La Legge Delega 106/2022, approvata per vietare gradualmente l’uso di animali nei circhi e promuovere spettacoli etici e sostenibili, continua a subire rinvii. Il decreto attuativo, necessario per rendere effettiva la norma, era previsto inizialmente per il 18 febbraio 2023, ma è stato già posticipato tre volte: prima al 18 agosto 2024, poi al 18 agosto 2025 e ora, con un nuovo disegno di legge del Governo Meloni, si propone un ulteriore slittamento al 31 dicembre 2026. Questo iter a singhiozzo ha congelato per quasi quattro anni l’applicazione della legge, lasciando oltre 2.000 animali ancora sfruttati nei circhi italiani. La proroga, approvata dal Consiglio dei Ministri, deve ora passare al vaglio del Parlamento.
LEAL definisce questa ulteriore prova un “tradimento” nei confronti degli animali e della volontà della maggioranza degli italiani, che chiedono da tempo la fine dello sfruttamento animale nei circhi. Questa decisione prolunga inutilmente la sofferenza di migliaia di animali costretti a vivere in condizioni di prigionia e abuso quotidiano. LEAL esorta il Parlamento a non approvare la proroga, a rispettare la legge delega del 2022 e a mettere fine a una pratica anacronistica e crudele.
Gli animali nei circhi soffrono per la prigionia in gabbie strette e i frequenti spostamenti, che compromettono il loro benessere fisico e mentale. Sono sottoposti a addestramenti crudeli per eseguire numeri innaturali. Spesso mostrano comportamenti da stress come dondolio della testa o auto-mutilazione, segni di disagio psicologico. Per gli animali, il circo costituisce una forma di schiavitù che priva loro della dignità e della libertà naturale.
L’associazione ribadisce il proprio impegno a mobilitare l’opinione pubblica e fare pressione sui Parlamentari affinché respingano la proposta del Governo, approvino senza ulteriori ritardi il decreto attuativo e sostengano la riconversione del settore circense verso spettacoli senza animali.
Roberto Brognano responsabile LEAL Maltrattamento e randagismo rimarca: «Non possiamo accettare che la sofferenza degli animali venga ulteriormente procrastinata per interessi politici o economici. Il Parlamento ha il dovere morale e civile di dire basta a questa vergogna e di agire subito per tutelare chi non ha voce».
Questi continui rinvii ricordano purtroppo anche la situazione dei test su animali per le sostanze d’abuso e xenotrapianti dove divieti già previsti da anni sono stati più volte posticipati. LEAL denuncia come questa politica di continui slittamenti rappresenti un grave ostacolo al progresso e all’etica.
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Legge delega sullo spettacolo approvata il 13 luglio 2022 in via definitiva alla Camera dei Deputati prevede lo stop agli animali nei circhi
Ma il Senato, con l’approvazione della conversione del Disegno di Legge “Milleproroghe”, per la presentazione del Decreto Legislativo attuativo della Legge delega sullo spettacolo che avrebbe portato al “superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti” ha approvato lo slittamento dei tempi fino al 18 agosto 2024.
Si allungano quindi i tempi per l’attuazione delle Leggi sullo spettacolo dal vivo e quindi anche per lo stop all’utilizzo degli animali nei circhi.
Ricordiamo che, in Italia il Ministero dei Beni Culturali e dello Spettacolo, finanzia con soldi pubblici i circhi con animali.
Grazie alla legge sul circo del 1968 (Legge n. 337 del 1968) riconosce alle imprese circensi una “funzione sociale”.
LEAL INCONDIZIONATAMENTE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
ll circo di Amedeo Orfei che, attendato a Surbo (Lecce) faceva spettacoli con animali, è stato al centro delle cronache dopo l’aggressione del domatore Ivan Orfei da parte di una tigre durante lo show. Oggi apprendiamo la notizia che le autorità hanno posto sotto sequestro provvisorio d’urgenza la struttura per irregolarità amministrative.
L’incidente al domatore ha dato il via ai controlli e al sequestro ma anche alle proteste di cittadini che hanno a cuore forme di spettacolo etiche e senza crudeltà.
Il 13 luglio 2022 è stata approvata in via definitiva, dall’Aula della Camera dei Deputati, la legge sullo spettacolo che contiene, al suo interno, una chiara indicazione affinché gli oltre 2000 animali utilizzati dalle circa 200 attività circensi del nostro Paese possano trovare una nuova vita.
L’Italia si è così allineata finalmente agli oltre 50 Paesi (di cui 23 appartenenti all’UE) che avevano già fatto questo passo. Il testo della legge evidenzia che “gli animali selvatici nei circhi sono costretti ad assumere comportamenti mai visti in natura e, sebbene alcuni di essi siano allevati in cattività da decine di generazioni, continuano comunque a seguire il comportamento tipico dei loro omologhi selvatici”.
Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, rimarca: “Dopo tante garanzie da parte della politica che a più riprese aveva promesso interventi per dismettere gli animali sfruttati nei circhi siamo ancora al palo. Abbiamo circhi che commettono irregolarità e detengono animali in pessime condizioni. Non possiamo che rinnovare il nostro impegno fintanto che avremo ottenuto le leggi che consentiranno l’attività solo ai circhi senza animali”.
LEAL INCONDIZIONATAMENTE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
Pubblichiamo il testo una nostra sostenitrice ci ha inviato, corredato da un suo disegno, per ribadire il suo NO al circo con animali. Siamo gratificati di vedere che l’opera di sensibilizzazione che portiamo avanti a tutti i livelli con impegno sia arrivata anche nelle scuole di tutti e gradi e che gli adolescenti si sentano coinvolti e impegnati per la causa.
LA MIA VITA AL CIRCO
Testo e disegno di Chiara Banchetti
Una sottile lama di luce penetra nel tendone e arriva alla mia gabbia, destandomi e interrompendo quella che ormai è la parte migliore della mia giornata, la notte e il sogno della vita libera e selvaggia nella foresta, prima della cattura.Mi ricordo quando, ancora cucciolo, passavo tutte le giornate nel folto della vegetazione, riposando e aspettando il crepuscolo e la notte per poter cacciare le prede. Noi tigri cacciamo così: ci accostiamo alla preda con passi silenziosi e, all’improvviso, l’assaliamo, spaventandola con il nostro energico e forte ruggito. Ora vivo in cattività, in un circo, in una gabbia di pochi metri quadrati e vengo nutrito dall’uomo. Certo non mi devo più preoccupare di procurarmi il cibo da solo, non devo stare sveglio ore ed ore ad aspettare la preda; ma cosa è questo in confronto alla libertà perduta e alla gioia di poter correre selvaggio su praterie infinite? Sono stato privato della mia natura, cacciavo e nascondevo la preda per nutrirmi il giorno dopo; non era facile, ma ero sempre sazio, mentre adesso non mi danno neanche un quarto del cibo che mangiavo prima. Sono sempre affamato, le mie costole diventano sempre più sporgenti e i miei denti sempre più deboli. Sento delle voci, grida e risate di bambini spensierati. Gli spettatori stanno arrivando e si avviano eccitati ai loro posti mentre i clown gridano : “Venghino Signori, venghino, che lo spettacolo del circo sta per iniziare”.
Mi giro nella mia angusta gabbia e mi trovo quasi faccia a faccia con l’elefante nella stretta gabbia accanto. Che strano vederlo da solo! Quando ero libero vedevo branchi di elefanti che vivevano in comunità; erano continuamente alla ricerca di acqua e di cibo.Quando si spostavano, si mettevano in fila e ognuno teneva con la proboscide la coda dell’elefante davanti, per sentirsi al sicuro. L’elefante del circo, invece, spesso si tocca da solo la coda con la proboscide, forse per illudersi di avere qualcuno vicino, oppure dondola inconsolabile la testa per ore e ore. Durante lo spettacolo il pachiderma è costretto a sfilare mestamente davanti agli spettatori che urlano sorpresi per la sua maestosità. Deve poi sedersi in maniera innaturale, imitando l’uomo, sotto la minaccia dello schiocco della frusta e del bastone. L’elefante, non abituato al lungo inverno europeo, sopporta male il freddo; è inoltre l’animale che più soffre i disagi creati dai continui ed estenuanti spostamenti nei malmessi carri da trasporto. Sento la musica intensificarsi: tra le grida, la gioia dei bambini e i fragorosi applausi degli spettatori il grande spettacolo del circo sta iniziando.
Giocolieri, illusionisti ed equilibristi si alternano sulla pista mentre i pagliacci fanno ridere grandi e piccini. Tutto intorno luci abbaglianti e colorate, musiche allegre e ritmate. Il pubblico si diverte e spensierato assiste allo spettacolo di ballerine scintillanti e trapezisti che volteggiano in alto.E’ il turno dell’orso. Riesco ad intravederlo da una fessura nel tendone. E’ ridicolo così vestito da ballerina e addobbato per nascondere il collare e la grossa catena che lo legano. Porta una museruola di ferro e ha lo sguardo perso nel vuoto. Il domatore lo costringe a compiere movimenti innaturali per la sua specie e ad alzarsi e ballare in equilibrio sulle zampe posteriori.Da giovane ha impiegato mesi per imparare questo numero e l’addestratore ha fatto ricorso a piastre e pungoli elettrici per fargli alzare alternativamente le zampe. Adesso si muove come un automa tra applausi incessanti. L’orso soffre molto la calura estiva, essendo il suo habitat naturale la montagna. Invece che tra prati e boschi sconfinati anche lui vive in una gabbia di pochi metri quadrati che percorre centinaia di volte al giorno avanti e indietro, incessantemente.
Così come per l’orso, anche per tutti gli altri animali del circo l’addestramento inizia fin da cuccioli con lo scopo di condizionare la nostra volontà da subito. Purtroppo impariamo ben presto che l’uomo è il padrone da temere, poiché da lui dipende la nostra sopravvivenza e il cibo. Se rinunciamo alla nostra vera natura e alla nostra volontà, otteniamo la sua approvazione e veniamo premiati, altrimenti riceviamo punizioni e violenza.Sento dei rumori. Improvvisamente si apre la gabbia, si scosta il tendone, luce accecante. Ho paura, il domatore con quella solita lunghissima e dolorosa frusta, il rigido bastone, il pubblico applaude. All’improvviso fisso lo sguardo su quel terribile cerchio di fuoco attraverso il quale dovrò saltare. Lo posso superare, io posso farcela, mi alleno tutti i giorni per questo e non posso deludere tutti questi spettatori e il domatore. Al suo cenno prendo la rincorsa, un lunghissimo slancio, zampe tese, trattengo il fiato, ce l’ho fatta! Uno scroscio di applausi e di grida felici. Se solo si rendessero conto che il loro divertimento è la nostra sofferenza! Noi animali non siamo giocattoli per gli uomini, ma abbiamo una nostra dignità e meritiamo amore, cure e rispetto.
Siamo nati per vivere in libertà nella nostra terra d’origine secondo la nostra natura e non meritiamo questa vita di stenti, maltrattamenti e umiliazione.
Nota: ho tratto informazioni dal web riguardo allo sfruttamento degli animali nel circo, specialmente negli anni passati, quando ancora non c’erano leggi a tutela degli animali. Faccio riferimento ad una tigre catturata da giovane solo ai fini del racconto; in realtà tutti gli animali che vivono nel circo dovrebbero essere nati e cresciuti in cattività essendo il commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione vietato dalla Convenzione di Washington del 1973.
LEAL INCONDIZIONATAMENTE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
Momenti di tensione sabato 29 febbraio ad Arezzo durante la protesta davanti al Circo gli attivisti sono stati gravemente minacciati dai circensi. Bruna Monami di LEAL: “Assurda la presenza di un circo con animali nella città che si propone come capitale della cultura 2021”. Momenti di tensione oggi ad Arezzo, durante la manifestazione organizzata davanti al circo “Rolando Lara Orfei” da LEAL Lega AntiVIVIsezionista. “I circensi – dichiara Bruna Monami, vicepresidente nazionale di LEAL – hanno gravemente minacciato i partecipanti al presidio e offeso pesantemente le attiviste che protestavano per chiedere un circo senza animali, mentre venivano distribuiti volantini ideati anche per i bambini e stavamo facendo come al solito opera di sensibilizzazione. Vale la pena di ripetere che non siamo contro i circhi ma chiediamo che nei circhi non siano “usati” gli animali. Rispettiamo i lavoratori e gli artisti del circo ma proprio perché siamo consci delle loro capacità artistiche crediamo che dovrebbero proporre uno spettacolo in grado di trasportare lo spettatore in un mondo incantato, che possa ricreare la “magia del circo”, una magia che non può esistere dove c’è lo sfruttamento di altri esseri senzienti”. L’ultimo circo con animali ad Arezzo era attendato un anno fa. Nel frattempo in Parlamento era stato presentato un Disegno di Legge che doveva stabilire il divieto di usare animali esotici negli spettacoli, ma come molte volte accade la conclusione è stata un nulla di fatto. Quest’anno l’attendamento del circo ha seguito di pochi giorni la notizia che la città di Arezzo si propone come Capitale della Cultura 2021 e a questo proposito Bruna Monami incalza: “Poiché la città di Arezzo si propone come Capitale della Cultura 2021 ci chiediamo quale apporto culturale possa fornire una tigre che salta in un cerchio, o un elefante che fa l’inchino al pubblico, a meno che non si intenda con cultura la mera dimostrazione della supremazia (ottenuta con metodi coercitivi) dell’essere umano su altri esseri senzienti. Che poi l’addestramento degli animali venga ottenuto con metodi coercitivi viene confermato anche dai circensi. Sono sempre di più le persone che prendono le distanze da questa realtà e raccontano cosa succede quando il pubblico non è presente”. LEAL sezione Arezzo Vicepresidente LEAL Lega AntiVIVIsezionista Bruna Monami, tel. 347 6192617 lealarezzo@gmail.com
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