinciale ha comunicato oggi 7 settembre l’avvenuta cattura di M49 che era riuscito a fuggire dal recinto del Centro Faunistico Casteller dove era detenuto. L’operazione di cattura è avvenuta tramite la trappola tubo che era già stata utilizzata per lui in precedenza ed era stata collocata nella zona del Lagorai dove si aggirava ultimamente l’orso.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL, denuncia: “A M49 sono state attribuite predazioni di cui non vi è certezza e dopo le sue fughe, rese possibili anche dai suoi altissimi livelli di stress che gli hanno fatto sopportare anche le scosse della recinzione elettrificata, con questa ulteriore cattura e trasporto nel luogo di detenzione si aggiunge un ulteriore, grave trauma. Rendiamo noto che – aggiunge Gian Marco Prampolini – i nostri legali Aurora Loprete e Aldo Truncè hanno fatto accesso agli atti contestando la castrazione chimica non prevista dalla normativa vigente e chiedendo una serie di informazioni, comprese copia dell’autorizzazione che attesta le regolarità del Casteller: la richiesta di accesso documentale è stata però negata”.
LEAL non lascerà nulla di intentato e sta elaborando nuove strategie, anche legali, per tutelare M49 e tutta la popolazione ursina messa in pericolo dalla cattiva gestione della Provincia di Trento.
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