I maiali geneticamente modificati (GM) per xenotrapianti sono da tempo vittime della sperimentazione animale, ma a breve saranno disponibili per il consumo umano. Le ricerche in ingegneria genetica applicata agli animali, hanno l’obiettivo di migliorare la sicurezza alimentare, ridurre le malattie negli allevamenti e, in alcuni casi, fornire alternative per il trapianto di organi umani.
La tecnologia CRISPR-Cas9 ha permesso lo sviluppo di una razza di maiali geneticamente modificati per resistere al virus della sindrome respiratoria e riproduttiva dei suini (PRRSV), una malattia che causa danni significativi all’industria suinicola ogni anno. Questa malattia virale, identificata negli anni ’80, provoca infertilità, problemi riproduttivi e disturbi respiratori nei maiali, con effetti particolarmente gravi sui cuccioli. La resistenza al virus è stata ottenuta inattivando il gene CD 163, che funge da recettore per i due artesivirus che causano la PRRSV, rendendo i maiali immuni alla malattia.
Gli esemplari prodotti presentano il knockout di entrambe le copie del gene CD 163, risultando sani e potenzialmente pronti per una diffusione mondiale. Ecco perché i maiali geneticamente modificati potrebbero diventare i primi animali di rilevanza zootecnica a essere ampiamente distribuiti e potrebbero anche essere i primi animali geneticamente modificati ad essere approvati per il consumo umano ma anche finalizzata ad allevare maiali privi di retrovirus endogeni suini (PERV), che rappresentano un ostacolo per l’uso di organi suini in xenotrapianti umani.
Un esempio concreto di maiale GM che invece è già approvato per il consumo umano è il maiale Galsafe, ingegnerizzato per eliminare la produzione di uno zucchero, il galattosio-alfa-1,3-galattosio, che può causare reazioni allergiche gravi in alcune persone.
Negli Stati Uniti, la FDA ha dato l’approvazione iniziale alla vendita di carne da maiali GM sdoganando loro introduzione nel mercato alimentare. La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti già lo scorso anno ha autorizzato l’Università di Washinton (WSU) a immettere carne di maiali geneticamente modificati nella catena alimentare per il consumo umano, sottoforma di salsicce. Autorizzazione limitata ad una linea di maiali resi sterili attraverso la modifica di un gene specifico della fertilità maschile, con l’obiettivo di facilitare la produzione di carne senza l’incorporazione di DNA estraneo. Si prevede che nel corso del 2024 inizierà anche la loro commercializzazione alimentare, specificamente indirizzata a persone allergiche alla carne. LEAL condanna la sperimentazione animale così per scopi medici e alimentari così come si batte per la diffusione di una scelta vegan e per la diffusione di carne coltivata da destinarsi a carnisti irriducibili e animali domestici carnivori. LEAL si domanda inoltre se e come per questi esperimenti siano state fatte le imprescindibili valutazioni etiche e ambientali.
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Un team di ricercatori dell’UT Southwestern Medical Center è riuscito a tenere in vita per ben 5 ore il cervello di maiali Sus scrofa domesticus fuori dal loro corpo. L’esperimento è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports dove si legge che le funzioni celebrali dei maiali sono rimaste quasi intatte. Per far ciò, è stato separato il flusso sanguigno alla testa, chirurgicamente dalla circolazione corporea e collegato all’ EPCC. Questo consente lo studio dell’attività neurale e della sua manipolazione circolatoria indipendentemente dal resto dell’organismo. Purtroppo questa tecnica non è nuova, già negli anni 60 si cercò di tenere in vita il cervello di scimmie rhesus ma, gli stessi, nel breve arco di tempo dai 30 ad un massimo di 180 minuti cessarono di dare segni di vita. L’essere umano si è preso il diritto di torturare gli animali per “un bene supremo, la nostra salute” senza avere un minimo di compassione ed etica nei riguardi di queste povere creature intelligenti, sensibili e soprattutto non estranee alla sofferenza. Questo esperimento per me è un’ulteriore perdita di moralità ed umanità dell’uomo. Come possiamo accettare ancora queste atrocità? Nonostante siamo nel 2024 dove la vera scienza comincia a fare qualche piccolo progresso nei metodi sostitutivi come i mini cervelli stampati in 3D o gli organi-on-chip, mi chiedo perché molti ricercatori utilizzano ancora gli animali, sarà per tradizione, vecchi metodi di insegnamento, pigrizia alle novità o semplicemente perché a loro piace così?
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Oggi 8 gennaio 2024 un camion che aveva appena caricato circa trecento maiali presso un allevamento di Cortemaggiore (Piacenza) per dirigersi a Brescia, probabilmente a un mattatoio, si è ribaltato. L’incidente ha causato la morte di circa centocinquanta maiali. Questa tragedia richiama quella del rogo che lo scorso 2 gennaio ha causato la morte atroce di 1500 maialini arsi vivi durante un incendio avvenuto a Stigliano (Matera) Una struttura di metallo di circa 450 mq a causa delle fiamme si è trasformata in pochi minuti in un forno. I 1500 maialini stipati in quell’inferno non hanno avuto scampo. Questi fatti di cronaca hanno suscitato commenti da parte di persone che mangiano carne ma si dispiacciono quando vengono a conoscenza di questi fatti di cronaca occorsi ad animali allevati tra privazioni e sofferenze per poi essere condotti in un mattatoio per essere trasformati in pezzi di carne destinati al consumo. Questa dissonanza cognitiva questo voler alimentarsi di qualcosa che per abitudine si trova appagante ma nello stesso tempo non permette di associare la scelta alimentare alla sofferenza di altri animali. Un primo passo per risolvere potrebbe essere quello di riconoscere agli animali non solo la capacità di sentire fame, sete, caldo, freddo ma anche tutta una sfera di emozioni quali paura, gioia, la sofferenza per lutto o separazione ad esempio dai propri cuccioli, smarrimento, ansia e capacità di godere di uno stato di benessere. Dopo questo importante primo atto di consapevolezza sarà più facile fare delle scelte etiche anche a tavola optando per una alimentazione a base vegetale. Ma la rimozione della dissonanza avviene anche senza risolverla ma distogliendo l’attenzione dall’elemento disturbante, la sofferenza dell’animale, rifiutandolo come fanno tutti i mangiatori di carne. Nel caso o del “paradosso della carne” o si smette di mangiare animali o si cambia la considerazione dell’animale vittima non riconoscendola come essere senziente. LEAL da molti anni persegue la sua opera di sensibilizzazione per promuovere scelte alimentari e di vita consapevoli, vegan e cruelty free al di là di retaggi culturali e scelte consolidate.
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In 10.000 oggi al corteo di protesta “Giù le mani dai santuari” promosso dopo l’uccisione dei maiali del rifugio Cuori liberi di Sairano (Pavia)
Manifestanti da tutte le regioni italiane e anche da Francia, Germania, Belgio e Svizzera sotto il palazzo della Regione Lombardia e poi per le strade della città.
La promesssa fatta agli animali: “Lotteremo fino a quando non otterremo protocolli differenti per gli animali dei rifugi e la strage dei maiali di Cuori liberi resterà un brutto incubo. Solo allora potremo di nuovo pensare ai santuari come a luoghi di pace e non come posti dove avere ancora paura.
Durante gli interventi si è ribadito che Coldiretti e Federcaccia: sono i veri mandanti della strage dei cinghiali selvatici e dei maiali negli allevamenti.
L’irruzione coatta delle forze dell’ordine a Sairano e la sorveglianza speciale a cui sono stati sottoposti alcuni rifugi della Rete, rappresenta una minaccia per l’esistenza stessa di tutte quelle strutture che oggi, in Italia, rappresentano l’unica alternativa di convivenza non violenta fra l’uomo e gli altri animali considerati “da reddito e Regione Lombardia sembra intenzionata a dichiarare guerra ai rifugi ma gli attivisti e attiviste non lo permetteranno.
LEAL condivide e supporta le strategie di Rete Santuari di Animali Liberi e si affianca alla lotta per la liberazione di tutti gli animali.
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Esattamente oggi, otto anni fa, iniziava a svutarsi lo zoo di Cavriglia. Un risultato straordinario ottenuto grazie anche all’impegno sul territorio di LEAL nella persona di Bruna Monami, responsabile della sezione LEAL di Arezzo e al gruppo di volontari di “Io sto con Bruno” coadiuvati da Francesco Cortonesi.
Oggi Cara, che dovrebbe avere circa ventanni, festeggia con noi otto anni di libertà presso il Santuario Ippoasi che l’ha accolta da subito e dove è ospite felice e amata
Al link uno dei tanti articoli che LEAL ha dedicato allo zoo di Cavriglia
LEAL progetto “Io sto con Bruno e non solo …” contro ogni forma di detenzione degli animali
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“Cara” oggi libera e felice al Santuario Ippoasi“Cara! il giorno della sua liberazione pronta per iniziare la sua nuova e vera vitaGli animali liberati dallo zoo in viaggio verso il Santuario Ippoasi
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