LEAL: I NUOVI DATI EURISPES LO CONFERMANO: “ITALIANI SEMPRE PIÙ SENSIBILI ALLA TUTELA DEGLI ANIMALI”

La tutela degli animali è un tema che continua a guadagnare importanza nell’opinione pubblica italiana. Lo conferma con chiarezza il 37esimo Rapporto Italia dell’Eurispes che ha dedicato ampio spazio alle opinioni degli italiani riguardo a pratiche che coinvolgono gli animali, evidenziando un forte sentimento contrario a forme di sfruttamento e maltrattamento. Infatti vivisezione, caccia, pellicce e circhi ricevono un netto rifiuto da parte degli italiani.

Come possiamo notare, secondo il Rapporto, una larga maggioranza degli italiani si dichiara contraria a diverse pratiche che implicano sofferenza o sfruttamento degli animali.
Vivisezione: il 78,7% degli intervistati si oppone all’utilizzo degli animali per esperimenti scientifici che comportano dolore o danno. Caccia: il 68,3% degli italiani è contrario alla caccia, considerata una pratica non più accettabile in una società moderna e sensibile. Pellicce: il 79,4% si oppone all’uso delle pellicce animali nella moda, sottolineando una crescente attenzione verso alternative cruelty-free. Animali nei circhi: il 76% degli intervistati è contrario all’impiego di animali negli spettacoli circensi, una pratica sempre più criticata per motivi etici e di benessere animale.

Il Rapporto Eurispes ha ampliato la sua indagine evidenziando anche nuove frontiere di sensibilità: allevamenti intensivi e gestione della fauna selvatica: allevamenti intensivi per uso alimentare: il 71,4% degli italiani si dichiara contrario a questa pratica, spesso associata a condizioni di vita stressanti e crudeli per gli animali. Abbattimento di animali in sovrannumero: anche questa pratica incontra un’opposizione significativa, con il 66% contrario all’abbattimento in aree extraurbane e il 60,1% contrario quando riguarda animali in sovrannumero vicino o all’interno di aree urbane.

LEAL, commenta: “I dati del 37esimo Rapporto Italia evidenziano innegabilmente un cambiamento culturale profondo e diffuso: gli italiani non solo sono più consapevoli delle condizioni in cui vivono gli animali, ma esprimono anche una chiara volontà di promuovere pratiche più etiche e sostenibili. Questa sensibilità crescente rappresenta un importante stimolo per istituzioni, legislatori e imprese affinché si adottino politiche e comportamenti rispettosi del benessere animale, a dimostrazione che il lavoro instancabile di sensibilizzazione di associazioni come LEAL, dei media e degli attivisti sta ottenendo risultati concreti e tangibili”.

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A MILANO LA FASHION WEEK F/W 2025 IMPAZZA DAL 20 AL 26 FEBBRAIO: MA SARÀ UNA MODA CRUELTY FREE?

A MILANO LA FASHION WEEK F/W 2025 IMPAZZA DAL 20 AL 26 FEBBRAIO: MA SARÀ UNA MODA CRUELTY FREE?

La Milano Fashion Week è un evento importante nel mondo della moda, ma recentemente ha ricevuto attenzione per le preoccupazioni legate all’impatto ambientale e al benessere animale. In questi giorni sulle passerelle milanesi sfilano le collezioni di moda per l’autunno inverno 2025. Alcuni marchi sono stati criticati e sono criticati perchè incrementano il commercio di pellicce. Ancora tanto c’è da lavorare e sensibilizzare il pubblico e i produttori, non solo per l’uso di pellicce di animali ma anche per altri materiale quali: la lana, la seta, la piuma e la pelle. Ci dobbiamo impegnare per diffondere consapevolezza supportati anche da una crescente richiesta da parte del pubblico di una produzione più etica e sostenibile nella moda, che tiene conto del benessere degli animali e dell’ambiente.

Alcune case di moda, tra questi Max Mara purtroppo ancora sostengono il crudele commercio di pellicce. Molti brand invece sono stati d’esempio e hanno abbandonato l’uso delle pellicce. Tra questi abbiamo Prada, Versace, Valentino e Dolce & Gabbana, Giorgio Armani, Versace, Prada, Miu Miu, Church’s, Car Shoe, Alexander McQueen e Balenciaga che hanno annunciato l’abbandono dell’uso delle pellicce animali nelle loro collezioni, supportando così una moda più etica e sostenibile. Anche Gucci ha eliminato le pellicce introducendo purtroppo l’utilizzo della pelle di animali esotici allevati e uccisi crudelmente. Questa scelta deplorevole è stata al centro di proteste di attivisti durante la settimana della moda milanese della collezione primavera estate 2024

Tuttavia questo a chi difende i diritti degli animali, l’ambiente e l’ecologia della mente e delle proprie scelte la sola abolizione delle pellicce non può e non deve bastare.

La produzione di lana è associata a pratiche crudeli verso gli animali. Ad esempio, il mulesing è un metodo crudele in cui la pelle delle pecore viene strappata via senza anestesia, per prevenire la crescita della lana in quel punto. Questa pratica è diffusa in molte parti del mondo, in particolare in Australia, il principale produttore di lana. Oltre al mulesing, ci sono altre forme di maltrattamento verso le pecore impiegate per la produzione di lana, come la tosatura in condizioni disumane.

La seta a sua volta impatta sugli animali, in quanto il processo di produzione comporta la bollizione dei bozzoli del baco da seta che uccidendo i bachi. Tuttavia, esistono alternative sostenibili e biodegradabili di origine vegetale alla seta: la seta di loto, la seta di ananas, la seta di cactus e il cotone sateen.

Ormai è noto a tutti che la produzione di piume d’oca è associata a pratiche crudeli. Le oche vengono sottoposte a spennature dolorose e talvolta letali per ottenere le piume. Questo processo avviene in diversi paesi ma i maggiori produttori sono principalmente la Cina, la Polonia e l’Ungheria. Le piume d’oca possono essere sostituite con materiali sintetici, riducendo speriamo fino alla totale sostituzione le piume d’oca e le conseguenti queste pratiche crudeli

Come per tutti i materiali di origine animale anche la produzione di accessori e abbigliamento in pelle è associata a varie forme di crudeltà nei confronti degli animali. Per evitare lo sfruttamento animale e per ridurre l’impatto negativo sull’ambiente molte aziende stanno adottando materiali alternativi e vegani per la produzione di scarpe,accessori moda e casa e abbigliamento: l’Alcantara, la microfibra e la finta pelle ma anche materiali vegetali che includono il sughero, la canapa, il cotone e materiali innovativi ricavati dalla buccia della frutta, come l’ananas, la mela, l’uva e la banana. Materiali molto belli esteticamente e sempre più utilizzati nella moda per la produzione di scarpe, borse, cinture e altri accessori.

LEAL sostiene e diffonde un consumo critico anche per quanto a moda vegan e senza crudeltà che si impegna a che escludere completamente i materiali di origine animale e ad utilizzare materiali e processi che non siano testati sugli animali e rispettino l’ambiente.

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DOLCE & GABBANA.  IL MARCHIO DICE ADDIO ALLE PELLICCE E ALLA LANA D’ANGORA! UN ALTRO PASSO VERSO LA MODA COMPASSIONEVOLE

DOLCE & GABBANA. IL MARCHIO DICE ADDIO ALLE PELLICCE E ALLA LANA D’ANGORA! UN ALTRO PASSO VERSO LA MODA COMPASSIONEVOLE

ADESSO E’ UF

La decisione era già stata annunciata prima della sfilata della linea uomo, ma ora è ufficiale: “Dolce&Gabbana – si legge in una nota della maison – ha scelto di dismettere l’uso della pelliccia animale e della lana d’angora in tutte le sue Collezioni a partire dal 2022”.

La maison continuerà comunque ad avvalersi della maestria dei pellicciai italiani: “Nell’ottica di preservare il lavoro e la professionalità dei maestri pellicciai, depositari di conoscenze e abilità specifiche dal valore aggiunto irrinunciabile, Dolce&Gabbana continuerà a collaborare con questi artigiani nella realizzazione di capi e accessori in eco-pelliccia, un’alternativa sostenibile, faux fur, che ricorre all’uso di materiali riciclati e riciclabili”.

“Dolce&Gabbana – spiega Fedele Usai, Group Communication & Marketing Officer di Dolce&Gabbana – sta lavorando a un futuro più sostenibile, nel quale l’uso della pelliccia animale non può essere contemplato. L’intero sistema moda ha una responsabilità sociale importante che deve essere promossa e incoraggiata: integreremo nelle nostre Collezioni materiali innovativi e processi di produzione rispettosi dell’ambiente, salvaguardando allo stesso tempo i posti di lavoro e le professionalità che rischiavano di estinguersi”

LEAL esorta tutti i designer a seguire l’esempio abbandonando tutti i tessuti realizzati con pellicce e pelle di animali”. Ricordiamo che l’industria della moda nel suo insieme è responsabile della morte di circa 100 milioni di animali ogni anno per pellicce, inclusi circa due milioni di cani e gatti. Per ottenere la pelliccia, animali come visoni, volpi, procioni e conigli, tra le altre specie, vengono confinati per tutta la vita in gabbie sporche e anguste negli allevamenti di animali da pelliccia e vengono picchiati, gasati, fulminati o scuoiati vivi. Per questo motivo, numerose organizzazioni in tutto il mondo, tra cui IDA In Defence of Animals, hanno esortato marchi come Dolce & Gabbana a eliminare l’uso del materiale che provengono dalla sofferenza animale. Pelliccia e angora causano estrema crudeltà verso gli animali e apprezziamo gli sforzi di Dolce & Gabbana che collaborano alla sensibilizzare il mercato.

https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2022/01/31/moda-dolce-e-gabbana-mai-piu-pellicce_970731f5-564e-43ce-b618-0bbc021b818a.html

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L’ITALIA DICE STOP AGLI ALLEVAMENTI DI ANIMALI DA PELLICCIA

L’ITALIA DICE STOP AGLI ALLEVAMENTI DI ANIMALI DA PELLICCIA

Una giornata davvero importante per chi come noi ha a cuore il destino degli animali allevati e uccisi con estrema crudeltà per la loro pelliccia. Dopo tante battaglie durate anni siamo arrivati ad una svolta storica che farà ricordare la data di oggi come una delle più grandi conquiste di civiltà.

Con l’approvazione della manovra la Commissione Bilancio del Senato approva in data 21 dicembre un emendamento alla manovra di bilancio 2022 che vieta dal prossimo 1 gennaio il divieto sul suolo italiano di allevamento, riproduzione e in cattività e uccisione di visoni, volpi, procioni, cincillà e altri animali di qualsiasi specie utilizzati per ricavarne pelliccia. Lo prevede un emendamento dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali, a prima firma della capogruppo di Leu al Senato Loredana De Petris, approvato dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama. La misura consente in deroga agli allevamenti di mantenere gli animali già presenti nelle strutture non oltre il 30 giugno 2022. Sono stanziati 3 milioni di euro per il 2022 per indennizzare gli allevamenti. In Italia vi sono attualmente 10 allevamenti di visoni attivi dei quali 5 sono senza animali. Oltre all’introduzione del divieto dell’allevamento, è previsto che entro il 30 giugno 2022 i cinque allevamenti di visoni ed altre cinque strutture senza animali dovranno essere smantellati, che saranno concessi indennizzi agli allevatori per un totale di tre milioni di euro e fondi per la riconversione ecologica. Con decreto del Ministero della Transizione ecologica e dei Ministeri dell’Agricoltura e della Salute, da emanare entro il 31 gennaio, saranno regolate inoltre le modalità per un’eventuale cessione, sterilizzazione e detenzione dei visoni in strutture preferibilmente gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute.

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LEAL INFORMA: VISONI SALVI PER TUTTO IL 2021

LEAL INFORMA: VISONI SALVI PER TUTTO IL 2021

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha rinnovato fino al 31 dicembre 2021 la sospensione dell’attività di allevamento dei visoni che era stata stabilita con un ordinanza nel novembre scorso e in scadenza il 28 febbraio.

La decisione è stata assunta come misura precauzionale al fine di evitare ulteriori rischi di diffusione del coronavirus tra i visoni allevati per la produzione di pellicce e, quindi, come misura anti-Covid19 a tutela della salute pubblica.Continueremo a batterci affinché queste sospensioni saranno definitive a tutela della vita degli animali.

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www.leal.it

Fontehttp://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=92923